L'elogio del surf
Il surf è più di una semplice disciplina. E non significa, con questo, essere di parte. E’ uno sport che ha ispirato intere culture, che ha fomentato movimenti sociali e culturali, fonte di ispirazione per intere generazioni di registi e di musicisti, che attraverso la storia di questo sport hanno voluto raccontare storie di ribellioni giovanili, di anticonformismi, di rapporto con la natura e di sentimenti, di viaggi alla riscoperta del proprio essere e alla scoperta del mondo. Tutto questo verrà raccontato attraverso una breve panoramica di quella che è stata la storia del surf, dalla sua nascita sulle coste hawaiane, all’epoca dell’emancipazione femminile, fino alla delineazione del profilo di questo sport estremo, centrando l’attenzione sui rischi e i pericoli che questo comporta, sulle poche ma fondamentali regole che lo governano e sugli aspetti puramente tecnici che lo caratterizzano. Ma il presente lavoro di tesi vuole andare ben oltre l’aspetto sociologico e antropologico di questo sport, proponendosi di affrontare anche tematiche più strettamente legate al mondo dell’economia, del marketing, della tecnologia e della comunicazione. In particolare ho voluto porre l’accento sulla forte connessione tra quest’ultimo elemento e il surf, costatando e analizzando come ogni cosa, in questa pratica sportiva, sia diventata un potente veicolo di comunicazione: basti pensare alla nascita della moda del surf e al duplice impatto che essa ha avuto, dal punto di vista sociale, con l’inizio di un profondo processo di emulazione, e ancora di più dal punto di vista economico, con il proliferare di marchi, negozi, presenti in vasta scala anche su internet, scuole di surf, libri e riviste, e il conseguente impatto sul turismo, con la nascita, come vedremo, delle cosiddette “vacanze a tema”. Il surf diventa così un tassello importante nell’enorme quadro dell’economia, e al contempo oggetto di studio da parte dei rami del marketing e della pubblicità, per il quale sviluppano strategie e appositi concept, fortemente attrattivi, per la sua conoscenza a livello globale. Fondamentali, come vedremo, sono stati in questo contesto gli sviluppi della tecnologia, grazie alla quale il surf ha finalmente trovato il motore propulsore per la sua diffusione e il suo radicamento nei gusti degli sportivi, o semplicemente appassionati, di tutto il mondo. E poi una panoramica generale sull’avvento dello show-business in questo sport che non può assolutamente prescindere dall’importanza delle attività e delle iniziative di beneficenza che sono alla base del surf, e che contribuiscono a diffonderne i valori e a veicolare un’immagine pulita, ideale e profonda, grazie anche alla scelta appropriata di atleti che di questi ideali diventano portatori. L’ultimo capitolo di questo lavoro affronterà, nel particolare, l’arrivo, lo sviluppo e la diffusione del surf in Italia, con l’inizio di un percorso che, attraverso alcune tappe salienti, ha trasformato il surf da attività di nicchia, praticata da poche centinaia di persone, ad uno sport riconosciuto a livello nazionale. E, soprattutto, il confronto con una questione importante: i motivi per i quali il surf tarda ad essere riconosciuto come una disciplina olimpica, quali sono le problematiche e quali le possibili soluzioni, ma soprattutto quali le proposte per le quali questo possa accadere, proponendo un’alternativa, seppur teorica e lontana dalla sua realizzazione, che vede, certamente, la possibilità che questa ipotesi si realizzi, ma senza lo snaturamento dell’essenza di questo sport: il profondo e intimo contatto con il mare.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Raio |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Comunicazione d'Impresa |
Relatore: | Emilio Albertario |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 188 |
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