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La didattica delle lingue straniere: problematiche e tendenze


L’evoluzione della linguistica dell’acquisizione e della didattica delle lingue straniere è stata al centro di numerosi studi; talvolta si è operato un consuntivo delle linee metodologiche. Alcune di queste sono rappresentate da Stern. Nel suo studio si fa riferimento a tre categorie: strategie di insegnamento, strategie di collocazione del lavoro nel tempo e strategie sociali.

Nelle strategie di apprendimento si rileva una loro contrapposizione basata su parametri riconduci-bili alla distinzione fra approcci deduttivi e induttivi: i primi volti a sviluppare un controllo conscio della lingua con l’apprendimento di regole grammaticali, i secondi riguardanti la lingua in atto.

Dei due approcci, possono considerarsi esemplificativi il metodo grammatica-traduzione ed il metodo diretto. Il primo, classico, pone in primo piano la lingua scritta, la morfosintassi, la traduzione e la lettura. Il metodo diretto, in cui si possono distinguere vari approcci (Metodo Natura, Metodo Berlitz e Metodo di immersione totale, accomunate dalle finalità fortemente comunicative) e sintetizzato nel principio “Teach the language, not about the language” pone in primo piano la lingua orale.

Basato sull’associazionismo, e quindi sul principio di un’associazione diretta fra il nome e la cosa, fra la forma linguistica e la significazione, si pone come obiettivo di portare lo studente a pensare direttamente in L2.

La diversità dei fattori da prendere in considerazione in una prospettiva metodologico-didattica hanno portato alla mancanza di un quadro unitario di riferimento. In alcuni studi, si preferisce procedere facendo riferimento ai quadri concettuali ed ai parametri sottesi. Questi sono dati dalla teoria linguistica di riferimento, dalla teoria psicologica di riferimento, dalle tecnologie didattiche e dall’organizzazione didattica.

Alternativamente, le scelte didattiche sono state descritte sulla base delle metodologie adottate, operando una distinzione tra correnti d’orientamento linguistico, psicologico e correnti integrate.

La corrente integrata raggruppa gli approcci in cui l’interesse per la natura della lingua è integrato a quello per la concezione dell’apprendimento. Si citano, ad es. il metodo audio-orale e lo SGAV. In essi la preoccupazione di conciliare l’apprendimento linguistico con le esigenze psicologiche ed affettive determina un prevalere dell’interesse verso i bisogni e le personalità degli apprendenti.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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