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Il ruolo del Sé nell’apprendimento e nell’adattamento scolastico: Markus e Nurius


Nell’apprendimento e nell’adattamento scolastico i sistemi del sé forniscono la motivazione e gli stati affettivi adeguati; le strategie cognitive e metacognitive offrono i mezzi per il raggiungimento di obiettivi auto-generati in quanto rilevanti per il sé.

A proposito di ciò, Markus e Nurius definiscono gli schemi di sé come la manifestazione cognitiva di obiettivi duraturi, aspirazioni, motivazioni, paure, minacce; possono essere visti come obiettivi personalizzati: mete positive da raggiungere o mete negative da evitare.

La correlazione tra sé possibili e apprendimento auto-regolato si basa sulla considerazione che le convinzioni delle persone su ciò che esse possono diventare influenzino gli esiti affettivi e cognitivi dei loro comportamenti: si regola il comportamento in accordo a queste convinzioni su sé stessi.

Le strategie motivazionali possono essere una funzione dei propri obiettivi, dei propri schemi di sé e sono collegate ai processi affettivi che possono influenzare l’investimento in termini d’impegno. Il pessimismo difensivo (l’insieme di aspettative irrealisticamente basse nel tentativo di sconfiggere l’ansia allo scopo di prepararsi di fronte a un fallimento) e il self-handicapping (il senso di inadeguatezza alla risoluzione del problema) sono due metodi per anticipare e negoziare le conseguenze affettive del fallimento.

Ad essi, Seligman contrappone l’ottimismo appreso come mezzo per favorire un impegno non ansioso, per ottenere un positivo adattamento sociale.
3.5 Fattori inibitori dell’apprendimento e dell’adattamento: ansia e attribuzioni causali

In quanto collegata all’attenzione, alla motivazione e alle emozioni, l’ansia può essere un fattore di notevole ostacolo all’apprendimento. Eysenck (1998) ha integrato i tre maggiori approcci all’ansia (come stato emozionale, come tratto della personalità, come set di disordini ansiogeni) sostenendo che l’ansia dipenda in larga parte da basi cognitive.

Schwarzer si è occupato della componente cognitiva dell’ansia e in particolare del costrutto di “dubbi su di sé”, risolvendo il collegamento dell’ansia con la self-efficacy. Tale costrutto, inteso come il preoccuparsi delle risorse personali carenti, interferisce con la fissazione degli obiettivi, con la pianificazione, con l’inizio e il mantenimento dell’azione. Sottostimare le proprie capacità produce un effetto che cambia i tentativi di auto-regolazione per raggiungere un obiettivo.

Altro importante fattore di ostacolo per l’apprendimento è l’inadeguata attribuzione causale degli eventi negativi. Tale problema , particolare grave per quei ragazzi con difficoltà d’apprendimento e incapaci di trovare strade alternative, sviluppa il sentimento di essere incapaci e senza aiuto.

Secondo Werner, il soggetto struttura il proprio atteggiamento in funzione di quanto osservato circa i propri comportamenti. Si tratta dunque di agire sulle auto-percezioni di competenza degli studenti facendo sì che questi attribuiscano i risultati scolastici a fattori direttamente controllabili.

Tratto da IL PROBLEM SOLVING di Domenico Valenza
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