La relazione tra banche e territorio: rischi, opportunità ed influenza sul credito
I rischi e le opportunità dei modelli di credit scoring, le potenzialità di un corretto utilizzo delle soft informations
Tutto sommato dunque, gli assetti organizzativi degli istituti di credito sembrano polarizzarsi principalmente tra due tipi: innanzitutto quelli gerarchici, funzionali ad un processo standardizzato per la concessione di finanziamenti, con largo utilizzo di strumenti informatici, processi automatizzati e costi contenuti; poi, parallelamente a questi, assetti organizzativi decentralizzati, particolarmente sensibili alla componente relazionale del rapporto e con forte influenza delle soft informations. Questi ultimi rispetto ai primi richiedono più tempo e sono maggiormente onerosi, ma permettono di presidiare quasi esclusivamente interi segmenti di mercato con i conseguenti benefici economici. Viceversa i processi automatizzati possono beneficiare di economie di scala vantaggiose e risultano particolarmente appetibili ai grandi gruppi bancari che vi intravedono grossi margini reddituali anche a discapito della perdita di clienti e/o potenziali tali.
Insieme ai vantaggi economici dell’uno o dell’altro modello assume particolare importanza il ruolo del gestore della relazione, ovvero il soggetto che rappresenta l’istituto sul territorio, primo filtro delle richieste di finanziamento, depositario di un enorme patrimonio informativo, che molto spesso coincide con il direttore di filiale. Se da un lato l’assetto decentralizzato trae giovamento da tutti gli aspetti pocanzi illustrati, dall’altro espone l’istituto al rischio che il proprio rappresentante possa commettere degli errori di valutazione anche molto onerosi; questi potrebbero nascere da semplice imperizia o anche da collusioni con la clientela del luogo. Viceversa però ignorare o sottovalutare le informazioni provenienti dal gestore della relazione può rendere l’istituto meno elastico e concorrenziale rispetto ad altri competitors più vicini al territorio. Il ruolo del direttore di filiale diventa dunque molto delicato nei processi di erogazione del credito. Negli ultimi anni si è rilevata la forte tendenza alla rotazione dei responsabili di filiale nelle grandi banche, mentre al contrario negli istituti più piccoli o nelle BCC i direttori tendono a rimanere più a lungo. Di recente nei grandi istituti è stata osservato un leggero aumento delle competenze deliberative dei livelli decisionali più bassi, in parte però inficiato dalle limitazioni riguardanti il rischio delle operazioni, forse influenzato anche dal difficile contesto economico attuale. In sostanza in queste banche è aumentata la cifra che i livelli deliberativi più bassi possono concedere ma sono diminuiti i casi in cui ciò è possibile.
Tutto ciò premesso è auspicabile che il patrimonio informativo costituito dall’ esperienza diretta degli esponenti presenti sul territorio non venga depauperato ignorandone l’apporto o sottoponendoli a trasferimenti troppo repentini; viceversa però bisogna evitare di cadere nell’eccesso opposto esponendo le istituzioni finanziarie a pericoli anche molto gravi.
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La relazione tra banche e territorio: rischi, opportunità ed influenza sul credito
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Avitabile |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Comunicazione d'impresa |
Relatore: | Shane Niall O'Higgins |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 95 |
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