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Il sentimento del Nulla come condizione dell' Essere. L'esperienza dell'annichilimento

L' obbiettivo principale del lavoro consiste nel mostrare come il concetto del nulla, sia in senso ontologico sia in senso epistemologico, si sia sviluppato all' interno della filosofia e quali ripercussioni tale concetto ha avuto nella storia del pensiero. Partendo da un' argomentazione che coinvolge ambiti prettamente filosofici, come la fenomenologia e l'estetica, essa offre un' analisi che apre alla riflessione in relazione a discipline che fuoriescono dal campo filosofico in senso stretto (restandole tuttavia affini) come la poesia, l' arte e la letteratura. Il lavoro proposto, in sintesi, vuole fornire una visione generale circa lo sviluppo filosofico del concetto del nulla, privilegiando la filosofia moderna occidentale e gli ambienti idealistici/romantici, all' interno di un panorama culturale ampio e di varia natura, mostrando come la filosofia coinvolga nel suo processo le più diverse discipline umanistiche.

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5 Introduzione La riflessione filosofica sul «nulla» si fonda su un paradosso: infatti, pur non designando entità alcuna, in quanto si fa ricorso al termine nulla qualora si voglia indicare la mancanza di qualcosa (ovvero l‟ assenza dell‟ essere), tuttavia questa assenza è pur atta a designare qualcosa, proprio in virtù del fatto che ci è data la possibilità di concepire il nulla; non propriamente una vera e propria entità-nulla, quanto piuttosto la presenza del nulla nella forma del «non essere» di qualcosa, o la mancanza stessa dell‟ essere. L‟ idea che il pensiero del nulla suggerisce è immagine del vuoto, per cui fa riferimento a qualcosa che non è neppure immaginabile – giacchè non possiamo formulare alcuna immagine che rappresenti il vuoto – e che di conseguenza non può essere affatto percepibile; eppure ne riconosciamo l‟ esistenza, e tale riconoscimento avviene nella misura in cui percepiamo l‟ assenza di qualcosa che, paradossalmente, si offre nella forma di una presenza. In tal senso il nulla è sensazione che si manifesta mediante l‟ assenza di qualcosa, è una percezione dell‟ assenza della percezione. Già da questa breve introduzione a carattere puramente preliminare si può ben notare come il nulla, nato come semplice paradosso logico-linguistico, si sia automaticamente trasposto dal piano meramente concettuale ad una dimensione relativa propriamente alla definizione dell‟ essere, ovvero alla percezione del nulla in quanto nulla. Se il paradosso linguistico sembra non poter essere facilmente districato – dato che il termine nulla, in quanto offerto al linguaggio, deve pur stare per qualcosa – all‟ interno del piano dell‟ essere esso intensifica la problematicità che contempla in sé, giacchè l‟ assenza dell‟ essere viene tuttavia percepita. L‟ analisi che mi sono proposta di condurre nel corso della trattazione del tema riguarda il nulla inteso quale sentimento dell‟ uomo nei confronti dell‟ esistenza, e non del nichilismo. Non che quest‟ ultimo non faccia esplicito riferimento al nulla stesso, in virtù del quale si sviluppa propriamente il pensiero filosofico a cui esso fa riferimento, ma non è del nichilismo a cui propriamente è rivolta l‟ argomentazione seguente. Occorre operare una piccola distinzione preliminare tra il «nulla», inteso come sentimento della negazione sul quale intendo dirottare la riflessione, e il «nichilismo» propriamente inteso, relativo esso ad un fenomeno filosofico e storico dotato di caratteri ben precisi che, in quanto tale, deve tener di conto di una serie di fattori culturali e di ragioni intrinseche al pensiero stesso che hanno dato luogo al processo che esso descrive. A caratterizzare il nichilismo è appunto la storicità di cui esso è costituito, quale fenomeno scaturito non tanto da una serie di riflessioni circa gli argomenti che esso propone, quanto piuttosto come conseguenza filosofica di una serie di eventi che, nel loro insieme, hanno dato modo ai suoi autori di dar luogo ad una certa idea circa lo stato della realtà da loro vissuta. Pur facendo, dunque, riferimento entrambi alla negazione, il nulla ed il nichilismo sono tuttavia due concetti ben distinti facenti riferimento a due universi di discorso completamente differenti l‟ uno dall‟ altro, non sono sinonimi.

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Informazioni tesi

  Autore: Alba Rosa Gesualdo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Filosofia
  Corso: Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica
  Relatore: Sergio Vitale
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 273

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