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Tra lingua e diritto: i problemi della traduzione giuridica

La traduzione è un elemento costante della nostra vita, un esigenza a cui tutti siamo volontariamente o involontariamente sottoposti. Ma se ci soffermassimo a riflettere sull’etimologia della parola tradurre, ci renderemmo conto che la traduzione è una delle più antiche professioni del mondo.
In passato il termine interpretare (dal latino “tradurre da una lingua all’altra”), veniva utilizzato sia per intendere le operazioni compiute sulla lingua parlata che quelle sulla lingua scritta. Con il passaggio dal latino agli idiomi del volgare si è avuta una scissione tra l’interpretare (ovvero l’operazione orale) e il tradurre (ovvero l’operazione scritta).
Nelle varie lingue esistono diversi termini per indicare il tradurre (“trasferire un testo da una lingua in un’altra”), to translate (“tradurre, convertire; trasferire”), traduire (anticamente trans–later, ovvero “tradurre, condurre”), über–setzen (“tradurre, volgere, trasporre”). Tutti questi termini riconducono al latino trā–dūco, ĕre ovvero “trasportare oltre, trasferire, condurre di là. far conoscere, tradurre, (composto da trans, ‘oltre’, e ducere, ‘portare’).

Colui che si è occupato di approfondire il significato filosofico del lemma Über–setzung/Übersetzun, è Heidegger. Egli parla di traduzione come “trasferimento”, nel senso di un significato da un idioma ad un altro, una traduzione letterale, parola per parola, come idea illusoria ed ingenua: “Non basta sostituire le parole greche con altre di altre lingue, anche se queste hanno una vasta notorietà» (Heidegger M., 1979, p. 151).

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~ 21 ~ 1.1.3 Il Rinascimento: la traduzione come “bene di consumo” Nonostante nel Medioevo non siano mancate riflessioni sul problema della traduzione, durante il Rinascimento il dibattito assume un profondo cambiamento di concezione. Per quel che riguarda l’ambito religioso, viene messo in discussione il metodo letterale (utilizzato per non falsare il Verbo divino). Infatti come scrive San Gerolamo: “Nella Sacra Scrittura l’ordine stesso delle parole è un mistero” (San Gerolamo, De optimo genere interpretandi).

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Ottobre
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione sociale e istituzionale
  Relatore: Claudia Stancati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 170

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