Definizione di argomentazione in filosofia
Un’argomentazione è un ragionamento che tende a dimostrare una tesi in modo persuasivo sulla base di ragioni (premesse o assunzioni), usando regole o schemi riconosciuti. Sulla base di ragioni vuol dire che una vera conclusione non può darsi per caso, ma deve seguire ragioni presentate in un certo ordine. Le ragioni si connettono secondo regole accettate e tali da garantire la verità.
Gli assiomi, o assunzioni, costituiscono il punto di partenza del ragionamento, ciò che è assunto come vero. Le regole di inferenza sono le regole che permettono di passare dalle assunzioni (premesse) alle conclusioni. Si usa il termine inferenza, infine, per parlare dell’azione del passare dalle premesse alle conseguenze secondo regole, o della struttura di questo passaggio.
In questo secondo senso si parla di schemi di inferenza. Di solito seguiamo regole di inferenza implicitamente, senza renderci conto di quali regole stiamo seguendo. Parte del lavoro dei logici consiste nel renderle esplicite. Un esempio di regola di inferenza è la regola del Modus Ponens: se p allora q, p, dunque q. Le prime due righe costituiscono le premesse; la terza, la conclusione.
Si suole distinguere tra argomentazioni deduttive e induttive, a seconda se le premesse possono portare a una conclusione certa o probabile. Anche se molti nostri ragionamenti sono incerti, e quindi seguono l’argomentazione induttiva, per semplicità parleremo di argomentazioni deduttive.
L’argomentazione valida (valid) è un argomentazione in cui è non è possibile che la conclusione sia falsa e le premesse vere (la conclusione è conseguenza logica delle premesse: segue neces-sariamente). L’argomentazione corretta (sound) è valida e fondata, con premesse vere. Un argomentazione buona (good) è corretta, ma anche psicologicamente plausibile e convincente.
Per contro, si usa il termine generico “cattiva argomentazione” per parlare di un argomentazione scorretta o invalida. Un argomentazione invalida è un argomentazione la cui conclusione non segue necessariamente delle premesse. Un argomentazione scorretta è un argomentazione invalida o con premesse false. Un argomentazione fallace è infine un argomentazione che sembra corretta ma non lo; scorretta ma anche psicologicamente plausibile e convincente.
E’ importante distinguere validità e verità. Se le premesse sono false un’argomentazione può avere una conclusione falsa eppure essere valida. Ad es. gli italiani sono mafiosi, i milanesi sono italiani, i milanesi sono mafiosi. Allo stesso tempo, un’argomentazione non valida può avere conclusioni vere: gli italiani sono mafiosi, i milanesi sono mafiosi, i milanesi sono italiani.
Nel primo caso, anche se la conclusione è fattualmente falsa (basta un solo milanese non mafioso per renderla falsa, l’argomentazione è valida perché segue delle premesse. Se queste fossero vere, la conclusione sarebbe vera. Nel secondo caso, la conclusione è vera, ma il ragionamento non sta in piedi. Dobbiamo essere interessati non solo alla soluzione, ma a come ci si arriva.
La dimostrazione ci dà la garanzia di mantenere la verità attraverso il ragionamento. Dobbiamo di-stinguere: la ricerca della verità delle singole proposizioni; la ricerca della validità degli argomenti.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Esame: Filosofia del Linguaggio, a. a. 2008/09
- Titolo del libro: Introduzione alla filosofia del linguaggio
- Autore del libro: Carlo Penco
- Editore: Laterza, Roma-Bari
- Anno pubblicazione: 2006
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