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Fictio iuris

Questo lavoro ha come obiettivo quello di mettere in risalto il problema fra diritto e verità, studiando la ‘fictio iuris’ come fenomeno indicato e reperibile nelle fonti giuridiche.
La bipartizione finzione/realtà sono un problema molto complesso, che ha da sempre affascinato sia la filosofia sia le scienze fisiche. Sono diverse le accezioni del termine, indifferentemente dall’oggetto materiale, azione umana o altro accadimento che in realtà si ‘sa’ non esistere .
Il punto più importante da trattare è quello concernente la finzione, quale meccanismo ritenuto necessario per l’esigenza di applicare la regula iuris a casi in cui essa produrrebbe conseguenze inique. Per intendere meglio questo meccanismo, è necessario partire dal rapporto che intercorre tra norma giuridica e il suo campo di applicazione, in considerazione del fatto che spesso, al posto di introdurre per legge un’eccezione alla regola, si preferiva immaginare un’artificiosa modificazione del fatto, ‘facendo finta’ che questo potesse essere diverso da quello che era nella realtà, ragionando sulla base del ‘come se’. Di questo interessante fenomeno, il diritto romano ci ammaestra con ricca casistica . Un fenomeno, quello della finzione, che serviva per lo più a impedire o spesso a estendere l’applicazione del ius civile. L’ordinamento romano se n’è sempre servito per raggiungere scopi che altrimenti non poteva conseguire. Scopi rispondenti a un senso di giustizia, perché grazie alla finzione riesce possibile temperare il rigore di certi principi. Una volta conseguiti questi scopi, la finzione non si pone in contrasto con il sistema di ius, rendendo in questo modo più semplice il ricorso all’uso di deroghe ed eccezioni a regole fondamentali.

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2 INTRODUZIONE Questo lavoro ha come obiettivo quello di mettere in risalto il problema fra diritto e verità, studiando la ‘ fictio iuris’ come fenomeno indicato e reperibile nelle fonti giuridiche. Quando si parla di fictio, si vuole intendere ‘atteggiamento o comportamento falso o simulato, episodico o abituale’; ma la bipartizione finzione/realtà sono un problema molto complesso, che ha da sempre affascinato sia la filosofia sia le scienze fisiche. Sono diverse le accezioni del termine, indifferentemente dall’oggetto materiale, azione umana o altro accadimento che in realtà si ‘sa’ non esistere 1 . Si pensa alla finzione come ‘una deformazione cosciente della realtà cui si riconnette una conseguenza giuridica’, 2 o ‘quel procedimento logico, per cui, pur non essendo un dat o fatto direttamente contemplato da una norma giuridica, si riesce ad assoggettarlo ugualmente alla disciplina dettata da quest’ultima, immaginando che in luogo del fatto stesso se ne sia verificato un altro diverso, rientrante nella previsione normativa’. 3 Una seconda definizione, la quale mette in risalto la finalità della fictio, la ritiene ‘un mezzo per far corrispondere le conseguenze giuridiche proprie di una determinata fattispecie ad altra diversa fattispecie che, di per sé, ne sarebbe assolutamente priva’. 4 Una nuova definizione, che evidenzia la struttura della fictio, la qualifica come ‘modo di rappresentare o di parlare, cogliendo, appunto, gli strumenti linguistici che consentono l’economia dei mezzi normativi’. Si vuole allora individuare il fenomeno come una particolare modalità espressiva tramite cui esplicare determinati concetti. Il punto più importante da trattare è quello concernente la finzione, quale meccanismo ritenuto necessario per l’esigenza di applicare la regula iuris a casi in cu i essa produrrebbe conseguenze inique. Per intendere meglio questo meccanismo, è necessario partire dal rapporto che intercorre tra norma giuridica e il suo campo di applicazione, in considerazione del fatto 1 E. Bianchi, ‘ Fictio iuris. Ricerche sulla finzione in diritto romano dal periodo arcaico all’epoca augustea’, p. 10, Padova, 1997. 2 Ernesto Bianchi, cit. p. 12. 3 Vincenzo Colacino, ‘Fictio iuris’, in NDL, 1957, 269-271. 4 Ernesto Bianchi, cit. p. 14.

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Donatelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Teramo
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Maria Floriana Cursi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 72

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Parole chiave

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ius e lex
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