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La "autonomia" dell'intelligenza artificiale: un'analisi di alcune questioni morali

Fin dalla sua nascita nel 1956, l'intelligenza artificiale e gli usi che ne sono conseguiti sono stati centro di dibattiti etici e giuridici. La tesi si concentra sui dilemmi morali legati al processo decisionale di un particolare tipo di IA, ovvero l'IA a funzione autonoma. Il lavoro intende focalizzarsi su due dei casi più noti di IA a funzione autonoma: i veicoli a guida autonoma e le IA usate in ambito di assistenza sanitaria per diagnosi mediche. I dilemmi morali nascono poiché a entrambi i sistemi robotici potrebbe accadere un giorno di trovarsi in situazioni in cui dovranno prendere decisioni che andranno ad incidere sul benessere fisico delle persone loro vicine e sui loro diritti umani. Per questa ragione interviene l'etica, che si domanda se e in quali casi sia moralmente giusto permettere l'uso di IA.
Nel primo capitolo l'argomento verterà sulla questione dell'autonomia, concetto che è stato spesso centro di importanti teorie. Per questo, nel primo paragrafo ripercorreremo in breve la storia del termine autonomia attraverso il ruolo e il significato che ha assunto nelle teorie di tre importanti filosofi: Rousseau, Kant e Mill. In seguito, nel secondo paragrafo del primo capitolo l'argomento verterà sull'autonomia operativa, ovvero un modello di autonomia specifico posseduto dai nostri due sistemi di IA.
Successivamente, nel secondo capitolo verranno affrontati i dilemmi morali legati ad un possibile futuro uso quotidiano di veicoli a guida autonoma. Tali dilemmi riguardano le decisioni che questi veicoli dovranno prendere in casi di incidenti stradali inevitabili. Per affrontare queste difficoltà è stato spesso rievocato il noto dilemma del carrello, esperimento mentale formulato dalla filosofa Philippa Ruth Foot nel 1967. Tale esperimento richiede un importante sforzo morale oltreché una presa di posizione, elementi richiesti anche nei problemi riguardanti le auto a guida autonoma. Per questo motivo, il dilemma del carrello è stato rivisitato in chiave contemporanea come dilemma delle collisioni inevitabili dal Professor Patrick Lin. Verrà esaminato a fondo questo dilemma e le critiche che ne sono state fatte. Nell'ultimo paragrafo del secondo capitolo il dilemma delle collisioni inevitabili verrà nuovamente analizzato dal punto di vista di due tra le dottrine etiche per eccellenza, il consequenzialismo e la deontologia. Entrambe hanno cercato di indicare quale scelta sarebbe meglio prendere in vari casi di incidenti inevitabili.
Nel terzo capitolo verrà presentato il secondo problema etico, riguardante le IA usate in ambito sanitario. Il loro compito è quello di compiere previsioni mediche per poi prendere decisioni sanitarie per pazienti che ormai non posseggono più la capacità di decidere per se stessi a causa della loro condizione. Il primo dilemma morale riguarda il tipo di carattere etico che dovrebbe possedere l'IA per poter lavorare in maniera autonoma nel campo dell'assistenza sanitaria. Un'ipotesi avanzata da molti studiosi è che il quadro etico più adatto per l'IA in questo caso sia l'etica delle virtù di Aristotele, differente dal consequenzialismo e la deontologia. Anche in questo caso, il lavoro analizzerà le critiche che sono state mosse all'ipotesi sopracitata. Verso la conclusione del terzo capitolo verrà analizzato un innovativo modello di aiuto chiamato algoritmo di autonomia.
Nelle conclusioni verranno brevemente presentati i punti di forza e di debolezza dei due sistemi di IA autonomi.

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3 INTRODUZIONE Fin dalla sua nascita nel 1956, l’intelligenza artificiale (da qui in poi IA) e gli usi che ne sono conseguiti sono stati centro di dibattiti etici e giuridici. Le problematiche che questa tecnologia comporta sono molteplici e toccano vari ambiti. Quelle più note sono ad esempio la disoccupazione, il pregiudizio digitale che crea disuguaglianze, la diffusione di fake news, la violazione della privacy. L’IA può incidere in maniera negativa sui diritti degli esseri umani quotidianamente. In questi casi sopraelencati però è ancora l’essere umano a supervisionare le azioni dell’IA; dunque, il problema non è dato dall’IA stessa, ma dagli usi non etici che ne fanno gli esseri umani (Amoroso e Tamburrini, 2019). Accanto a questo problema ne sorge un altro forse più importante in ambito etico, legato al processo decisionale di un particolare tipo di IA, ovvero l’IA a funzione autonoma. Questo tipo di dispositivo intelligente viene definito come un «sistema robotico autonomo che, una volta attivato, è in grado di svolgere determinati compiti senza alcun ulteriore intervento da parte dell’operatore umano» (ivi). Questo lavoro intende focalizzarsi su due dei casi più noti di IA a funzione autonoma: i veicoli a guida autonoma e le IA usate in ambito sanitario per la diagnosi medica. A entrambi i sistemi robotici potrebbe accadere di trovarsi in situazioni in cui devono prendere decisioni che andranno ad incidere sul benessere fisico delle persone loro vicine e sui loro diritti umani. Per questa ragione interviene l’etica, che si domanda se e in quali casi sia moralmente giusto permettere l’uso di IA per compiti che normalmente richiedono il possesso di principi morali e che incidono sul piano delle responsabilità. Prima di affrontare le questioni etiche legate ai due casi esemplari sopraelencati, nel primo capitolo l’argomento verterà sulla questione dell’autonomia, facoltà extra che rende i due sistemi di IA sui quali il lavoro si concentra diversi dagli altri. Oltre ad essere una facoltà supplementare per alcuni tipi di IA, l’autonomia è un concetto che è

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Parole chiave

intelligenza artificiale
autonomia
bioetica
deontologia
filosofia morale
assistenza sanitaria
consequenzialismo
auto a guida autonoma
aristotele etica delle virtù
dilemma del carrello

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