Regole di separazione patrimoniale
Gli intermediari non possono detenere le disponibilità liquide dei clienti tant'è che si rivolgono a banche in cui aprono conti per le disponibilità liquide della clientela.
Questa regola è ribadita dall’art. 22 del TUF: le somme di denaro dei singoli clienti costituiscono un patrimonio distinto da quello dell’intermediario e degli altri clienti.
Il TUF lo ribadisce perché il denaro in primo luogo e gli strumenti fin in secondo luogo sono beni che rischiano di confondersi nel patrimonio dell’intermediario e questo è un problema quando l’intermediario non si comporta bene.
Continua a leggere:
- Successivo: Responsabilità degli intermediari
- Precedente: Contratti
Dettagli appunto:
-
Autore:
Elisa Bellati
[Visita la sua tesi: "Le politiche monetarie non convenzionali"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Economia
- Corso: EIF (Economia Istituzioni Finanziarie)
- Esame: Diritto della banca e degli intermediari finanziari
- Docente: Andrea Pericu
Altri appunti correlati:
- Diritto del mercato finanziario e degli strumenti derivati
- Diritto delle Società
- Economia delle aziende di credito
- Economia e tecnica bancaria
- Diritto Privato
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- I Corporate Bonds: il caso Cirio
- La sollecitazione all'investimento e le responsabilità degli intermediari finanziari
- Le società fiduciarie e il controllo pubblico. La vigilanza di Banca d’Italia.
- Il mercato mobiliare italiano dagli anni '80 alla fusione con il LSE : aspetti normativi e strutturali
- I controlli contabili nelle banche quotate: IL CASO MPS
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.