Interruzione volontaria della gravidanza dopo il 90º giorno
L’interruzione volontaria della gravidanza dopo i primi 90 giorni può essere praticata:
a. quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b. quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinano un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
Si tratta per ciò di stabilire in primo luogo quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della madre: in generale si tratta delle stesse situazioni per le quali anche nel passato si ammetteva il ricorso al cosiddetto aborto terapeutico (questo poteva essere legittimamente praticato, nei casi in cui la donna lo chiedesse, quando il medico diagnosticava una malattia che costituisse una precisa controindicazione alla prosecuzione della gravidanza).
In ogni caso la scelta di abortire spetta unicamente alla donna.
Nel caso di processi patologici concernenti rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, a differenza di quanto stabilito nel caso della richiesta di interruzione entro i primi 90 giorni, non basta la semplice previsione della malformazione: dopo il primo trimestre è necessario l’accertamento rigoroso e quindi l’attualità e non la semplice previsione della malformazione stessa.
I processi patologici che configurano i casi di “grave pericolo per la vita della donna”, devono essere accertati da un medico dello stesso servizio ostetrico-ginecologico dell’ente ospedaliero in cui deve praticarsi l’intervento, che ne certifica l’esistenza; si tratta di una differenza importante rispetto a quanto richiesto nel caso di interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni: a rilasciare il certificato che autorizza l’intervento è infatti lo specialista dello stesso reparto dove esso sarà praticato.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Medicina Legale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Compendio di medicina legale
- Autore del libro: L. Macchiarelli, P. Arbarello, G. Cave Boni, N.M. Di Luca e T. Feola
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