Skip to content

Impatto del Tribunale penale internazione ICTY in Serbia (per la ex Yugoslavia)

Dal punto di vista giuridico il Tribunale penale internazionale per la ex-Iugoslavia (ICTY) rappresenta un avanzamento nel nuovo ordinamento internazionale basato sul principio del rule of law, cioè sulla legalità e sulla giustizia. Ripercorrere la storia del Tribunale dell’Aja porta, però, a valutare questa esperienza in termini talvolta contraddittori.
All’inizio, la costituzione dell’ICTY è sembrata un sostituto ad un’azio- ne più decisa ed efficace da parte della comunità internazionale. La scelta di organizzare un Tribunale ad hoc sembrava collocarsi più su posizioni di principio che sull’analisi concreta degli avvenimenti con cui l’ONU ha affrontato il conflitto bosniaco.
Nel 1993 il Tribunale dell’Aja “era nato da una reazione di panico dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza”; ciò nonostante, l’istituzione in sé si è emancipata, fino ad arrivare ad essere pienamente operativa nel ’95-’96.
ICTY è diventato un attore politico presente sul campo e percepito come tale soprattutto quando Karadzic e Mladic, con la loro incrimina- zione all’Aja, sono stati resi interlocutori inaccettabili ai colloqui di pace, mentre le truppe SFOR portavano a termine i primi arresti di accusati in Bosnia.
Molte delle discussioni attorno al sistema internazionale di giustizia si chiedono, però, se tali istituzioni raggiungano un grado apprezzabile di giustizia effettiva. Le loro attività si svolgono lungo la linea di spartiacque che divide sovranità nazionale e responsabilità internazionale, nella zona grigia tra l’ambito giudiziario e quello politico.
Il compito di valutare nel complesso tali Tribunali e il loro specifico impatto, è piuttosto difficile. Spesso i dibattiti pubblici sulla loro realizza- zione sono stati guidati per assunti non testati e i cui contorni non sono nettamente delineabili.
Considerandone “l’autorevolezza”, per merito del sistema delle Nazioni Unite, la responsabilità di sviluppare una giustizia in modo condivisibile e partecipato diviene elemento fondamentale per una reale pacificazione, o quantomeno in termini di monito di altri conflitti futuri.
Il metodo di procedura adottato, il mandato, il lavoro svolto in collaborazione con gli interlocutori del sistema giustizia, con politici e diplomatici, sia a livello nazionale sia internazionale, la produzione di condanne, la costruzione della memoria e la punibilità sono tutti elementi fondamentali per lo sviluppo nella società di una visione condivisibile del passato e delle prospettive.
Le vicende balcaniche non si possono definire utilizzando i parametri storici normalmente usati in occidente. Per comprenderle occorre allargare e restringere il campo di “messa a fuoco”, come si farebbe in un foto reportage.
Quali sono i suoi punti forza dell’ICTY e quali le sue mancanze? Qual è l’impatto sui serbi? Quali sforzi di fare giustizia si sono visti in Serbia? Che cosa è cambiato in seguito a questi sforzi?
Tentativo di questa tesi è di mettere in luce elementi ed analisi utili a costruire una riflessione sull’impatto che il Tribunale dell’Aja ha avuto in Serbia, considerando in particolare le vicende del 2008:
17 febbraio: la provincia serba del Kosovo dichiara unilateralmente l’indipendenza sovrana; 11 maggio: nelle elezioni parlamentari in Serbia si raggiunge un so- stanziale pareggio tra blocco europeista (con la coalizione “Per una Serbia Europea” sostenuta dal presidente Tadic, al 39%) e conserva- tore (con il SRS al 28% ed i DSS di Kostunica all’11%); dove il Partito Socialista Serbo (SPS, partito che fu di Milosevic) con un inaspettato 8% giocava un ruolo di ago della bilancia;
8 luglio 2008: nomina del nuovo governo. Dopo due mesi di colloqui con il presidente della Repubblica, assume la carica la coalizione degli europeisti (tra cui DS, G17+) e SPS, con l’appoggio esterno dei liberali di Cedomir Jovanovic. Il primo ministro designato è Mirko Cvetkovic, già ministro delle finanze nel precedente governo Kostunica;
21 luglio: arresto di Radovan Karadzic, accusato con 11 capi d’accusa da ICTY, ricercato per 13 anni. Nella notte della sua estradizione per l’Aja, a Belgrado viene organizzata una grande manifestazione di protesta alla quale seguono scontri.
Nello stesso anno la Serbia ha firmato gli Accordi di Stabilizzazione e Associazione (SAA) per entrare nell’Unione Europea. Nel Paese aumenta anche un consenso attorno al fronte antieuropeo, nazionalista e populista. Ennio Remondino, nella rivista Limes, lo descrive come “Egoismo, neo- isolazionismo, eccesso di incazzatura. Tutte queste cose assieme, proba- bilmente, ma la Serbia è più che mai un paese spaccato a metà. L’Europa come scommessa da non perdere è probabilmente l’opzione prevalente, ma questa Europa così come si presenta piace davvero a pochi” (Ennio Remondino, “Rucki Bar”, in “Kosovo, non solo Balcani”, Limes n.2 2008, pag 168)

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE Dal punto di vista giuridico il Tribunale penale internazionale per la ex-Iugoslavia (ICTY) rappresenta un avanzamento nel nuovo ordinamen- to internazionale basato sul principio del rule of law, cioè sulla legalità e sulla giustizia. Ripercorrere la storia del Tribunale dell’Aja porta, però, a valutare questa esperienza in termini talvolta contraddittori. All’inizio, la costituzione dell’ICTY è sembrata un sostituto ad un’azio- ne più decisa ed efficace da parte della comunità internazionale. La scelta di organizzare un Tribunale ad hoc sembrava collocarsi più su posizioni di principio che sull’analisi concreta degli avvenimenti con cui l’ONU ha affrontato il conflitto bosniaco. Nel 1993 il Tribunale dell’Aja “era nato da una reazione di panico dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza” 1 ; ciò nonostante, l’istituzione in sé si è emancipata, fino ad arrivare ad essere pienamente operativa nel ’95-’96. ICTY è diventato un attore politico presente sul campo e percepito come tale soprattutto quando Karadzic e Mladic, con la loro incrimina- zione all’Aja, sono stati resi interlocutori inaccettabili ai colloqui di pace, mentre le truppe SFOR portavano a termine i primi arresti di accusati in Bosnia. Ma è soprattutto con la crisi del Kosovo che le azioni dell’ICTY sono state proiettate sulla scena internazionale, intervenendo attivamente nel corso degli eventi conflittuali. Non c’è più stato in seguito un momento di ribalta politica e mediatica di tale rilevanza come quando nel maggio ’99, nel mezzo dei bombardamenti NATO, Milosevic fu accusato di crimini contro l’umanità. Adesso che anche sul suo caso si sono spenti i riflettori, il Tribunale continua più “silenziosamente” il suo lavoro. Molte delle discussioni attorno al sistema internazionale di giustizia si chiedono, però, se tali istituzioni raggiungano un grado apprezzabile di giustizia effettiva. Le loro attività si svolgono lungo la linea di spartiacque che divide sovranità nazionale e responsabilità internazionale, nella zona grigia tra l’ambito giudiziario e quello politico 2 . 1 Lawrence Wesclher, “Il diritto internazionale umanitario. Una panoramica”, in Roy Gut- man, e David Rieff, (a cura di), Crimini di guerra. Quello che tutti dovrebbero sapere, Contrasto- In- ternazionale, 1999. 2 Carla Del Ponte, “La caccia – Io e i criminali di guerra”, Feltrinelli Editore Milano, aprile 2008, pag. 17

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

carla del ponte
conoscenza e rifiuto dei serbi dei crimini commess
fattori di performance dell’ icty
humanitarian law centre
icty in serbia
il processo a slobodan milosevic
il ruolo delle ong in icty
impatto
jugoslavia yugoslavia
karadic
le relazioni tra serbia e icty
lunghe detenzioni pre-processuali e processi
milosevic
natasha kandic
nazioni unite
nella ricostruzione della memoria
partiti politici nato
percezione
percezione sbilanciata degli atti di accusa e dell
rafforzare il “rule of law”
relazioni tra procuratore e istituzioni serbe
thruth seeking e thruth telling
tribunale penale internazionale
tribunale speciale ad hoc ex jugoslavia

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi