Le personalità abnormi: nevrotiche
Quanto alle personalità nevrotiche, esse si differenziano dalle nevrosi vere e proprie: le prime presentano aspetti nevrotici come tratto costante per tutta la vita; le seconde hanno un andamento processuale, un inizio e un decorso simile a quello di una malattia.
Mentre alle nevrosi si attribuisce scarsa importanza criminogenetica, più facilmente si riscontrano aspetti nevrotici della personalità tra gli autori di reati: le personalità nevrotiche presentano difficoltà di adattamento sociale, instabilità lavorativa, tossicomanie, insuccesso sociale, che ne favoriscono la condotta antisociale.
A seconda del tratto nevrotico prevalente, tali personalità si distinguono in:
a.personalità depresse, caratterizzate dalla abituale tono depresso dell’umore, dalla scontentezza e diffidenza, con costante pessimismo;
b.personalità ansiose, il cui tratto dominante è l’iperemotività e la presenza costante di ansia e paura;
c.personalità ossessive, caratterizzate da rappresentazioni di pensiero dominanti, che il soggetto percepisce come estranee e morbose ma da cui non riesce a liberarsi, e da mancanza di sicurezza, per cui il soggetto è continuamente assillato da dubbi, timori, scrupoli eccessivi;
d.personalità isteriche, caratterizzate dalla non genuinità e in più è presente una abnorme tendenza alla ricerca di valori apparenti, sfuggendo alle reali difficoltà della vita.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
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