Sistemi di qualità e adeguate procedure di controllo. Certificazione, Decreto Legislativo 231/2001 e sicurezza agroalimentare.
Come si evince dal titolo, l’obiettivo del lavoro è stato quello di analizzare i sistemi di qualità e le procedure di controllo aziendale, quali si strumenti per garantire ed assicurare determinati standard qualitativi non solo ai clienti ma anche agli azionisti, al personale interno, insomma agli stakeholders.
I primi capitoli del lavoro sono stati sviluppati attorno al concetto di QUALITÀ, che assume valore sia in termini di contenuti di un prodotto o di un servizio, che come capacità di un’organizzazione, di un’attività, di una persona di essere in grado di realizzare quel prodotto o erogare quel servizio “al meglio”, cioè rispondere in modo ottimale, efficace ed efficiente, alle esigenze stabilite. Di pari passo ai cambiamenti e all’evoluzione della realtà ambientale e di contesto, il concetto di “qualità” ha assunto nel tempo significati diversi. In particolare, si è assistito al superamento della concezione della qualità di tipo meccanicistico, orientata alle caratteristiche del prodotto e alla misura finale del risultato, a favore di una cultura della qualità orientata alla soddisfazione del cliente.
In effetti, l’evoluzione del mercato verso la globalizzazione significa massima concorrenza, incertezza, dinamicità e imprevedibilità dell’ambiente e del mercato, quindi chi offre un bene od un servizio, deve cercare innanzitutto, come strategia per conquistare il mercato, la soddisfazione del cliente e deve impegnarsi al massimo per conservare a lungo tale soddisfazione, sia per evitare che il cliente si rivolga alla concorrenza, che per scongiurare lamentele e/o contenziosi. L’orientamento al cliente ha segnato il passaggio dal prodotto standardizzato al prodotto con alto contenuto qualitativo, dove la qualità si ottiene con la collaborazione di tutti, a tutti i livelli dell’impresa, tanto da poter parlare di Qualità “Totale”. Si è assistito, pertanto, allo sviluppo di servizi di supporto ai clienti ed il concetto di qualità è stato esteso anche agli aspetti del prodotto/servizio esterni all’azienda e relativi all’iter del prodotto/servizio successivo alla sua vendita/erogazione. Ecco spiegato il passaggio dall’era del controllo all’era di gestione della qualità, dove da tecnica statistica la qualità si è evoluta in cultura manageriale diventando uno stile di vita, assorbito profondamente dalle persone.
La qualità rappresenta, dunque, la “regola” di comportamento e un fattore strategico per la competitività e la crescita delle aziende, del sistema economico e della società civile.
La seconda parte del lavoro ha focalizzato l’attenzione sulle procedure di controllo aziendale che permettono di raggiungere standard qualitativi elevati. Infatti, partendo dal presupposto che sono sempre più numerose le Aziende che si accostano al mondo della Qualità, e che credono fermamente che operare nel rispetto delle norme UNI EN ISO 9000 voglia dire non solo fregiarsi di un marchio di grande effetto, ma ancor più fornirsi di uno strumento di gestione efficace per il raggiungimento di standard qualitativi elevati, il presente lavoro di tesi analizza i Sistemi di Qualità e le adeguate procedure di controllo aziendale. Oltre alla certificazione, si fa riferimento sia al D.Lgs. 231/2001, per il quale il modello IS0 9001 rappresenta la base per ottemperare alle prescrizioni del decreto stesso, che alle misure attuate dall’Unione Europea per garantire la qualità nel settore agroalimentare.
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Informazioni tesi
Autore: | Annalisa Cacciapaglia |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione sociale e istituzionale |
Relatore: | Roberto Venneri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 128 |
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FAQ
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