Il paradiso disabitato. Aporie e paradossi del monismo neoplatonico da Plotino a Eriugena
Il concetto neoplatonico di ordine: dal paganesimo al cristianesimo
In un passo molto importante degli ET Proclo inserisce la seguente proposizione: «Ogni ordine, che incomincia dalla monade, procede alla molteplicità coordinata alla monade, e la molteplicità di ugni ordine si riduce ad una sola monade». In un certo senso traspare quell’idea dell’emanazione come processo paragonabile allo sviluppo della serie numerica: l’unità (la monade) sta solo all’origine della serie, ma è presente in tutte le entità che la seguono. È un’immagine che abbiamo già visto trattando il problema del male in Plotino. Ora con il tardo neoplatonismo la “pluralità co-ordinata” con la monade riceve una vera e propria struttura, la quale può essere definita “enneadica”:
In ambito cristiano viene mantenuta l’idea di derivazione della pluralità da un’unità iniziale, tant’è che alcuni termini pagani come “ordine”, “gerarchia” e “grado” vengono fatti propri da autori come lo Pseudo Dionigi. Solo la parola “serie” sembra sparire progressivamente, omissione «che potrebbe forse essere spiegata a motivo del tradizionale legame della parola stessa con la religione e la letteratura orfica». In generale però i filosofi cristiani hanno compiuto una modifica piuttosto profonda sullo schema visto poc’anzi: loro assimilano la triade Essere-Vita-Intelletto al primo principio.
Mentre i neoplatonici pagani applicano la triade alla struttura della realtà dopo l’Uno, i cristiani fanno convivere, non senza tensioni speculative, l’unicità di Dio con una tripartizione “interna”: gli elementi della triade, da principi quali erano, si trasformano in attributi divini. Di qui tutta la letteratura cristiana sulla trinità. In un certo senso è come se i neoplatonici cristiani trasferissero la proliferazione di entità, tipica del tardo-neoplatonismo, al nucleo di Dio stesso. Tuttavia non è possibile identificare una coerenza assoluta tra le varie posizioni, visto che in alcuni casi il primo principio rimane al di sopra della triade, in altri finisce per coincidere con essa. In altri casi ancora le prime due movenze si ritrovano miscelate. È un po’ la conseguenza della triplice modalità causale vista poco sopra. Infine occorre sottolineare che, a partire dallo Pseudo-Dionigi, il terzo termine della triade (ossia l’Intelletto), viene sostituito dalla “Sapienza”, in ossequio ai riferimenti biblici sul termine o forse per non creare confusione con l’intelletto angelico.
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Il paradiso disabitato. Aporie e paradossi del monismo neoplatonico da Plotino a Eriugena
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Informazioni tesi
Autore: | Maurizio Mascitti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Guido Alliney |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 110 |
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