Le strategie di internazionalizzazione: il licensing in PH&T
Nel presente lavoro l’incipit è dato da una presentazione delle varie teorie sull’internazionalizzazione che si sono susseguite a partire dagli anni ’60-’70; segue un’analisi più dettagliata delle strategie e delle varie forme dell’internazionalizzazione, l’attenzione viene poi incentrata sui processi d’internazionalizzazione delle imprese italiane ed in particolar modo delle imprese lombarde. Segue poi una rassegna delle varie teorie e la prima chiave di lettura del fenomeno dell’internazionalizzazione è offerta dalla teoria economico-aziendale volta a spiegare lo sviluppo internazionale delle imprese americane tra il Dopoguerra e gli anni ‘70 che ha dato origine alla teoria del ciclo di vita del prodotto alla teoria dei vantaggi monopolistici e all’approccio dei costi di transazione; nella teoria dell’internazionalizzazione vengono ripresi i contributi degli autori che avevano analizzato lo strumento dei costi transazionali offrendo però, rispetto a questi ultimi, un approccio più sistematico per poter così giungere ad una teoria generale dell’internazionalizzazione; la formulazione dell’approccio “eclettico” opera un importante sviluppo della teoria dell’internazionalizzazione, introducendo nello schema interpretativo variabili di tipo localizzativo, riferite alle caratteristiche macroeconomiche ed istituzionali dei paesi; infine vi è il contributo della scuola giapponese che ha origine attorno alla metà degli anni Settanta dai contributi di Kojima, secondo cui il modello dell’IDE giapponese, definito trade-oriented, si differenzia profondamente dal modello statunitense, definito anti-trade-oriented. Nel secondo capitolo l’analisi si sposta sulle quattro principali strategie che un’impresa interessata ad internazionalizzarsi può adottare ossia: l’esportazione, diretta o indiretta, la produzione all’estero con e senza investimento diretto all’estero e le varie forme tra cui l’azienda può individuare la soluzione ad hoc per la strategia individuata.
Nel terzo capitolo viene esaminato il contesto italiano: l’Italia esibisce uno scarso livello di integrazione internazionale della produzione; Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato al caso aziendale dell’elaborato, la PH&T S.p.a., preso come esempio di azienda a capitale sociale interamente italiano che opera a livello internazionale adottando una strategia senza investimento diretto attraverso lo strumento del licensing.
La presente tesi parte dal presupposto che le aziende devono sviluppare la capacità di rispondere alle sfide poste da un contesto economico sempre più competitivo che rappresenta oggi un elemento essenziale di sviluppo e di crescita dei territori, la cui proiezione internazionale non è più data dalla sola dimensione dell’interscambio o dall’intensità dei flussi commerciali, ma dalla complessità di rapporti ed interconnessioni che collegano tra di loro i diversi sistemi produttivi.
In un’economia come quella italiana che, sotto la pressione della concorrenza internazionale, sta lentamente, ma irreversibilmente, internazionalizzandosi, le aziende italiane stanno cercando di modificare il loro posizionamento di mercato nel più breve tempo possibile. In modo particolare, spostando l’attenzione su Milano e l’intera area lombarda, grazie a elementi condivisi di complementarietà economica generatori di un’efficienza competitiva, produttiva e sociale in grado di farne una delle aree più avanzate su scala internazionale, ci si trova inoltre al crocevia dei principali flussi economici continentali e delle grandi reti di comunicazione transnazionale; tale area rappresenta un punto di confluenza naturale, rispetto al Mediterraneo, dei flussi che arrivano dal Sud-Est asiatico diretti verso l’Europa continentale e verso l’Atlantico, e viceversa.
Milano costituisce, in tal modo, uno dei primi nodi internazionali nono solo per la ricchezza prodotta o per il flusso di merci e persone che movimenta, ma anche per il grado di apertura e partecipazione ai flussi dell’economia globale rappresentati sia dalla tradizionale propensione all’internazionalizzazione delle imprese milanesi, sia da quella rete di presenze e progettualità straniere altamente qualificate che agiscono a vari livelli sul territorio locale apportandovi dinamismo, competenze e capitali e rafforzando la connessione con paesi ed interlocutori di interesse strategico.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabiana De Vito |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Comunicazione istituzionale e d'impresa |
Relatore: | Cecilia Chirieleison |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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