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Gli aspetti psicosociali della sindrome di Angelman

Come già detto, i movimenti volontari sono spesso irregolari, e le tappe dello sviluppo psicomotorio sono deficitarie: il riflesso di Moro risulta da subito troppo pronunciato e i bimbi imparano a camminare solo tra i 3 e i 7 anni, con difficoltà, con una camminata a passi brevi o con un’andatura “a cavalcata”; inoltre, la predisposizione a protendersi in avanti è accentuata durante la corsa. Nonostante ciò, l’equilibrio non è totalmente compromesso.
L’immagine caratteristica di questi ragazzi, è dunque: gambe tenute larghe e ben piantate a terra, piedi piatti e voltati all’esterno, braccia sollevate, gomiti flessi e mani rivolte verso il basso: da qui l’appellativo “Happy Puppet”.
L’iperattività è probabilmente il comportamento più tipico di questi soggetti, ed è associata all’incapacità di prestare attenzione a qualunque stimolo venga presentato; i bambini, necessitano di essere sorvegliati in ogni istante, facendo attenzione a cosa portano alla bocca.
Per quanto riguarda il comportamento sociale, i bambini sono generalmente felici, socievoli e ridono spesso anche senza un preciso motivo: primo segno di questo caratteristico comportamento è la rapida e persistente comparsa del sorriso sociale ad 1-3 mesi.
Tali soggetti arrivano ad essere in grado di allacciare amicizie e trasmettere un vasto repertorio di sentimenti; si divertono nel praticare attività ricreative, nel guardare la tv, nel praticare sport. La loro particolare curiosità, però, può portarli più facilmente verso i pericoli della strada e della cucina, problemi che si possono superare attraverso modificazioni del comportamento.

Tratto da CLINICA PSICOLOGICA IN SINDROMI RARE di Beatrice Segalini
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