La Vaporwave: Il glitch della cultura di consumo

Aesthetics è un termine che sta ad indicare la creazione di tre tipologie di contenuti: Gif, Collage e Videoclip. Non ne si conoscono origini ma è un tipo di estetica spopolata su Tumblr e Instagram nello stesso periodo in cui si diffonde il genere Vaporwave.

La Vaporwave e l'Aesthetics possono essere considerati come movimenti slegati l'uno dall'altro, ma nascono in periodi simili e possono ritrovare nei medesimi luoghi di diffusione degli sviluppi tali da condurli in simbiosi, attraverso una affinità particolarmente significativa che ha permesso alla corrente Aesthetics di diventare il lato visivo di tutte le opere Vaporwave, attraverso ad esempio copertine di album e videoclip che servono per contestualizzare e accompagnare l'ascolto dei brani.

L'estetica Vaporwave, nonostante non sia soggetta a regole specifiche, gravita attorno a un codice stilistico che definisce tutta la sua estetica, la cui natura non è del tutto specificata, ma possiamo riconoscere al suo interno degli elementi visivi e degli stili ricorrenti.

Deleuze e Guattari sostengono che anche lo stesso capitalismo ha a che fare con elementi e relazioni puramente funzionali, la cui natura non è mai completamente specificata; quindi, possiamo dedurre che il genere Vaporwave sia guidato dalla stessa logica e dagli stessi codici stilistici di cui se ne appropria, definiti attraverso l'omogeneità stessa delle persone che la producono.

Il legame che nasce tra Vaporwave e Aesthetics non è solo una collaborazione ma una vera e propria e fusione in grado di formare un'opera d'arte completa realizzata attraverso la multimedialità. L'estetica dei video e le copertine stesse svolgono difatti una funzione importantissima per la comprensione dell'album e delle sue relative tracce.

Secondo Laura Glitsos, nello specifico, l'intero progetto Vaporwave gioca con l'idea della memoria fratturata in chiave postmoderna, attraverso un modo d'operare schizofrenico che grazie all'utilizzo di schemi contemporanei cerca di ordinare nella sua totalità i ricordi di un mondo caotico. Le tensioni che permeano i progetti Vaporwave comunicano, secondo l'autrice, una preoccupazione espansa per un desiderio condiviso di totalità che nasce da una interruzione con il passato e dal desiderio di sanare le proprie memorie fratturate. Per questo nella Vaporwave vi è una tendenza a utilizzare collage fatti di immagini e suoni messi insieme.

La scelta del collage non si configura come una decisione casuale; in termini estetici connota un significato intrinseco e specifico, poiché secondo Taylor quando un oggetto importato viene posizionato su un'altra superficie a cui non appartiene, la nuova relazione fa emergere un indice d'inappropriatezza sbagliato o fuori luogo, ma allo stesso tempo è in grado di suscitare una sensazione eccitante nei confronti di un accoppiamento che è a tutti gli effetti illecito, discontinuo e fuorviante, generata attraverso la giustapposizione di elementi provenienti da arte alta e bassa, da cose familiari e non, circoscrivendo la dinamica visiva del perturbante, tipica del genere Vaporwave.

La parola Aesthetics, dal punto di vista visivo, è ciò che ci appare non appena digitiamo il termine Vaporwave sui motori di ricerca. Tutti gli elementi iconici che possiamo ritrovare in queste immagini sono contaminazioni visive della cultura di consumo con altri generi, come la Synthwave o la Chillwave, mescolati attraverso un'estetica che si rifà agli anni Ottanta e Novanta e unita a un tipo di colorazione pastello morbida, tendente al rosa e viola fatta di: Glitch Art, supporti analogici, interferenze VHS, cassette, CD-ROM, neon, colori al neon, centri commerciali americani, paesaggi serali, tramonti, caratteri in alfabeto Kanji giapponese, grafiche digitali provenienti dall'era primordiale della rete, il logo di Windows, Microsoft Paint, griglie informatiche, il logo di Internet Explorer, veicoli che percorrono paesaggi surreali, brand, paesaggi tropicali digitalizzati con palme, isole, spiagge, arte ellenica, busti, colonne neoclassiche o ambienti domestici.

La Vaporwave in questo senso trae ispirazione dalle tendenze surrealiste, dall' irriverenza tipica del dadaismo, dall'estetica commerciale della pop art e dalle sovrapposizioni audiovisive tipiche della video-art.

L'estetica Vaporwave può essere considerata come l'apice di una varietà di forme contemporanee che convergono nei supporti digitali, mescolando gli elementi visivi delle avanguardie di primo Novecento e unendosi in una stratificazione sonora di suoni scaricati illegalmente e saccheggiati. Secondo Laura Glitsos questa estetica si configura come un relativo appiattimento confuso delle proprie memorie, che tendono a esagerare ricordi nebulosi come processi imperfetti e deformati.

La corrente Aesthetics si basa dunque su un processo di arte libera e intertestuale, come quella del meme, che tramite la giustapposizione di elementi provenienti da categorie diverse fra di loro determinano degli accostamenti che descrivono uno stile estetico a cavallo tra il no-sense e scelte di pessimo gusto, definibile come kitsch.

L'intenzione della Vaporwave, unita all'Aesthetics, è quella di evocare una sorta di sensazione sia nostalgica che visiva, come ad esempio navigare in uno spazio Internet obsoleto, con elementi, icone, immagini e testi a bassa risoluzione, riportandoci attraverso un'esperienza multisensoriale in un passato vissuto oppure immaginato. [...]