Sequestro preventivo e confisca per equivalente
Le misure cautelari reali : considerazioni introduttive
Le misure cautelari si dividono in due differenti categorie : misure cautelari personali (artt. 272 ss. c.p.p. che a loro volta si distinguono in coercitive ed interdittive ) e misure cautelari reali (artt. 316 ss. c.p.p. ) e trovano la propria collocazione sistematica nel libro IV del nuovo codice di procedura penale.
Le cautele reali, in particolare, incidono, limitandola, sulla libera disponibilità di una “res”, così affiancandosi alle cautele di carattere personale volte, invece, ad imporre dei vincoli alla libertà fisica o di azione del soggetto nei cui confronti si procede .
Il fondamento delle misure cautelari si rinviene nella necessità di creare “una serie di situazioni intermedie volte a stabilire una continuità tra situazione giuridica di partenza e situazione giuridica finale ” , ciò al fine di evitare che il trascorrere del tempo necessario al processo per addivenire ad una conclusione possa compromettere l’ effettiva eseguibilità della decisione finale .
Per quanto, poi, attiene ai requisiti sostanziali delle cautele reali deve rilevarsi come questi siano stati identificati quasi tutti nella “ provvisorietà ” e nella “ strumentalità ” .
Con il primo concetto si è voluto fare riferimento alla limitazione temporale degli effetti del provvedimento cautelare, mentre con il secondo alla preordinazione e connessione del provvedimento stesso rispetto alla susseguente emanazione del provvedimento definitivo .
Per quanto concerne la “ provvisorietà ” si rende peraltro necessario evidenziare come, nella sua accezione letterale, la stessa non coincida meramente con il termine “temporaneità”, da intendersi una “situazione limitata nel tempo”, bensì identifichi una situazione che produce i suoi effetti fino al sopraggiungere di un evento successivo in vista ed in attesa del quale la misura cautelare è stata adottata .
Il provvedimento cautelare è quindi destinato ad esaurirsi nel momento in cui sopraggiunga una decisione definitiva sul merito della regiudicanda oppure, tanto nella fase delle indagini preliminari, quanto in quella processuale, quando vengano a mancare, anche per fatti sopravvenuti, i presupposti che lo giustificavano .
L’ ulteriore caratteristica della “ strumentalità ”, in cui si manifesta il tratto distintivo fondamentale delle misure cautelari reali, deve individuarsi nell’inidoneità del provvedimento cautelare ad estrinsecarsi in modo autonomo rispetto all’ accertamento processuale del fatto di reato in relazione al quale la cautela è stata imposta .
Il procedimento cautelare si inserisce, dunque, nel processo principale in chiave di strumentalità ed accessorietà risultando per tale ragione puramente eventuale ed accessorio .
Per quanto concerne, poi, le condizioni necessarie per adottare una misura cautelare reale, dallo studio della relativa disciplina, è emerso come essa sia subordinata al preventivo accertamento della ricorrenza del periculum in mora e del fumus boni iuris, requisiti che è necessario sussistano per tutta la sua durata.
Con il “periculum in mora”, in particolare, si vuole fare riferimento ad una situazione di urgenza costituita dal rischio che all’ interesse tutelato dalla norma possa derivare un danno nel caso di ritardata esecuzione della misura; mentre il “fumus boni iuris” si identifica invece in un “favorevole giudizio di probabilità circa il verificarsi della futura situazione che si vuole cautelare ”
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Informazioni tesi
Autore: | Roberto Antonio Aiello |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Chiar.mo Prof. Ennio Amodio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 119 |
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