Modelli di funzionamento della mente - Modello metabolico
Modelli di funzionamento della mente
Modello metabolico
Il primo modello che propone si basa su una analogia del metabolismo. Secondo lui ci sono degli elementi beta che per produrre qualcosa di utilizzabile dal pensiero della veglia e del sogno devono essere trasformati in elementi Alfa (li chiama alfa e beta perché sono termini privi di significato, dunque neutri). Gli elementi beta sono sensazioni, emozioni grezze, cose in sè (Kant), materiale non conoscibile e non trasformabile di per sé (se non trasformandolo), proto pensieri, metaboliti di base. Tali elementi beta possono essere trasformati in elementi Alfa (con i quali si può pensare), oppure (come si può osservare nei pazienti) possono essere evacuati tramite il meccanismo di difesa dell'identificazione proiettiva (li si butta dentro una persona o dentro oggetti inanimati, come fanno i pazienti schizofrenici). Per trasformare nel migliore dei modi un elemento beta in un elemento Alfa è necessaria una funzione Alfa --> "rappresenta il risultato di lavoro compiuto dalla funzione α sulle impressioni sensoriali (sono gli elementi beta, ad esempio ciò che colpisce a livello sensoriale)" Esempio: ad un tratto sbatte la porta --> si verifica una tensione a livello muscolare, un battito cardiaco accelerato, un rilascio di adrenalina --> è una reazione corporea, che è un elemento beta (l'individuo non ha una percezione diretta di tale reazione, ma la subisce). Dopo lo spavento iniziale si può pensare a ciò che ha causato la porta sbattuta (il vento o una persona che è uscita) --> è stata operata una funzione alfa, che ha trasformato una reazione corporea (automatica e non consapevole) in un pensiero circa la causa dell'evento --> l'elemento beta è stato trasformato in un pensiero. La catena e questa: contrazione muscolare, adrenalina, battito cardiaco accelerato (reazione corporea) --> la funzione Alfa evoca l'immagine della persona che è uscita o del vento (tale immagine è l'elemento Alfa) --> con questo elemento Alfa si costruisce il pensiero sulla causa dell'evento (la persona è uscita e ha sbattuto la porta). Dunque gli elementi α non sono oggetti del mondo della realtà esterna, ma sono prodotti del lavoro compiuto sui dati percettivi, che si crede si riferiscono a tale realtà (dice così per non cadere nell'errore del realismo ingenuo, per cui solo ciò che si percepisce corrisponde esattamente alla realtà esterna). Essi possono essere immagini visive, schemi sensoriali, materiale utilizzabile per pensare, ricordare, sognare (perché Bion compie una tale operazione? Perché i pazienti gravi mostrano difficoltà a creare pensieri, a ricordare, a sognare). La funziona Alfa ingoia i dati sensoriali, dà forma alla realtà, mette ordine, e "desensifica" (cioè depura le impressioni sensoriali dalla loro concretezza) gli stimoli derivanti dalla realtà esterna/interna.
La domanda che Bion si era posto per elaborare tale modello del funzionamento della mente è: come fanno gli stimoli sensoriali a diventare dei fatti psichici (come pensieri, ricordi e sogni)? Come si passa dal non mentale (percezione) al mentale? Per Freud il pensiero nasceva se l'oggetto era assente, dunque il bambino provava frustrazione ed era costretto a differire la gratificazione (questo grazie allo sviluppo dell'Io e al principio di realtà) --> dunque per lui il pensiero richiede necessariamente la frustrazione (se la gratificazione fosse costante il bambino non avrebbe nessun motivo di prendere atto di un'assenza e di creare un pensiero, un'immagine di ciò che manca). Per Bion invece il pensiero nasce dalla trasformazione di elementi beta in elementi alfa. Gli elementi beta prevalgono nella mente dei bambini e delle persone psicotiche (in uno stato non digerito). Riprendiamo il modello della fame: il bambino ha fame e la sensazione di fame (che è fisica, corporea) è un elemento beta. Cosa succede a questo elemento beta? Vi sono due possibilità:
• Viene trasformato, tramite la funzione Alfa, in un elemento Alfa --> il bambino ha fame --> il bambino sopporta la frustrazione dovuta all'assenza di un oggetto (il seno) --> evoca l'immagine del seno (cioè trasforma la fame in un elemento Alfa) --> nel momento in cui il bambino ha l'immagine del seno in mente, prende atto che il seno non è presente e quindi crea un pensiero che è dato da: immagine del seno – seno assente --> il bambino dunque può pensare "il seno è assente". Quindi anche secondo Bion il pensiero è dato dalla frustrazione.
• Viene evacuato tramite l'identificazione proiettiva --> il bambino ha fame --> non sopporta la frustrazione e manca di una funzione Alfa, quindi non può trasformare la fame in un pensiero --> può solo allucinare il seno, che non significa creare una immagine del seno, ma è una fantasia, una falsa presenza --> diventa un oggetto cattivo (dato che non soddisfa la fame), accompagnato da paura e fame --> il bambino ha dentro di sè qualcosa di cattivo che fa paura, e quindi se ne libera --> lo evacua tramite l'identificazione proiettiva, con la quale crea oggetti esterni costituiti da fame e paura. Bion li chiama oggetti bizzarri perché sono costruiti essenzialmente da elementi beta inutilizzabili, incomprensibili e non elaborabili.
Nelle parole di Bion il secondo caso è chiamato "negativo":«Supponiamo che il b venga allattato; l'assunzione di latte, calore, amore può essere sperimentata come prendere un seno buono… il seno buono e cattivo sono entrambi sperimentati come aventi lo stesso grado di concretezza e realtà del latte (Bion sta dicendo che il seno buono e il seno cattivo sono reali esperienze che fa il bambino). Prima o poi il seno ‘voluto' e sentito come ‘un idea dell'assenza di seno' e non come la presenza di un cattivo seno (il bambino che non ha la funzione Alfa lo vive come un seno cattivo, mentre il bambino che ha la funzione Alfa è in grado di creare un'idea dell'assenza del seno) … possiamo vedere che il seno cattivo, cioè il seno desiderato ma assente è più probabile che venga riconosciuto come un idea … in quanto il senso di un seno buono dipende dall'esistenza di latte che il b ha di fatto preso (sta dicendo che il seno desiderato assente, dunque la frustrazione, induce l'idea, e non la gratificazione, che è invece concreta). [il pensiero di un seno è imposto dall'assenza del seno- dalla necessità di affrontare un oggetto quando è assente (la frustrazione)].
Riassunto: Elementi β e α
• Elementi β: oggetti intollerabili in uno stato pre-verbale, associati al funzionamento infantile e psicotico (lo studio del funzionamento infantile serve per capire ciò che avviene ai pazienti gravi); espulsi tramite IP oppure trasformati e metabolizzati dalla funzione Alfa.
• Negli adulti psicotici: gli elementi beta vanno a costituire gli oggetti bizzarri --> frammenti della personalità espulsi in oggetti inanimati presenti: (esempio: un paziente di Bion aveva la sensazione che un grammofono presente nella stanza lo sta osservando --> questo perché secondo Bion il paziente ha espulso tramite identificazione proiettiva il senso della vista nel grammofono, e quindi vive il grammofono come se fosse un oggetto animato che lo scruta).
• Elementi α: sono elementi ipotetici di un modello su un processo non conoscibile (cioè Bion dice che gli elementi Alfa e beta non sono concreti, ma sono modelli). Il processo è inconoscibile perché noi non siamo consapevoli della nostra percezione, ma solo dell'esito della percezione
• Processo è solo conoscibile attraverso il suo inizio (elementi sensoriali) e la sua fine (elementi psichici in qualche modo connessi a quelli iniziali);
• Elementi α sono elementi β trasformati (dalla funzione Alfa)
Trasformazione degli elementi beta in elementi Alfa (si occupa di tale trasformazione, dato che essa non viene operata dai suoi pazienti): gli elementi della mente, nel passaggio da beta ad Alfa, subiscono un'epigenesi (trasformazione) dal concreto (concretezza della percezione), all'astratto, ed evolvono verso gradi sempre maggiori di sofisticazione (per arrivare al pensiero) --> Significa alterare/processare/digerire stimoli sensoriali.
Spiegazione più approfondita
Ci sono 2 opzioni secondo Bion: o il bambino sopporta la frustrazione o non la sopporta.
• Se sopporta la frustrazione allora il bambino nel momento in cui ha fame evoca l'immagine dell'oggetto che non c'è in questo momento, il seno, perché lo ha già sperimentato oppure (secondo la visione kleiniana) ha una conoscenza innata dell'oggetto che soddisferà la sua fame. In caso riesce a sopportare la frustrazione e riesce a evocare l'immagine dell'oggetto che lo soddisfa allora ha già trasformato l'elemento beta in elemento alfa --> il bambino è in grado di sentire l'assenza di ciò che ha evocato e questa differenza tra ciò che sa che gli manca (immagine del seno) e il seno reale, che in questo momento non c'è, costituisce la trasformazione di elemento beta in elemento alfa e quindi è un protopensiero, cioè dà avvio al pensiero.
• Se, invece, il bambino non riesce a sopportare la frustrazione e non c'è la madre in grado di trasformare la sensazione fame (elemento beta) in elemento alfa, cosa fa il bambino? Non evoca un ricordo del seno ma crea una falsa presenza --> In questo caso anziché pensare al seno che lo ha sfamato in passato si crea una falsa presenza, quindi non l'immagine del seno che sfama, oggetto buono, ma un oggetto cattivo che si unisce alla sensazione di fame e che incute paura. Questa è un'allucinazione perché non consiste nell'evocare un'immagine, un ricordo di ciò che ho già sperimentato, ma consiste nel sentire qualcosa che non esiste, l'oggetto cattivo. A questo punto cosa fa il bambino con l'oggetto cattivo? Lo evacua, cioè lo proietta (Klein avrebbe detto usa l'identificazione proiettiva, e anche Bion usa questo termine) Bion dice: evacuo l'oggetto cattivo, cioè la fame e la paura tramite identificazione proiettiva e si vanno così a creare nella realtà esterna oggetti che sono costituiti da fame, paura e da una sensazione che quegli oggetti cattivi possano perseguitarmi.
Dice Bion: «Supponiamo che il b venga allattato; l'assunzione di latte, calore, amore può essere sperimentata come prendere un seno buono… (non è solo la soddisfazione della pulsione fame) il seno buono e cattivo sono entrambi sperimentati come aventi lo stesso grado di concretezza e realtà del latte. (seno reali e buoni, sono concrete esperienze che il bambino ha fatto). Prima o poi il seno ‘voluto' (desiderato) e sentito come ‘un idea dell'assenza di seno' e non come la presenza di un cattivo seno … possiamo vedere che il seno cattivo, cioè il seno desiderato ma assente è più probabile che venga riconosciuto come un idea … in quanto il senso di un seno buono dipende dall'esistenza di latte che il bambino ha di fatto preso (è la frustrazione che induce all'idea non la gratificazione)"--> dunque il pensiero di un seno è imposto dall'assenza del seno- dalla necessità di affrontare un oggetto quando è assente (la frustrazione).L'assenza non è costante ma si alterna con la presenza perché se il bambino non avesse mai sperimentato il latte dal seno non potrebbe farsi l'immagine di ciò che in passato l'ha gratificato.
Riassunto di elementi beta e Alfa:
• Gli elementi beta sono oggetti intollerabili in uno stato pre-verbale perché non sono pensabili, associati al funzionamento infantile e psicotico (per spiegare ciò che avviene in pazienti gravi in analisi), e sono espulsi tramite IP.
Nel migliore dei casi vengono elaborati, trasformati, metabolizzati dalla funzione alfa.
Negli adulti psicotici questi elementi beta vanno ad aderire con oggetti concreti creando ciò che Bion chiama oggetti bizzarri, che sono frammenti della personalità che vengono espulsi in oggetti inanimati (esmpio: un paziente aveva la sensazione che il grammofono lo stesse osservando, lo scrutasse)
• Gli elementi alfa invece sono, dice Bion, elementi ipotetici di un modello su un processo non conoscibile --> Il processo non è conoscibile (non siamo in grado di essere coscienti del nostro processo di percezione, ma siamo coscienti dell'esito della nostra percezione) ma solo conoscibile attraverso il suo inizio (elementi sensoriali) e la sua fine (elementi psichici in qualche modo connessi a quelli iniziali).
• Gli elementi alfa sono elementi beta che sono stati trasformati da funzione alfa.
Bion si interessa non degli elementi beta e Alfa in sé ma della loro trasformazione, perché tratta pazienti che questa trasformazione non la svolgono.
Trasformazione dagli elementi beta agli elementi Alfa: gli elementi della mente nel passaggio da beta ad alfa subiscono un'epigenesi dal concreto all'astratto (percezione di ciò che sta fuori a qualcosa di più astratto, che infine può diventare un pensiero) ed evolvono verso gradi sempre maggiori di sofisticazione --> grazie a questa epigenesi noi siamo in grado di alterare, processare o digerire gli stimoli sensoriali che vengono sia da dentro che da fuori.
Le persone relativamente normali possiedono la funzione Alfa ed essa è ben funzionante. Bion suggerisce che ciò che ci fa sviluppare la funzione alfa è ciò che egli chiama "reverie materna" (sogno), cioè la capacità della madre di sognare ciò che prova il bambino --> la mamma costituisce un contenitore degli elementi beta del proprio figlio, e li elabora grazie alla propria funzione alfa, acquisita a sua volta da bambina --> Cosi facendo fa diventare il bambino un essere soggettivo dotato di una mente e di un io che si struttura sempre di più. Questo concetto per cui la mamma elabora per il bambino dato che lui non ne è ancora capace, è un concetto chiave di tutte le teorie psicoanalitiche:
• In Melanie Klein: l'aggressività viene proiettata nel seno buono e successivamente vi è un graduale processo di introiezione del seno buono
• Negli psicologi dell'IO la madre è un "Io ausiliario"
• Winnicott parla dell''holding, cioè del contenimento per facilitare l'integrazione
• Bion infine parla della madre come di un contenitore degli elementi beta del bambino.
Quindi la madre, secondo Bion, è un contenitore per i contenuti della mente del bambino (trasforma il non senso del bambino), e li elabora in contenuti che sono re-introiettabili dal bambino (il bambino usa l'IP dentro la madre, determina in lei stati emotivi , tale per cui lei è in grado di elaborare questi contenuti, e di porgerli in una forma, elemento alfa, tale per cui il bambino li rintroietta) --> Di nuovo Bion ci dice quindi che la mente individuale si espande ben oltre il nostro cranio. Inoltre, è ciò è molto importante, non solo viene reintroiettato l'elemento beta (ormai trasformato in Alfa) ma anche, attraverso questo processo ripetitivo, la funzione alfa della madre (così che il bambino può sviluppare la sua funzione Alfa) --> anche questo fa parte della terza fase di contenimento (vedi dopo)
La madre riesce a svolgere questa funzione perché è inizialmente in uno stato totale di identificazione con il figlio, avviene quindi inizialmente tra madre e bambino una comunicazione immediata, non verbale, innata.
Sintesi: di fronte all'angoscia del bambino la madre accetta l'IP (prima fase del contenimento: trasferimento dell'elemento beta, tramite IP, dal bambino alla madre), trasforma l'angoscia del bambino (seconda fase del contenimento: la madre trasforma l'elemento beta del bambino in elemento Alfa) e la trasferisce in forma sopportabile e digerita (terza fase del contenimento: la madre trasferisce l'elemento Alfa trasformato nel bambino) --> esempio: bambino cade e si fa male, la madre empatizza con lui e trasforma l'oggetto cattivo in qualcosa di sopportabile e digeribile.
Il modello madre-bambino in tutti questi psicanalisti (Bion, Klein, psicologi dell'Io, Winnicott) viene utilizzato per capire ciò che avviene tra il terapeuta e il paziente, è dunque un'analogia --> Infatti i pazienti arrivano dall'analista con degli stati negativi che non riescono ad elaborare (ad esempio sentono l'attacco di panico ma non sanno per quale motivo), c'è dunque bisogno di un'altra mente, quella dell'analista (ed è per questo che il processo è interpersonale) che li aiuti a elaborare per loro vissuti che sono negativi e a trasformarli in qualcosa di sopportabile.
Cosa succede quando la madre non riesce a svolgere la trasformazione? Se la madre si angoscia a sua volta e quindi rifiuta l'IP succede che restituisce l'angoscia del bambino (non modificata in elemento Alfa) insieme alla sua angoscia, quindi l'interazione diventa disturbata --> in termini alfa e beta la madre restituisce a sua volta elementi beta (quelli del bambino + i suoi) e si crea ciò che Bion chiama "terrore senza nome", perché sono elementi beta non trasformati e quindi il bambino non può identificare che cos'è il terrore.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia dinamica
- Docente: Angela Tagini
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