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Lo Stato nella nuova Europa del XIX secolo – Michael Hanagan


Dopo i massacri del 1848, i rivoluzionari e i reazionari cedettero che la rivoluzione fosse stata completamente sconfitta. Eppure, sotto molto aspetti, la principale caratteristica del periodo compreso tra il 1851 e il 1920 fu che “i becchini della rivoluzione divennero i suoi esecutori”. I riformatori russi non riuscirono a trasformare il loro impero in uno Stato moderno basato sulla cittadinanza e sull’identità nazionale, poco integrata e dilaniata dai conflitti di classe fu invece teatro di un nuovo tipo di rivoluzione.

L’affermazione dei riformatori sociali e dei nazionalisti fu dovuta all’azione di potenti forze economiche e politiche interessate a promuovere l’accentramento e l’allargamento del potere dello Stato. L’accresciuta presenza dello Stato nella vita quotidiana delle persone comuni stimolò la diffusione del senso dello Stato a livello popolare e intensificò le richieste di partecipazione alle decisioni politiche.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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