I risultati economici che scaturiscono da risorse e competenze
I
profitti che derivano dall'impiego sia di risorse che di competenze da
parte dell'impresa derivano da:
1) capacità di conseguire un vantaggio competitivo. Riferimento a:
• Scarsità. La risorsa deve essere scarsa e non tutti devono avervi accesso;
• Rilevanza. Deve essere rilevante in termini di fattori critici di successo del mercato.
2)
capacità di mantenerlo. Le competenze, se trasferibili e replicabili,
sono imitabili da parte della concorrenza. Quindi, se l'impresa trova un
vantaggio competitivo grazie a delle competenze, esse devono essere
durature e per durature si intende che alcune risorse sono più durevoli
di altre e che, a parità di condizioni, subiscono meno mutamenti
rispetto ad altre. (es. le giacche Burberry sono leader nel loro settore
da un secolo); con trasferibilità si intende il grado di mobilità fra
le imprese. Se una società sa di non avere una certa competenza, l'unica
cosa che può fare è acquistarla e questo può avvenire nel solo caso in
cui la competenza sia trasferibile; con replicabilità si intende che se
un'impresa vuole una certa competenza ma non è reperibile sul mercato,
allora se la deve costruire, facendo in modo che i concorrenti non ne
vengano in possesso.
3) capacità di sfruttarlo. Se non sono
definiti in modo chiaro i diritti di proprietà di una competenza, è
grande l'importanza del rispettivo potere contrattuale per la
spartizione dei ritorni tra l'impresa e i suoi collaboratori. Se le
conoscenze individuali sono molto radicate nella routine aziendale, è
molto facile che il singolo dipendente da solo non valga molto, quindi
il maggior potere contrattuale è dell'impresa; nel caso opposto, cioè se
singole competenze sono da riportare al singolo dipendente, è facile
che lui abbia un grande potere contrattuale.
Le risorse e le competenze possedute da parte di un'impresa possono essere utilizzate per elaborare una strategia.
•
1° fase – individuazione di competenze e risorse cruciali. Per
ritrovarle tutte si può partire da quelle esterne o da quelle interne.
•
2° fase – valutazione delle risorse e delle competenze. Sia le risorse
che le competenze vanno valutate sulla base di due criteri fondamentali.
1) Importanza, cioè ricercare le risorse e competenze più
importanti per raggiungere il vantaggio competitivo. L'obiettivo ultimo
di un'impresa è quello di avere una redditività superiore alla media
attraverso il conseguimento del vantaggio competitivo, che dipende sia
dalle competenze che dalle risorse;
2) analisi dei punti di forza e
debolezza nel confronto con la concorrenza. Strumento utilizzato:
“benchmarking”, utile per la valutazione quantitativa della performance
in rapporto a quella dei concorrenti. Questo strumento è un processo
volto ad individuare, comprendere ed adattare le migliori tecniche
gestionali usate da ogni organizzazione con l'obiettivo di migliorare le
performance aziendali.
• 3° fase – sviluppo delle implicazioni
strategiche. Dopo aver individuato risorse e competenze ed i punti di
forza dell'impresa, è necessario che l'impresa stessa sia in grado di
elaborare una strategia per fare in modo che entrambe siano impiegate
nel modo migliore.
Per quanto concerne, invece, i punti deboli, è
necessario che le imprese siano in grado di trasformarli in punti di
forza e questo, di solito, è un impegno di lungo periodo. Non potrebbe
essere di breve periodo poiché l'impresa è vincolata dalla disponibilità
delle risorse e competenze. In molti casi, per riuscire a eliminare
questo problema, le imprese decidono di esternalizzare parte della
produzione. Un fenomeno strano è rappresentato dai punti di forza in
“eccesso”. L'impresa, in questo particolare caso, potrebbe ridurre gli
investimenti fatti (anche in termini di reinvestimento degli utili
conseguiti) oppure potrebbe cercare di trasformarli in “altri” punti di
forza che servirebbero a raggiungere più agevolmente il vantaggio
competitivo.
Lo sviluppo delle risorse e delle competenze. Le
imprese devono essere in grado di sviluppare nuove risorse e competenze
poiché si trovano da sempre a dover essere in grado di sopravvivere in
mezzo a circostanze che variano nel tempo. Questa è un'operazione
complicata poiché non si sa bene quale sia il legame tra le une
(risorse) e le altre (competenze) (cd. ambiguità causale). Un'impresa
può possedere le migliori capacità ma non essere dotata di grandi
risorse; un esempio eclatante è Pixar, che negli ultimi anni ha creato
cartoni animati di grande successo ed ha sicuramente meno risorse
rispetto al gigante del settore Walt Disney. Si può supporre, in alcuni
casi, che il loro successo derivi da fondatori che possiedono un passato
da manager o dirigenti nello stesso settore. Ma è comunque un discorso
che non si può generalizzare. Le competenze di un'impresa, in molti
casi, sono state acquisite durante un percorso durato molti anni;
infatti, le competenze in capo ad un'impresa sono il risultato della sua
storia.
Una cosa che va sicuramente sottolineata è il fatto
che, un'impresa, per poter rimanere “sulla cresta dell'onda”, come già
asserito, e per poter raggiungere il tanto agognato vantaggio
competitivo rispetto agli altri competitors sul mercato (e nel settore)
deve avere la capacità di sviluppare nuove competenze.
Vi sono due approcci secondo i quali un'impresa può decidere di sviluppare nuove competenze:
1)
sviluppo interno. Riuscire a creare internamente una competenza è più
facile rispetto ad acquisirla esternamente. Però, dopo averla
sviluppata, va sempre integrata con le altre competenze possedute
all'interno dell'impresa al fine di poterci fare qualcosa. Avere le
risorse migliori non sempre è un bene poiché possederle può in qualche
modo andare a limitare il raggiungimento di elevati livelli di
integrazione. Lo sviluppo di competenze deve seguire una logica
sistematica. Quindi, bisogna sviluppare la competenza acquisendo risorse
umane e non umane, collocare queste risorse in un'unità adatta allo
scopo, instaurare dei processi che usino la competenza, dare la
possibilità a questa unità di implementare una routine e avere alla base
un intento strategico che valga la pena raggiungere.
2)
l'acquisizione di competenze tramite fusioni, acquisizioni ed alleanze.
Tramite questo procedere è facile capire che l'impresa vuole acquistarne
un'altra al fine di internalizzare delle competenze.
Questo modo di
procedere può comportare diversi rischi; ad esempio, acquistando in
blocco un'impresa è molto facile che, integrando la competenza per la
quale si è proceduto all'acquisto, l'impresa che acquista internalizzi
anche una serie di competenze che già possiede e che quindi sono
ritenute superflue. Ad esempio, negli ultimi anni, è crescita da parte
delle imprese, l'intenzione di acquistarne delle altre con il solo scopo
di acquisire tutte le risorse intangibili che di conseguenza sono
protette, come ad esempio i brevetti, i segreti industriali e via
dicendo.
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