Il lavoro del filosofo del linguaggio
Per Aristotele l’essere umano è un animale razionale, cioè capace di ragionamento. Ragionare significa dare ragioni, in una parola argomentare. Compito della filosofia è tenere viva la luce della ragione contro gli inganni che derivano dall’accettazione acritica di qualsiasi discorso. Nei suoi appunti degli anni ’30 Wittgenstein scriveva: “Filosofare è respingere argomentazioni erronee”.
Ludwig Wittgenstein (1889-1951) era un ingegnere che si dedicò alla filosofia. Di per sé non vi è molto in comune tra filosofia e ingegneria. Agli ingegneri civili si chiede uno studio attento dei calcoli perché gli edifici non crollino. Calcoli sbagliati e materiali scadenti non sempre sono visibili a occhio nudo, ma si rivelano con il tempo nella fragilità dell’edificio. Qualcosa di analogo vale per i discorsi: anch’essi possono essere costruiti con materiali scadenti (bugie) o su calcoli sbagliati (argomentazioni errate). Occorre uno studio per riconoscere discorsi che non stanno in piedi.
Il filosofo del linguaggio non si limita a chiedersi qual è il significato di una parola o di un enunciato, ma si domanda qual è il significato della parola significato. La filosofia del linguaggio si trova al confine tra logica e linguistica, e cerca soprattutto di analizzare le argomentazioni a favore e contro le diverse visioni del significato che di volta in volta vengono proposte.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Esame: Filosofia del Linguaggio, a. a. 2008/09
- Titolo del libro: Introduzione alla filosofia del linguaggio
- Autore del libro: Carlo Penco
- Editore: Laterza, Roma-Bari
- Anno pubblicazione: 2006
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