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L’argomentazione comparativa in Italia


Il codice di autodisciplina pubblicitaria è più severo del nord america e dice che ci devono essere dei precisi principi da seguire:
1. il confronto deve essere fattuale (non su suggestioni o pareri opinabili)
2. il fatto deve essere rilevante e non secondario (i sedili di british airways non sono un fatto primario, che è invece il volo aereo)
3. il fatto deve essere dimostrabile (l’opinione non conta devono esserci numeri)
4. il confronto deve essere tra merci simili o paragonabili (stessa categoria oppure biglietto cinema e libri)
5. il confronto non deve denigrare altri marchi
--> cosa rimane? Niente!!!
[Francia e aspirapolvere senza sacco che cita tutta la categoria di quelle con il sacco. Viene risarcita la elettrolux per denigrazione. Ancora una campagna di una marca di consegne cita testualmente fatti veri e inopinabili sul servizio in termini di consegna di tempo e inizia una battaglia legale]
Quello che rimane è il prezzo su cui spingere, solo però con merci o prodotti simili [Tele 2]
È un’occasione sprecata perché la comparazione suggestiva fa giocare il consumatore, lo spinge a domandarsi chi lo diverte di più. È un motivo di dimostrare l’intelligenza e la personalità delle due marche, del loro mondo immaginario.

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