Motivazione
Motivazione: fa riferimento ai motivi per cui un individuo mette in atto un certo comportamento, determinando i suoi sforzi, le sue scelte comportamentali e il suo rendimento.
È influenzata da due fattori:
- personali, come le necessità, la personalità, l’interesse e gli obiettivi;
- situazionali, come gli allenamenti e l’allenatore.
- Teoria della motivazione al successo, secondo cui la motivazione dipende dall’equilibrio tra la tendenza a raggiungere il successo e quella ad evitare il fallimento;
- Teoria dell’attribuzione casuale, secondo cui il modo in cui l’atleta valuta il suo sforzo influenza le sue aspettative, le sue emozioni e la sua motivazione. Ci sono due modi interpretativi:
- locus of control interno, di chi crede nelle sue capacità di controllare e modificare gli eventi;
- locus of control esterno, di chi crede che gli eventi siano controllati da fattori esterni come il caso e la fortuna, e non dalle sue capacità;
- Teoria del raggiungimento di obiettivi, secondo cui la motivazione è determinata dagli obiettivi, dalla percezione delle proprie abilità e dalla scelta comportamentale messa in atto per raggiungere gli obiettivi;
- Teoria delle competenze, secondo cui lo stile della leadership, la valutazione individuale e l’orientamento motivazionale influenzano la percezione delle proprie competenze;
- Teoria dell’orientamento motivazionale, secondo cui la motivazione può avere un:
- orientamento al risultato, quando l’atleta si confronta con gli altri riguardo alle sfide e ai risultati;
- orientamento al compito, quando il criterio per valutare il successo è l’impegno e l’apprendimento di nuove abilità;
- Teoria del self determination, secondo cui le scelte comportamentali hanno diverse conseguenze in base al tipo di motivazione posseduta, ovvero:
- intrinseca, cioè quando la motivazione a mettere in atto un
comportamento è basata su bisogni autonomi. L’obiettivo è la prestazione
e possono esserci conseguenze positive del comportamento;
- estrinseca, cioè quando la motivazione a mettere in atto un comportamento è basata sul voler soddisfare aspettative esterne. L’obiettivo è il risultato e possono esserci conseguenze negative associate alla pratica sportiva.
- Tener conto della personalità dell’atleta;
- Distinguere l’individuo dal gruppo;
- Comprendere i motivi per competere;
- Modificare l’ambiente e il comportamento per cambiare la motivazione;
- Offrire più opportunità
- Valutare il rendimento.
- Feedback sulla prestazione, in cui l’info si riferisce alla condotta e fornisce elementi per il miglioramento;
- Feedback sul risultato, in cui l’info si riferisce ad un comportamento eseguito precedentemente e che ha portato ad un certo risultato;
- Rinforzo, che aumenta la probabilità che il comportamento si ripeta. L’allenatore deve riconoscere l’impegno e premiare i comportamenti positivi, indipendentemente dal risultato;
- Punizione, che diminuisce la probabilità che il comportamento si ripeta. L’allenatore non deve punire la persona ma il comportamento, e non deve associarvi un carico fisico.
Goal setting: è un percorso per pianificare obiettivi personalizzati che consente di adattare anche programmi preesistenti alle proprie esigenze.
Ci sono 3 tipologie di obiettivi:
- di risultato, che riguardano gli esiti dei comportamenti;
- di prestazione, che riguardano la performance e il miglioramento delle abilità;
- di processo, che riguardano specifiche caratteristiche comportamentali e modalità attraverso cui raggiungere gli obiettivi.
- Specifico;
- Misurabile;
- Ottenibile;
- Realistico;
- Temporalmente scandito
- L’orientamento al compito
- La condivisione delle decisioni
- Rinforzi e punizioni
- La visione del gruppo come elemento di collaborazione
- La valutazione dei miglioramenti
- La concezione di tempo non tiranno.
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Dettagli appunto:
- Autore: Giulia Bonaccorsi
- Università: Università degli Studi di Parma
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze Motorie
- Esame: PSICOBIOLOGIA
- Docente: Prof.ssa Vera Ferrari, Prof.ssa Lucia Riggio, Prof. Christian Franceschini
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