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Posizioni base, posizioni di partenza e posizioni di relax


È importante poter curare nel soggetto la corretta posizione di partenza, perché è proprio da essa che si evita di poter eseguire in modo errato l’esercizio prescritto.
Tra una serie e l’altra, anche non viene indicato, qualora il paziente avverta dolore o si sente affaticato, può assumere le posizioni di relax, le quali possono essere sfruttate, all’inizio della seduta, in preparazione al lavoro e alla fine del rilassamento.

La posizione in decubito supino prevede che gli arti inferiori siano completamente estesi, e ciò consente allo psoas di portarsi in tensione, accentuando la curvatura lombare. I palmi delle mani devono essere rivolti verso l’alto e le braccia leggermente divaricate. È sempre da ricordare che il mento deve eseguire una retroazione in modo tale da allineare il capo con il restante del corpo, evitando una eccessiva lordizzazione del rachide cervicale, infatti in alcuni casi è previsto anche l’utilizzo di un cuscino.

Può essere anche assunta la posizione del decubito supino con le gambe flesse in modo tale da ridurne l’eccessiva tensione dello psoas.

O ancora, per ridurre al massimo la tensione dello psoas, può essere chiesto al soggetto di porre la gamba su un panchetto, in modo tale che si formi all’incirca un angolo di 90°della gamba sulla coscia e della coscia sul bacino, facendo così rilassare completamente il muscolo ileopsoas, infatti tale posizione viene anche definita posizione dello psoas.

Nella posizione seduta è sempre bene porre al di sotto della pianta del piede un ripiano, in modo tale che si formi un angolo di 90°tra la gamba e la coscia, e tra la coscia e il bacino, per evitare la lordizzazione del tratto lombare della colonna vertebrale. Le mani devono essere appoggiare sulle ginocchia, con lo sguardo rivolto verso in avanti e il mento retratto. In alcuni esercizi di allungamento specialmente del tratto cervicale del rachide, potrebbe essere richiesto di allontanare la testa dal bacino.

Sempre da seduti una posizione che potrebbe essere richiesta prevede le caratteristiche precedentemente descritte, però con in questo caso una depressione scapolare con le braccia lungo i fianchi e i palmi rivolti in avanti.

La posizione eretta prevede che le ginocchia siano leggermente flesse, i glutei contratti e l’addome in dentro in modo tale da evitare un’accentuazione della curva lombare; il mento deve essere retratto e le spalle basse in modo tale da assicurare l’allungamento del rachide. nelle fasi iniziali è bene utilizzare lo specchio per rendersi conto della posizione assunta ed eventualmente correggerla.

La posizione quadrupedica prevede che il soggetto ponga una angolazione di 90° tra gamba e coscia, coscia e busto e busto e braccia mantenendo la testa in linea con il tronco e lo sguardo rivolto verso il pavimento. L’addome deve essere retratto e i glutei contratti; le caviglie devono stare rilassate.

Posizioni di relax

1. In decubito supino, gambe flesse, cuscino sotto la nuca, abbracciare le ginocchia.
2. In decubito supino, gambe piegate, mantenere una pallina da tennis sotto la nuca e una sotto il coccige.
3. Da seduti sui talloni, ginocchia leggermente divaricate, busto flesso, appoggiare la fronte sulle mani.
4. In decubito sul fianco, un cuscino sotto il capo, gambe flesse al petto, abbracciare le ginocchia (posizione fetale).

Tratto da TEORIA TECNICA DIDATTICA ATTIVITÀ MOTORIA di Vincenzo Sorgente
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