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Barack Obama e il Movimento per i Diritti Civili statunitense: tra storia, memoria e attualità politica

Il discorso “A more perfect union” di Barack Obama è stato la fonte d’ispirazione di questa tesi di laurea: per la prima volta, dall’inizio della sua campagna elettorale, il senatore afroamericano ha affrontato la questione razziale. Partendo dal discorso di Filadelfia, l’obiettivo che mi sono prefisso è quello di rivisitare la storia del Movimento per i Diritti Civili statunitense e di Martin Luther King alla luce dell’ascesa politica del presidente di Chicago.
Attraverso le fasi della campagna elettorale di Obama ho rivisto i risultati ottenuti dal Movimento per i Diritti Civili a quarant’anni dalla morte del suo leader ed analizzato quale tipo di memoria pubblica le battaglie per i diritti civili e King hanno lasciato nell’America contemporanea. Il crescente risultato politico di Obama può aiutare a capire a che punto del “sogno” di Martin Luther King si trovino oggi gli Stati Uniti. Per questo è fondamentale ricorrere all’intreccio tra storia, memoria e attualità in un continuo spostamento tra gli anni ’50-’60 e la contemporaneità. In altri termini, ripercorrendo le varie fasi della vita di del leader afroamericano, ho esaminato che cosa è entrato a far parte della memoria pubblica.
Il primo capitolo è dedicato a Barack Obama e alla sua vertiginosa ascesa politica. Partendo da una serie di interviste fatte ad alcuni esponenti del Movimento per i Diritti Civili, nei mesi di maggio e giugno del 2008, mi sono soffermato sul significato della candidatura di Obama per coloro che lottarono in prima fila per i diritti degli afroamericani. Ho chiesto ad alcuni attivisti di quel Movimento se per loro Barack Obama era un punto di partenza o un punto di arrivo nel raggiungimento della piena integrazione razziale negli Stati Uniti. Nell’esame del dibattito politico che ha scaldato la campagna per le elezioni presidenziali del 2008, ho verificato se, e in che modo, il colore della pelle abbia influito sulla candidatura e sulla vittoria di Obama. Ho poi affrontato una questione importante che è emersa nello scontro delle primarie democratiche: il rapporto tra razza e genere, più volte portato alla luce dall’aspro duello Hillary Clinton v. Barack Obama. Se, infatti, Barack Obama è un volto nuovo della politica americana grazie anche al suo colore della pelle, lo stesso discorso vale per Hillary Rodham Clinton che, se avesse vinto, sarebbe diventata il primo presidente donna. Restando sul confronto tra race e gender ho poi analizzato la scelta del senatore McCain alla vicepresidenza, la senatrice dell’Alaska Sarah Palin che avrebbe dovuto portare un’ondata rinnovatrice al Partito Repubblicano. Ho poi preso in esame i dibattiti televisivi tra Obama e McCain, focalizzandomi maggiormente su questioni riguardanti la razza e la storia statunitense. Infine, dopo il successo elettorale di Obama, ho esaminato alcune reazioni degli americani e del mondo alla vittoria di colui che è divenuto sempre di più un leader “globale”.
Il secondo capitolo ripercorre la storia del Movimento per i Diritti Civili. Ho trattato alcuni momenti della conquista dei diritti degli afroamericani, in particolare quelli che sono entrati a far parte della memoria pubblica e ricordati durante il Martin Luther King Day. Ripercorrendo gli ultimi tre anni della vita di King, dal Voting Rights Act alla sua morte, il 4 aprile 1968, ho poi visto in che modo questa memoria trattiene solo una parte della storia.
Il terzo capitolo è dedicato a uno degli stati dove il Movimento per i Diritti Civili ha trovato una maggiore resistenza: il Mississippi. Ho ripercorso la storia della popolazione afroamericana in questo stato, soffermandomi sul periodo del Movimento, dai primi anni cinquanta a tutti gli anni sessanta, focalizzando l’attenzione sui principali avvenimenti di quegli anni. Ho poi preso in considerazione i risultati elettorali delle elezioni presidenziali di questo stato nel 1968, le prime dopo il successo del Movimento e il raggiungimento dei pari diritti. Partendo dai risultati delle elezioni ho parlato di George Wallace che, promuovendo un ritorno al vecchio sistema segregazionista, ha ottenuto la vittoria di tutto il Deep South. Ho poi visto come la questione della razza abbia continuato ad avere peso nelle elezioni americane per molti anni grazie ad una strategia repubblicana chiamata “Southern Strategy”. Sono poi giunto alla recente campagna elettorale esaminando il primo scontro delle primarie democratiche tra la Clinton e Obama e quello tra i candidati presidenziali Obama e McCain; ho poi esaminato il risultato elettorale del Mississippi contea per contea evidenziando come, ancora una volta, la questione della razza abbia influenzato le scelte politiche di questo stato.

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INTRODUZIONE “[…] Race is an issue that I believe this nation cannot afford to ignore right now. Segregated schools were, and are, inferior schools; we still haven't fixed them, fifty years after Brown v. Board of Education, and the inferior education they provided, then and now, helps explain the pervasive achievement gap between today's black and white students […]” 1 . Il discorso “A more perfect union” di Barack Obama è stato la fonte d’ispirazione di questa tesi di laurea: per la prima volta, dall’inizio della sua campagna elettorale, il senatore afroamericano ha affrontato la questione razziale. Partendo dal discorso di Filadelfia, l’obiettivo che mi sono prefisso è quello di rivisitare la storia del Movimento per i Diritti Civili statunitense e di Martin Luther King alla luce dell’ascesa politica del presidente di Chicago. Attraverso le fasi della campagna elettorale di Obama ho rivisto i risultati ottenuti dal Movimento per i Diritti Civili a quarant’anni dalla morte del suo leader ed analizzato quale tipo di memoria pubblica le battaglie per i diritti civili e King hanno lasciato nell’America contemporanea. Il crescente risultato politico di Obama può aiutare a capire a che punto del “sogno” di Martin Luther King si trovino oggi gli Stati Uniti. Per questo è fondamentale ricorrere all’intreccio tra storia, memoria e attualità in un continuo spostamento tra gli anni ’50-’60 e la contemporaneità. In altri termini, ripercorrendo le varie fasi della vita di del leader afroamericano, ho esaminato che cosa è entrato a far parte della memoria pubblica. Il primo capitolo è dedicato a Barack Obama e alla sua vertiginosa ascesa politica. Partendo da una serie di interviste fatte ad alcuni esponenti del Movimento per i Diritti                                                             1  Barack Obama dal discorso "A More Perfect Union" al Constitution Center di Filadelfia, Pennsylvania, 18 marzo 2008.   6   

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