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Caratteristiche della maga nella fiaba

Caratteristiche della maga nella fiaba

La maga viene considerata la custode dell’ingresso al regno lontano e come un essere legato al mondo degli animali e al mondo dei morti. Nell’eroe essa riconosce un vivente e non vuole lasciarlo passare, solo dopo che egli ha mangiato gli indica la strada.
La maga viene rappresentata come cieca, si può supporre che la sua cecità abbia un significato di mostruosità. L’analisi del concetto di cecità può portare al concetto di invisibilità, l’uomo può essere cieco non di per sé ma nei riguardi di qualcosa. Nei riguardi della maga può condurre al trasferimento del rapporto del mondo dei vivi e quello dei morti -> i vivi non vedono i morti come i morti non vedono i vivi. Quindi anche l’eroe deve essere cieco, infatti lo diventa quando giunge dalla maga.
La maga ha un legame con il rito dell’iniziazione  -> l’iniziando veniva condotto nella foresta, lo si introduceva nella capannuccia dove era presentato ad un essere mostruoso e veniva sottoposto ad un accecamento simbolico la cui forma corrisponde all’accecamento della maga nel racconto di fate.
Il bianco è il colore della morte e dell’invisibilità e la cecità temporanea è segno di partenza per le zone della morte e poi l’iniziando acquista una nuova vista. Dopo di che il neofita ritorna a casa.
Veniva praticata anche la circoncisione che il racconto di fate non ha conservato come anche la rottura dei denti anteriori.
C’è una differenza tra il mito e il racconto di fate => nel rito si tappano gli occhi al fanciullo, invece nella fiaba si tappano alla strega, quindi il mito e il racconto di fate sono un inversione del rito.
Il rito incuteva timore e spavento ai figli e alle madri ma era ritenuto necessario  in quanto chi vi era stato sottoposto era creduto in possesso di qualcosa che si può definire potere magico sugli animali, quindi il rito corrispondeva ai metodi della caccia primitiva.

Un altro aspetto della maga è il suo carattere fisiologico femminile fortemente sottolineato, vengono esagerati i contrassegni del sesso. La maga rappresenta lo stadio in cui si credeva che la donna potesse essere fecondata senza la partecipazione dell’uomo.
Col decadere del matriarcato la donna perde la sua maternità, rimane solo la maternità come una delle tante funzioni sociali. Nel mito le cose sono diverse per la donna-madre in quanto perde la maternità e conserva il potere sugli animali.
Il fatto che la donna regna sugli animali e in particolare su quelli della foresta è connesso con la dipendenza dell’individuo di questo stadio dagli animali della foresta cui egli attribuisce la sua stessa organizzazione in tribù.
La maga rappresenta il fenomeno chiamato “padrone”.

Il divieto di addormentasi fatto dalla maga all’eroe è connesso con l’incarico di procacciare una cetra che suoni da sola. Il divieto del sonno può essere connesso  con il motivo della cetra. L’addormentarsi nella capannuccia  della strega comporta  la morte immediata.
Il divieto del sonno è in coerenza con l’immagine della maga ed è presente anche nella pratica della circoncisione in cui il fanciullo non si deve addormentare finché la ferita non è rimarginata.

Tratto da LE RADICI STORICHE DEI RACCONTI DI FATE di Selma Aslaoui
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