Antigone di Grete Weil
Grete Weil nasce da famiglia di giuristi ebrei integrati di Monaco. Nel 1932 sposa Edgar Weil, regista e drammaturgo affermato. Inizia il periodo di reclusione per gli ebrei, per cui i Weil decidono di emigrare ad Amsterdam.
Grete diventa fotografa per sopravvivere e apre uno studio, poi sequestrato dai tedeschi.
Nel 1941 il marito viene arrestato e deportato a Mathausen dove viene ucciso.
Entra nel consiglio ebraico, voluto dai nazisti per avere liste ed elenchi degli ebrei. Ha il potere di far vivere o morire, togliendo qualcuno dalle liste: così salva se stessa e sua madre. Nel 1942 abbandona la sua posizione e si rifugia in un alloggio dietro una libreria.
Nel 1947 torna in Germania, stupore di Klaus Mann, figlio di Thomas. Si sposa per la seconda volta e inizia a scrivere “la fermata del tram di Haufenstrasse” e “mia sorella Antigone”. I temi sono l’esilio, la vecchiaia, l’autobiografia, il senso della vita.
“perché noi ebrei non siamo riusciti a sopravvivere a questa ondata di violenza? Ho omesso qualcosa?” dilemma e domanda morale che Grete Weil si pone.
“ se qualcuno ti impedisce di insegnare ora cosa faresti?”
scritto nel 1980 il romanzo di Antigone fece fatica a trovare un editore nella Germania occidentale. C’è una grande spregiudicatezza: nutre simpatia per i gruppi dissidenti di sinistra che negli anni ’70 usavano la violenza, come le brigate rosse.
Antigone è una studentessa nervosa che poi si rifugia.
Senso di colpa per essere stata integrata nel consiglio ebraico.
Figura polivalente: è donna (accanto alla lotta femminista, differenzia la sua scrittura), è ebrea, è tedesca, è una sopravvissuta: testimone vivente del genocidio.
Primo racconto “alla fine del mondo”, come tecnica narrativa lascia venire fuori epoche diverse, e il passato si innesta sul presente in brandelli di ricordi. Intertestualità, giochi continui con altri testi.
Lettura inizio Antigone: “oggi inizia tutto, ma non so cosa sia questo tutto.”
- Riflessione su di se e sulla vecchiaia: ha 70 anni, una “cantilena di nomi morti”, anche il cane e i genitori sono morti. “sono sola, l’appartamento è divenuto troppo grande”.
- Riflessione sulla quotidianità e domesticità: “mi adagio in acqua e schiuma”;
- Riflessione sulla gioventù, adora la nipote.
L’esperienza passa attraverso le mani, attrazione verso il corpo dei giovani.
Riferimento alla generazione dei padri e madri di questa gioventù.
“io sono ebrea, i più tacciono” stacco totale tra lei che vorrebbe raccontare e l’imbarazzo degli altri che pone l’ebreo al silenzio.
“alcuni chiedono da quando sapevamo della minaccia, abbiamo mai pensato di fare resistenza? No, a questo non avevamo pensato, non eravamo educati ad opporci”
In Germania gli ebrei erano molto integrati prima del nazismo, più che in altri paesi, e mai e poi mai si sarebbe pensato a questa tragedia.
Descrizione borghesia tedesca: presente e memoria si sovrappongono.
Ci si atteggia, ci si trucca, ci si pettina non per se stessi. Nostalgia per il cane morto.
p.21 riflessione su Antigone, su ciò che si sta scrivendo. È un metaromanzo. Cosa l’attira di Antigone? L’amore per il fratello, dopo Freud diventa incestuoso, legame con eros.
p. 23 “solo quando fui strappata dalla condizione di principessa”:autoannientamento.
Lettura di Antigone: come me la immagino? Come io desidero essere, come io non sono.
“lei indossa il vestito giallo che mi piace e le piace vivere”: è un zigzagare di idee, un io oscillante che cerca memoria nello scrivere, dipingendo Antigone nei minimi dettagli.
Sullo sfondo di un lutto fa un grande progetto: “piangete questa morte: proteste, proteste, protesta”.
Cita Holderlin e il marito: riferimento ai campi di sterminio e al tema degli insepolti.
In Sofocle, riferimento agli inferi, negli altri testi messaggio kantiano in virtù di un debito morale che la natura sente: “senza affaticare Dio”.
È una scrittura che procede con un io interiore. Il sopravvissuto ha la coscienza sporca: la tragedia si raddoppia, si sente a disagio in quanto sopravvissuta e il marito no, mentre dall’altro lato e una testimone vivente con tutte le conseguenze che porta con gi altri.
Negazione di un posto dove non è stata con il marito (grande affetto) il fatto concreto dell’arresto viene raccontato e immagina mille ipotesi su quello che è successo: “perché non ti ho nascosto dietro un armadio?”
“infischiarsi delle convenzioni”: Grete Weil è anticonformista e ha una grande ansia di vivere. Riprende pari pari l’orazione di Antigone a pag.31: situazione teatrale che parla ai tebani vecchi, invece qui si capisce che parla ai tedeschi, in riferimento alle torture della Gestapo. “per voi una condanna a morte non è che un’ora di svago”.
Gridate a squarciagola “Creonte ha fatto bene”: riferimento alle frange neonaziste che nascono negli anni ’80.
C’è un’accusa precisa: da un lato c’è la necessità di fare ordine, senza curarsi di null’altro, dall’altro accusa ai consenzienti, ai gregari.
Spazio geografico: riflessione su Antigone, intelligente, caparbia, arrogante. Riprende il tema dell’incesto come usanza storico-antropologica, in Egitto i fratelli sposavano le sorelle. Diverse interpretazioni che lei assimila.
Stacco della memoria, al terzo reich: Antigone e Creonte piangono la memoria del presente.
Un critico francese, LeJEune, indaga sul testo autobiografico: il dato storico è reale, ma la letteratura non è storia, usa l’aspetto emotivo filtrando qualcosa.
Quanto coincide l’io narrante con Grete Weil? Continue identificazioni e confronti sugli schemi famigliari, come il rapporto tra lei e il fratello: la scrittura è terapia, aiuta la scrittrice a non naufragare.
Pag.33: riferimento allo studio della fotografia per sopravvivere.
Pag 35: perché Antigone non ha ucciso Creonte? Ha paura del potere?: riferimento alla situazione ebraica.
Scrittura per ossimori: es. ha paura della donna delle pulizie che fa sbattere le porte però ha paura che nessuno le faccia sbattere (solitudine)
Pag. 37: finge nel ruolo sociale, intimo esporsi, quando entra Cristina, la sua figlioccia, finge di lavorare come quando da bimba tirava fuori i compiti quando entrava qualcuno.
Rapporto con i giovani: “mi fa terribilmente pena Antigone che muore vergine”, stanno leggendo la traduzione di Holderlin, e numerose elaborazioni di miti per affermare qualcosa di nuovo, come il femminismo.
Cristina visita Grete per capire il suo passato: è la giovane che chiede all’anziana, aspetti banali che si intersecano con la memoria (ad esempio la scomparsa del cane è messa sullo stesso piano della memoria dell’uccisione del marito).
C’è un alto tasso di spontaneità: non uno schema teorico con cui procedere ma l’io.
Pag 47: “mi pento di vivere”, “mi chiedo continuamente chi sono”. Cristina chiede perché non si sono opposti.
La società vuole dimenticare, vuole il silenzio per andare avanti: il desiderio di testimoniare le è stato negato, ma i giovani chiedono ai padri cosa sia successo nella seconda guerra mondiale. È una conquista, grazie anche alla lettura di Freud:importanza della famiglia, del passato, dell’infanzia. I giovani si interrogano sulla storia tedesca e puntano il dito sull’ebreo: “perché non vi siete opposti?”, senza però avere la percezione che lo stato tedesco all’epoca fosse uno stato di polizia.
Ricostruzione del contesto: non sapevo nemmeno il significato di genocidio,e sottovalutavo la disumanità dei tedeschi (“non ammazzeranno i bambini?”)
Che lo sterminio fosse deciso ora si sa, prima no. spietatezza inconscia di Cristina, quasi un’accusa. La non opposizione è un tormento per Grete Weil.
Tesi di primo Levi: come si può spiegare un atteggiamento irrazionale,tentativo di ricostruire il contesto:
- per ebrei no incarichi pubblici: scuole, università..
- no prendere il tram e bagni pubblici
- no sedersi nelle panchine sui parchi
- no avere radio: sequestro e censimento
- fare la spesa tra le 3 e le 5
- obbligo stella gialla(all’inizio non era mal vissuta)
Cristina scuote la testa, non si sa se per la mancanza si resistenza degli ebrei o perché Weil scrive di Antigone: è una sua compensazione psichica, scrive di una che si è ribellata. Il suo essere sopravvissuta la fa sentire un animale da circo, legame con le bestie “striscio per terra”.
Solitudine: rifiuto di qualsiasi aiuto esterno, nulla compensa il suo dolore: ”nessunomi vuole, sono brutta, sono spenta”. Ripugnanza per la vecchiaia.
Prime manifestazioni femministe: la donna ha un doppio lavoro, l’ufficio e la casa.
Pag 53: “abbiamo addosso il puzzo del passato”: perché l’arte è sempre stata un prodotto maschile? La donna si interroga sul passato (mito di Medea o Cassandra) e critica alla borghesia, con donne sottomesse e viziate.
In contrapposizione alla vecchiaia Antigone è giovane. Lei può amare:descrizione di un paesaggio mediterraneo del Sud, grande ammirazione per questa cultura,idea del grantour, elemento base nella formazione dei giovani intellettuali del nord.
Il Sud per me è Positano, dove Antigone viene posta e dove muore senza essere amata.
Sud: odori e profumi di lavanda, blu della costa come stacco dai dolori del passato.
Pag.55 questa pagina non ha nulla di femminista, scena erotica secondo i modelli mitici. Virilità violenta dell’uomo e cedimento e piacere della donna (per il femminismo c’è parità di sentimenti e di ruoli).
La scena inizia con l’uccisione di una vipera: forza dell’uomo che domina l’animale (è un dio). Descrizione di uno stupro: ferocia animalesca della figura maschile) rievocazione di un’iniziazione che immagina o che ha vissuto immessa in una scena mitica.
Pag 65 ricorda come è successo l’arresto del marito. Azione di rappresaglia dei tedeschi 300 ebrei uomini arrestati sotto i trent’anni (il marito ne ha 32). Per 10 giorni resta in un lager in Olanda: speranza di salvarlo per mano di un industriale (ci ricorda il Creonte di Anouilh), ma questi fa finta di non credere allo sterminio. Grete Weil chiede aiuto, cerca di far leva sulla solidarietà sociale della borghesia.
L’industriale la chiama con ipocrisia “signora”, si dimentica che una vittoria tedesca corrisponde all’uccisione di tutti gli ebrei.
“forse avrei fatto meglio a fare d’istinto”: è stata a guardar, non è stata ostinata, l’industriale non ha avuto coraggio: la Gestapo era uno spauracchio anche per i tedeschi.
Tre mesi dopo il marito muore, ma alcuni furono liberati (senso di colpa, oltre che dolore per la perdita). Questa pagina è un’analisi sociologica: l’industriale manda una lettera, non va alla Gestapo per paura di compromettersi.
Pag. 73: eros è il mondo mediterraneo, greco, delle passioni, un mondo dionisiaco.
Riferimento al femminismo degli anni ’70, a “una stanza tutta per sé” di V.Woolf.
Polinice-Antigone: riflette sulla propria infanzia, all’educazione sui classici tedeschi, Goethe, Schiller. È un passo importante, ribadisce che gli ebrei si sentivano in primis tedeschi e spesso sono famiglie laiche (diverso dagli ebrei polacchi, che parlano yiddish e sono credenti).
Riferimento ad Edipo a Colono, sorretto da Antigone: possibilità e accenno di incesto.
Interroga la figura di Giocasta: perché sta in ombra? Torna il tema del femminismo.
Cassandra, la veggente che apre gli occhi sulla realtà: diventa profeta di sventura ma vede l’est contro l’ovest: rilegge e rivisita il mito in chiave femminista.
Pag.79: rapporti con il fratello. Immagina un dialogo tra Antigone e Polinice. “sono stesa di fianco a mio fratello maggiore”, prime gelosie della sorella.
Veicola il ricordo dei mesi di rifugio ad Amsterdam.
Dogmatismo dei comunisti: pretendono di avere ragione, di nuovo cita i classici. È il 1941, scende la sera, spesso manca la luce, l’acqua, il cibo. Dopo le 4 non si può più leggere, spesso non si può ascoltare la radio perché manca l’elettricità.
20 luglio 1944 sventato attentato ad Hitler da parte dell’alto ambiente aristocratico e militare: a pag 95 lei si chiede perché non ha ucciso il Fuhrer.
Nel1968 vengono trucidati 380 uomini inermi nel Vietcong da un elicottero americano. Grete Weil mette questo episodio insieme alla Shoah. C’è una estrema spregiudicatezza e il desiderio di non allinearsi.
Riferimenti sempre più onirici: sono ripresi vari elementi come il fascino di Antigone, che pur vicina alla morte ama vivere.
Lei scrive lettere clandestine agli ebrei prigionieri (che spesso nasconde sotto i vestiti)e lettere ufficiali del consiglio.
“batteva a macchina senza sosta”:expositur è la sezione in cui lavora lei nel consiglio.
Domenica 1942: la polizia olandese le consegna la carta verde per svolgere una mansione incerta. Molte congetture: vado a lavorare o morire? Nessuno sopra i40 anni era stato chiamato. Parla di Alice, una amica ariana, ma “ariana” è messo tra virgolette: è il linguaggio della menzogna, non sussiste differenza di razza ora,è solo una differenza di memoria storica.
Alice vuole salvarla, le dice di andare al Consiglio: la Weil diventa fotografa per la Gestapo e riesce a salvare alcune persone.
Pag 117: “non scatto più foto di bambini sorridenti, mi vergogno dei miei occhi, della mia libertà, Antigone non è così”.
Pag119: “la recita del XX secolo, la recita finale: stadio di Santiago”.
Compara la strage del Cile: parla di Zuschinn, una figura eroica ebrea del Consiglio, ercava di far imbarcare da Amsterdam molti ebrei per la Svezia: fa ubriacare i tedeschi come Ulisse, ma finirà con la moglie ed il figlio ad Auschwitz.
Pag123: “ho salvato mia madre” : giustificazione morale. Grete Weil finita sul treno con altri ebrei ( e riesce a scappare perché glielo permettono) “taccio come gli altri”.
Descrizione della nuova Francoforte, silenzio surreale. Accenno alla resistenza degli olandesi. Amore fraterno che compare fino alla fine.
Grete era fuggita da Amosterdam con tutti i suoi gioielli,ma tutto deve essere consegnato, gi ebrei non possono avere nulla. Lei li regala alla donna delle pulizie, olandese (senso di grande regalità).
Pag 145 entra in scena Marlene, amica di Cristina.
Negli anni ’80 la polizia seziona la sinistra tedesca e anche solo i simpatizzanti, lei vive in clandestinità. Il suo compagno è attivo politicamente, lei è una studentessa di filologia classica, che si ribella allo stato delle cose, come Antigone.
“ci sono due cappotti non miei in casa..ci siamo chi? Non faccio altre domande. Non riesco a mandarla via: un fuggiasco non mette alla porta un altro fuggiasco.” Grete si sente ancora così. Fratellanza tra perseguitati: “lei sa che sono ebrea? No e nemmeno mi interessa” Marlene non è indifferente ala Shoah, ma non vuole distinzioni di categoria tra ebreo e non ebreo. È un buon atteggiamento: ora c’è la volontà di rivendicare il proprio essere ebreo, ma gli anni’60 non fanno questa distinzione: da un lato significa prendere le distanze, dall’altro non significa per forza razzismo, è una distinzione culturale, dovuta alla nazione e ad una diversa memoria storica.
”Juge”: parola che dopo il 45 diventa tabù. “non essere catalogata a priori è una cosa nuova per me”: Grete approva questo atteggiamento di Marlene, è dei social-democratici.
Pag 165 e 201 inserisce il diario di un soldato tedesco morto in guerra su una strage compiuta nel 1943. Grete Weil lavora su due lati: riconoscenza per quest’uomo che ha avuto il coraggio di scrivere quelle pagine.
Con Marlene c’è un fondo di incomprensione: teme l’aprire della porta e teme la polizia (cultura trasgressiva degli anni ’30).
Arriva il commercialista in casa di Grete Weil.
Pag 179: ricordo all’indietro, quando era a Berlino e non ancora ad Amsterdam. Locale lesbico: conosce un uomo, un soldato del Fuhrer, che vorrebbe essere una donna.
“sono ebrea” dice lei con fare di sfida. “non mi interessa la politica” dice lui.
“ora sono qualcuno” reclutamento di gente che con una divisa addosso si sente importante. Simpatia per Groutou, terrorista protestante: per molti anni si penso che fosse stato ucciso dalla polizia in Germania, invece si suicidarono, contro la guerra in Vietnam.
Pag 191: “la più splendente delle fanciulle è una terrorista…moraliste lo sono entrambe”.
Ricordi di infanzia e desiderio di andare in Israele.
Pag 197: “ io sono più Antigone che Ruth”: sono ebrea, ma doppia rivendicazione anche se sfumata. Pag 200: la situazione è simile, illegalità. Sono contro la violenza e contro chi simpatizza per la violenza. Andamento oscillante per Marlene: ospitarla o buttarla fuori (sta con un terrorista, Frank, calmo come il pastore di Antigone, Grete ha simpatia per lui).
Pag 201: tentativo di fuga dal Ghetto, ultimi cenni di rivolta.
Antigone entra in scena e il testo si fa sempre più onirico, con spaccati di quotidiano tra sogno e veglia, come dichiara l’autrice.
“sono io e sono altri”, “ bambini bruciati dal Napalm in Vietnam”, “vestita di giallo Antigone è sul mio letto”.
Prima interpretazione: Antigone muore per non tornare alla norma di Creonte, o perchè non ama Emone e il suo cuore è solo per Polinice: “emone è caro, ma è noioso e asciutto”, “volevo stare con i piedi per terra e volare, potevo farlo solo con Polinice”.
Salto all’indietro nell’infanzia e nell’adolescenza di Grete Weil tramite la voce di Antigone. Filastrocca in rima: bimbi che cantano.
Bisogno di indagare la propria individualità: ricordi della madre, abitudine all’obbedienza.
Pag 251: figura di Antigone rintracciata in Lessing.
Finale: importanza dell’umanità. Antigone si inginocchia davanti ad Havercam, l’industriale che potrebbe salvare dal campo suo marito. (riaggancia i temi di Antigone sui ricordi della Shoah). “Antigone cammina al mio fianco, vieni, vieni”: siamo sul piano dell’invenzione surreale. Spara al Fuhrer ma non c’è sangue né cadavere: odio ma non crudeltà.
Vestito giallo come la stella ebrea.
Siamo a Francoforte, dove lei vive popola guerra, si fa avvolgere dalla bruttezza.
Quasi lieto fine, però è una vittima del’900. è il segnale che si contrappone al compromesso, una figura laica, incontaminata, che non ha incrinature, con l’etica come principio fondante di vita (vedi Kant).
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Federica Maltese
[Visita la sua tesi: "Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Lettere
- Esame: Letteratura tedesca
- Docente: Anna Chiarloni
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