Il linguaggio figurato: come e quando si sviluppa. Teorie a confronto
Le parole che scegliamo di usare parlano di noi, dicono chi siamo, da dove veniamo, dove vogliamo andare. Nel nostro parlato quotidiano facciamo uso di una serie di strategie comunicative per permettere all’interlocutore di entrare in maggiore contatto con noi. Una delle più comuni è la metafora. La visione classica su questa figura che la associava ad un semplice fenomeno del linguaggio è ad oggi stata superata da un pensiero che la considera una vera e propria struttura portante del nostro funzionamento cognitivo.
In questa tesi si affronterà il tema del linguaggio metaforico come strumento cognitivo. L’elaborato si divide in due capitoli.
Nel primo capitolo si tratterà del concetto di metafora e della sua evoluzione nel corso della storia. Il linguaggio figurato è stato da sempre oggetto delle discipline umanistiche e da sempre oggetto di studi e di dibattiti. A tal proposito, si esaminerà il tema della metafora nella Poetica di Aristotele e nel pensiero di Umberto Eco e si metteranno a confronto le principali teorie sul tema della metafora sviluppatesi a partire dagli anni ’70. La suddivisione in tre categorie evidenzia le tre maggiori differenze: semantiche, pragmatiche e psicologico-cognitive. Ci si soffermerà poi sul testo “Metafora e vita quotidiana” (1980), che espone il pensiero innovativo di Lakoff e Johnson sul tema della metafora come parte centrale del nostro pensiero e delle nostre azioni quotidiane. L’ultima parte del capitolo si focalizzerà sull’importanza cognitiva del linguaggio figurato, con riferimento agli studi di Caramelli (2005). La valenza cognitiva del linguaggio figurato ne permette un uso importante anche in contesti terapeutici, come dimostrano gli studi di Bambini e colleghi (2022).
Nel secondo capitolo si affronterà il tema del linguaggio metaforico nel periodo dell’infanzia. Si approfondiranno gli studi sullo sviluppo della comprensione metaforica di Winner (1976), che confronta le competenze e l’uso del linguaggio metaforico negli adulti e nei bambini. Si esporrà il modello a cinque fasi di Cacciari e Levorato (1997) e successivamente si presenterà la teoria di Pouscoulous (2014), la quale ritiene di fondamentale importanza ed influenza il contesto in cui gli studi sulla comprensione metaforica vengono svolti. Secondo Pouscoulous la comprensione del linguaggio figurato è possibile anche nei primi anni di vita. Si procederà presentando lo studio di Gentner (1977) sulla comprensione della metafora in un contesto legato al ragionamento spaziale, condotto su bambini di età prescolare, scolare e su studenti universitari. Si tratterà poi della forte presenza della metafora nei racconti per bambini e ci si soffermerà, in particolare, sui valori simbolici presenti nel libro del “Piccolo principe”. Si terminerà il capitolo con l’analisi dell’”alternative naming” e dell’”analogy perception” come possibili variabili influenti nello sviluppo del linguaggio metaforico e sul MetaCom come programma di formazione all’utilizzo della metafora.
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Lanza |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Ramona Bongelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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