Valore differenziale e valore fenomenologico
Gli oggetti di per sé non hanno valore, ma lo acquistano in base alle relazioni tra soggetti e diventano supporto/veicolo dei valori, l’oggetto è un’unità linguistica (perché figura lessematica) ed ha valore in rapporto alle relazioni con altri oggetti analoghi (es. l’auto ha più valore del treno/autobus/bici) poi ci sono vari tipi di auto (sportiva, fuoristrada, limousine), diversi usi che ne vengono fatti (limousine nel deserto, fuoristrada in città), varie marche per ogni tipologia e vari prezzi. Si torna al pensiero di Saussure secondo il quale ogni segno non ha valore in sé stesso, ma solo se confrontato con altri simili e, in più, ha valore solo se un soggetto lo desidera e che investe in lui la propria intenzionalità, avremo due tipi di valore:
* valore differenziale: stesso concetto per Greimas e Saussure
* valore fenomenologico: proiezione del timismo profondo di un soggetto “volente” su un oggetto “voluto”
L’oggetto di valore può essere anche astratto, come conoscenza o libertà
Continua a leggere:
- Successivo: Valore differenziale: dal valore linguistico al valore semiotico
- Precedente: Categoria timica: euforia e disforia
Dettagli appunto:
- Autore: Priscilla Cavalieri
- Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
- Esame: Semiotica
- Docente: Patrizia Magli
Altri appunti correlati:
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Annotazione e resa delle metafore nell'interpretazione consecutiva dei discorsi di Barack Obama
- Injecting Semantics for Explaining Link Predictions
- Telecronaca e storytelling: analisi lessicale e testuale del linguaggio calcistico nella telecronaca italiana e inglese
- Semantica di eidos e idea dai poemi omerici al Corpus Hippocraticum. Sulle tracce di un progressivo addensamento epistemologico
- Annunciazione: lo spazio invisibile
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.