Fictio iuris
Questo lavoro ha come obiettivo quello di mettere in risalto il problema fra diritto e verità, studiando la ‘fictio iuris’ come fenomeno indicato e reperibile nelle fonti giuridiche.
La bipartizione finzione/realtà sono un problema molto complesso, che ha da sempre affascinato sia la filosofia sia le scienze fisiche. Sono diverse le accezioni del termine, indifferentemente dall’oggetto materiale, azione umana o altro accadimento che in realtà si ‘sa’ non esistere .
Il punto più importante da trattare è quello concernente la finzione, quale meccanismo ritenuto necessario per l’esigenza di applicare la regula iuris a casi in cui essa produrrebbe conseguenze inique. Per intendere meglio questo meccanismo, è necessario partire dal rapporto che intercorre tra norma giuridica e il suo campo di applicazione, in considerazione del fatto che spesso, al posto di introdurre per legge un’eccezione alla regola, si preferiva immaginare un’artificiosa modificazione del fatto, ‘facendo finta’ che questo potesse essere diverso da quello che era nella realtà, ragionando sulla base del ‘come se’. Di questo interessante fenomeno, il diritto romano ci ammaestra con ricca casistica . Un fenomeno, quello della finzione, che serviva per lo più a impedire o spesso a estendere l’applicazione del ius civile. L’ordinamento romano se n’è sempre servito per raggiungere scopi che altrimenti non poteva conseguire. Scopi rispondenti a un senso di giustizia, perché grazie alla finzione riesce possibile temperare il rigore di certi principi. Una volta conseguiti questi scopi, la finzione non si pone in contrasto con il sistema di ius, rendendo in questo modo più semplice il ricorso all’uso di deroghe ed eccezioni a regole fondamentali.
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Donatelli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Teramo |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Maria Floriana Cursi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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