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Digital Advertising: nuove logiche, strategie e traiettorie di crescita

Secondo le stime riportate da una delle più grandi società di investimenti nei media al mondo, l'americana Group M, il mercato pubblicitario globale al termine del 2021 registrerà una crescita del 10,2% per un totale di 396,8 miliardi di dollari, il cui 60,9% verrà investito da aziende provenienti da settori diversi in media digitali.
Zenith, rinomata agenzia newyorkese, conferma le stime sopracitate, prevedendo, nella nuova edizione del rapporto Advertising Expenditure Forecasts, che entro il 2023 gli annunci digitali rappresenteranno il 58% di tutta la spesa pubblicitaria globale in advertising permettendo di aumentare il click-through rate (CTR) di oltre il 15% e di adattare in tempo reale le campagne pubblicitarie in una logica multicanale e omnichannel sulla base degli interessi, ricerche e preferenze delle target audiences di riferimento. In un contesto, dunque, in cui la parola d'ordine è personalizzazione, le logiche basate sulla customizzazione del messaggio pubblicitario, complementarmente all'esplosione del programmatic advertising grazie all'uso dell'intelligenza artificiale (AI), permettono di mostrare annunci indirizzati ad un preciso pubblico di destinazione.
In questo scenario contaminato, caratterizzato dalla mancanza di confini netti tra esperienza online e esperienza offline, comprendere quali siano gli strumenti del digital advertising in una logica di marketing di valore diventa prioritario, sia nel settore Business to Consumer che Business to Business.
L'obiettivo dell'articolo sarà quindi quello di offrire molteplici spunti di discussione integrando la prospettiva di aziende che investono in spazi pubblicitari digitali con quella dei publisher e dei soggetti mediatori, stimolando una riflessione critica sul tema. Ai fini della stesura del paper verranno raccolti dati primari tramite interviste semi-strutturate con aziende chiave coinvolte nei cambiamenti delle logiche aziendali relative al mondo della pubblicità digitale, in modo da mappare lo stato dell'arte dell'advertising digitale a livello multisettoriale indentificandone best practices, trend e strumenti.
Il paper andrà inoltre ad evidenziare alcune criticità connesse al tema della privacy e alle difficoltà nel garantire la qualità dei dati nei diversi processi.

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4 Introduzione «If there is not a product, you are the product», scrive Paolo Benanti, teologo e professore della Pontificia Università Gregoriana. Esiste un modo tramite il quale la comunicazione di prodotto può influenzare gli individui, modificando e condizionando soprattutto i comportamenti d’acquisto: ciò che può creare comunità può essere utilizzato per plasmare la comunità stessa 1 . Ai nostri giorni le persone si collegano alle informazioni, ai brand e tra di loro sempre e ovunque: siamo nell’era dell’Internet of Things (IOT), che ha mutato profondamente i concetti di comodità, velocità, prezzo, informazioni sui prodotti e interazioni con le aziende. La pubblicità non può che adattarsi a questa nuova realtà. Parole come digital advertising, digital word-of-mouth, social network marketing, influencer marketing caratterizzano un ecosistema fatto di touch point interconnessi, nel quale consumatori e brand interagiscono. «Sta cambiando il modo di fruire i contenuti e stanno cambiando le abitudini dei consumatori – dice Matteo Esposito, fondatore dell’agenzia di comunicazione Imille – oggi il target dell’advertising è composto principalmente dai millennials e dalle successive generazioni di nativi digitali. La pubblicità non solo deve rivoluzionare la sua semiotica ma ha a disposizione media diversi che ne caratterizzano in modo sorprendentemente nuovo il messaggio». Ed ecco che si può parlare di Advertising of Things: un nuovo modello di pubblicità personalizzata, interattiva, geolocalizzata, programmatica, che propone contenuti fruibili sui social e sul mobile e che mira a fornire prodotti e servizi a consumatori di cui analizza e conosce sempre di più intenzioni e pratiche 2 . Il digital advertising è in grado di raggiungere uno specifico consumatore in un preciso momento, basandosi su dati che indicano il suo interesse per il prodotto o la sua propensione all’acquisto. Gli strumenti di digital advertising permettono di evitare la dispersione causata dalla pubblicità tradizionale, perché i messaggi pubblicitari possono modificarsi e diventare su misura. Se nell’approccio tradizionale all’advertising l’azienda è protagonista con le sue azioni per convincere gli utenti ad acquistare un prodotto, nel nuovo scenario delineato dai digital media assume un ruolo centrale l’esperienza del prodotto sperimentata dal consumatore. Oggi l’utente di un prodotto non all’altezza delle aspettative non solo non lo compra, ma esprime le proprie lamentele in un passaparola digitale che può avere risonanza mondiale. 1 Benanti, 2019 2 Mardegan, 2016

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Parole chiave

pubblicità
advertising
ads
social media marketing
digital marketing
iot
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digital advertising

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