Il miracolo economico italiano: il settore industriale
Negli anni del Miracolo Economico l’Italia vede il passaggio da una struttura industriale fondata sul settore tessile e su altre produzioni tradizionali. Questo patrimonio iniziale declina a favore di produzioni metalmeccaniche legate ai beni d’investimento e all’industria di largo consumo.
È un processo di cambiamento nella continuità, ovvero si passa dal produrre ghisa e acciaio, a costruire autostrade e ponti, si continua comunque nello stesso settore.
In questi anni prevalgono due elementi che riguardano la capacità tecnologica:
-L’innovazione tecnologica
-Grande capacità di trasformazione delle materie prime, che permette di generare nuovi mercati e nuovi prodotti.
Questi due elementi segneranno profondamente il Miracolo Economico, soprattutto nel settore industriale.
Sotto questo aspetto il Miracolo Economico è molto vicino alla Rivoluzione Industriale Inglese per la creatività tecnologica particolare.
Lo sviluppo dell’Italia quindi è reso possibile non solo dall’adozione del modello capitalistico americano, ma anche per questa creatività tecnologica.
Fattori della crescita economica italiana
Oltre alla capacità tecnologica, che rappresenta il cuore del Miracolo, ci sono stati altri fattori che hanno permesso la crescita dell’Italia:
1.Creazione di istituzioni nuove che si rilevano particolarmente adatte, facilitano e sostengono il processo economico.
Questo era permesso grazie al fatto che si forma la Repubblica e negli italiani si forma l’idea di una rinascita, per questo c’era una forte coesione sociale (fattore politico).
2.Lo sviluppo industriale è reso possibile dalla grande disponibilità di manodopera a basso costo. I salari erano bassi e la gente era disposta a lavorare per poco. Le persone del Sud emigravano verso Milano e Torino per trovare lavoro, ed erano disposti a lavorare a bassi salari (fattore economico).
Questi livelli salariali bassi permettevano agli industriali di avere alti profitti, che portavano a più investimenti, in attività industriali (non in borsa).
3.Viene adottato il modello americano: è il modello della società dei consumi di massa. Si produce affinché tutti consumino. Prima questo modello non esisteva, la produzione riguardava i tessuti e l’industria metalmeccanica. L’Italia è però in grado di sviluppare il modello americano, basandosi sulla produzione di massa, con l’aggiunta della creatività italiana. Si sviluppano due simboli della produzione italiana: la vespa e la 500. L’idea innovativa è che si producano beni per l’uso di massa a bassi costi, con l’idea che i beni si riciclano, bisogna cambiarli.
4.Il Miracolo Economico italiano è reso possibile attraverso la liberalizzazione del commercio internazionale, perché si sono aperti nuovi spazi. Questo permette da una parte la specializzazione dei vari paesi e dall’altra porta all’aumento della competizione, e di conseguenza all’aumento dell’efficienza dei beni per combattere la concorrenza. Ciò che caratterizza l’Italia in questi anni è l’economia di mercato, la produzione di massa e il mercato concorrenziale. Avviene il passaggio da CECA a CEE, perché si crea un mercato che riguarda tutti i paesi europei.
5.Bassa crescita dei prezzi delle materie prime, in particolare il basso costo del petrolio. Si sviluppa l’ENI, che era una compagnia italiana che andava a prendere il petrolio e lo raffinava (questa è la grande innovazione italiana). L’ENI non guardava solo ai paesi dell’Africa, ma anche ai paesi del Sud America.
6.A differenza degli anni ’20 e ’30, c’è una bassa speculazione monetaria per la legge bancaria fatta dal fascismo e dai cambi fissi. Questo porta alla crescita dell’investimento estero. Si sviluppano le multinazionali nei paesi stranieri.
7.Politiche economiche interne espansive (modello keynesiano). Lo Stato e il sistema economico mettono in atto politiche di investimento che portano ad una stabilità del pareggio di bilancio. La politica fiscale ha un ruolo determinante rispetto a quella monetaria. In Italia si volevano fare politiche economiche espansive che sostenessero la domanda, in realtà queste politiche hanno sostenuto l’offerta, perché sono state politiche di incentivazione dell’industria.
Proprio per questo il sistema keynesiano ha una questione aperta, ovvero che offerta e domanda sono legate alla distribuzione del reddito, che riguarda la fiscalità e la dinamica salariale (come crescono i salari).
Aumento delle esportazioni durante il miracolo economico italiano
Dopo il Miracolo Economico l’Italia è un paese che vive di esportazioni: sono le esportazioni che sostengono lo sviluppo. Per la prima volta è un paese dove le esportazioni di prodotti sono maggiori delle importazioni di servizi e beni.
Questo è reso possibile dal commercio con i paesi europei, in particolare con la Germania. La scelta tedesca è legata al fatto che l’Italia era la fornitrice di meccanica di precisione.
Per la prima volta c’è una riduzione di importazione dagli Stati Uniti e soprattutto in quegli anni l’Italia esporta negli Stati Uniti più di quanto esporta.
Le esportazioni aumentano perché:
- Cala il peso dell’industria tessile, aumenta il peso per la meccanica e il petrolchimico.
- Vengono prodotti meno prodotti agricoli e più prodotti industriali.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Storia economica - a.a. 2006
- Docente: Locatelli Andrea Maria
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