5
Ipotesi, quasi fantascientifiche, ci fanno congetturare una possibile evoluzione
dell’uomo attuale in un “super uomo tecnologico” con, ad esempio, un collegamento
“always on-line” direttamente cablato nel nostro cervello.
Concludendo, la possibile visione di un mondo migliore delinea un futuro in
cui le “super connessioni” ci faranno percepire il globo terrestre come se fosse
un’unica nazione (una “trans-nazione”), in cui scopi e obiettivi saranno condivisi, e
tutte le persone si ritroveranno coese verso il bene comune dell’umanità. Il bene
“ultimo” auspicabile.
6
2. Introduzione
In questa tesi viaggeremo nel tempo.
Non è necessario tornare con la memoria troppo indietro. Nei primi anni ’80,
uno studente per fare una ricerca di approfondimento o cercare un’informazione di
ausilio allo studio a casa, si barcamenava tra enciclopedie, quasi sempre datate,
fotocopie di libri scelti dalla professoressa (e quindi sempre con un unico punto di
vista), ricordi “sbiaditi” dei genitori e telefonate ad amici “esperti” nella materia. Il
primo problema era dove, e come, reperire le informazioni, e per ultimo si verificava
la veridicità delle fonti o comunque il loro stato di aggiornamento.
Per gli aspiranti laureandi, se possibile, la situazione era quasi peggiore:
estenuanti ricerche in biblioteche fisicamente remote, spesso per arrivare alla
richiesta di un testo quasi sempre “fuori”. Ovviamente l’aiuto all’apprendimento di
tutti i giorni non era pensabile: se, ad esempio, uno studente di museologia voleva
vedere la struttura dello studiolo di Federico da Montefeltro di Gubbio poteva solo
recarsi a New York al Metropolitan Museum. Oggi, in rete nel sito del museo
2
, è
possibile visitare in modalità virtuale 3D lo studiolo; senza contare ovviamente tutti
gli altri siti nei quali si possono reperire informazioni e collegamenti a tale
argomento.
Le difficoltà descritte non sono minimamente comparabili con quelle che si
possono verificare nelle comunicazioni nell’ambiente di lavoro o semplicemente nei
rapporti interpersonali.
Oggi nelle attività lavorative è di comune uso la posta elettronica ed è quotidianità
scambiarsi epistole con amici in tutto il mondo. Negli anni ’80? In ambito lavorativo
si usavano tonnellate di carta e il “diabolico” telex per le missive ufficiali. In ambito
2
Lo studiolo è visitabile al link http://www.metmuseum.org/
7
personale il dialogo attraverso il normale canale della posta non garantiva velocità,
sicurezza, e un feed-back che al giorno d’oggi ci sembra invece così scontato.
Anche la condivisione di documentazione avveniva, nella miglior delle ipotesi con
scambi di floppy disk o nastri magnetici (ovviamente prima dell’avvento delle LAN),
e nella peggiore con visione di faldoni impolverati gelosamente custoditi da
capiufficio poco lungimiranti.
In sostanza, prima dell’avvento della Rete delle reti, le informazioni giravano,
se lo facevano, con enormi difficoltà, sicuramente a singhiozzo, e certamente con un
tempo di propagazione che non permetteva il dialogo sincrono con il relativo
importantissimo feed-back.
Oggi, e ancor più in un futuro prossimo parafrasando un detto di un noto
comico
3
: “le informazioni, se non sei tu a trovarle, saranno loro a trovare te!”,
Agenti intelligenti
4
, grazie alla creazione del Web semantico, potranno fare il “lavoro
sporco” per noi, risparmiandoci ore di lavoro, e potranno tenerci aggiornati su
argomenti correlati ai nostri interessi: lavoro e hobby.
Inoltre, in ultima analisi, ma non ultima per importanza, il “real-time” delle
connessioni tra gli individui in rete permette quello che si chiama “intelligenza
collettiva”, ossia la possibilità di scambiarsi idee come se tutti gli interessati a un
argomento ‘x’ fossero co-presenti, nel tempo e nello spazio. Questo consentirebbe
una democrazia on-line trans-nazionale (il concetto viene ripreso ed sviluppato nel
5° capitolo), una visione olistica
5
dei problemi del mondo, spazzando con un sol
3
Corrado Guzzanti nello spettacolo televisivo ‘L’Ottavo Nano’ : “Il nostro appuntamento finisce qui,
se vuoi conoscere il Signore, sei solo, disperato, se vuoi la salvezza, ricorda: devi cercare il Signore,
devi trovare il Signore: trova il Signore prima che lui trovi te!”
Link al sito: http://www.corradoguzzanti.it/index.html
4
Agenti Intelligenti: È da segnalare che molto lavoro è attualmente in corso per estendere le
possibilità del web semantico applicando l'idea degli agenti intelligenti (programmi in grado di
esplorare ed interagire autonomamente con i sistemi informatici per, ad esempio, ricercare
informazioni). Ruolo di questi agenti nel web semantico è di fornire più vaste capacità di inferenza
realizzando quanto espresso in un articolo su Scientific American di Tim Berners-Lee intitolato The
Semantic Web dove si prospetta un futuro in cui Lucy fissa una visita medica alla madre utilizzando
alcuni agenti capaci di "capire" la patologia, contattare i centri in grado di curarla e perfino di
richiedere un appuntamento ai relativi agenti, salvo poi lasciarle la decisione di confermare. Da
Wikipedia, l’enciclopedia libera.
5
Olismo (dal greco "holon", tutto) è l'idea che le proprietà di un sistema non possono essere
determinate o spiegate esclusivamente come la somma delle sue componenti. La parola, insieme
all'aggettivo olistico, è stata coniata negli anni Venti da Jan Smuts. Secondo l'Oxford English
Dictionary, Smuts ha definito l'olismo come "la tendenza, in natura, a formare interi che sono più
grandi della somma delle parti attraverso l'evoluzione creativa". L'olismo, o non-riduzionismo, è a
8
soffio tutti gli egoismi da quartiere che fino ad adesso (e chissà ancora per quanto
ancora) da una parte ci fanno consumare inutilmente energie in senso stretto del
termine e dall’altra preziose vite umane (guerre e annessi e connessi). L’ideale
sarebbe arrivare a un “meta organismo” (un “ipercorteccia”
6
), formato da tanti esseri
interconnessi 24 ore su 24, che svolgesse le funzioni di “governo” del globo, ossia di
guida per la risoluzione dei problemi più rapida ed efficiente possibile. Solo così si
potranno risolvere conflitti e problemi ecologici che, per definizione, si dipanano in
maniera globalizzata e quindi necessitano di soluzioni che tengano conto del “tutto”.
E’ finito da molto il tempo in cui era possibile risolvere un problema solo agendo
strettamente nel perimetro circoscritto della propria abitazione: sarebbe come voler
arginare una piena di un fiume stringendo un po’ i rubinetti di casa.
Non so quante possibilità ci siano, ma la speranza è che esca la combinazione
vincente di “numeri” e si arrivi a costituire un nuovo mondo della interconnessione
totale, una “Gaia”
7
tecnologica. Certo il dubbio che può sorgere è se, da un
elevatissimo numero di connessioni, può nascere qualcosa di “nuovo” che sia un plus
rispetto alle somme delle singole menti. Per analogia con i neuroni e le formiche, se
si prendono le unità isolate non rileviamo particolare intelligenza, ma con il crescere
delle connessioni (o degli elementi dello sciame) si notano dei comportamenti
emergenti molto “interessanti”
8
. E si può andare oltre: se si collegassero moltissime
entità già dotate di intelligenza e autocoscienza cosa potrebbe succedere? Con quale
organismo dovremmo confrontarci?
Una “ecologia” del cyberspazio è possibile solo se si arriverà a un grande
bilanciamento di tipologie di individui che avranno la possibilità di stare on-line e
iper-connessi; possibile solo se ci sarà una vera democrazia che renda aperto il Web
a una eterogeneità di persone distanti solo per gli spazi fisici. Se tutti ci sentissimo
compagni di avventura, gomito a gomito su uno stesso “canotto”, a nessuno verrebbe
il vezzo di aprire le valvole dell’aria o di non gettare l’acqua fuori bordo. Sentirsi
molto vicini, contrazione spaziale possibile, oltre che per effetti relativistici, anche
volte descritto come l'opposto del riduzionismo, nonostante i sostenitori del riduzionismo scientifico
affermano che sia più giusto considerarlo l'opposto del riduzionismo sfrenato.Può anche essere
considerato opposto all'atomismo. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
6
Lévy Pierre , L' intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio, Ed. Feltrinelli, pp.30-31
7
Lovelock James, Le nuove età di Gaia, Bollati Boringhieri
8
Johnson Steven, La nuova scienza dei sistemi emergenti., Garzanti Libri
9
per effetto delle abbondanti interconnessioni del Web, dovrebbe aumentare il senso
di responsabilità: probabilmente la somma dei singoli sarebbe sempre inferiore al
totale globale.
Prova indiretta è la storiella che raccontano quasi tutti gli astronauti che per la prima
volta si sono trovati nello spazio (lo ha fatto anche il “nostro” Roberto Vittori
9
): la
cosa che più colpisce chi è in orbita non sono le miriadi di stelle visibili, oppure la
nitidezza sorprendente della Via Lattea, ma è lo spessore esiguo dell’atmosfera del
globo terrestre. La conclusione di quasi tutti è: come siamo ottusi a farci le guerre
quando invece dovremmo preservare questo piccolo e fragile pianeta che ci porta in
giro nell’Universo. Attenzione: siamo tutti su una stessa barca!
Si dovrebbero unire le forze (mentali) di tutti gli esseri viventi per poter
affrontare le difficili sfide del domani. E per far questo il Web del futuro potrebbe
essere lo strumento vincente. Dipende soltanto da noi.
9
Il C.V. dell’astronauta si può trovare al link http://www.asi.it/sito/astronauti.htm; altre informazioni:
http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Vittori ; informazioni sulle missioni:
http://www.esa.int/SPECIALS/Eneide_Italian/SEMWIYRMD6E_0.html
10
3. “Intelligenza nella Rete”: Presente e Passato
Semplicemente, non riesco a capire dove
finisca il passato, quando se ne va.
Philip Kindred Dick
3.1 Motori di Ricerca
Un motore di ricerca è un sistema automatico che analizza un insieme di dati,
in alcuni casi da lui stesso raccolti, e restituisce un indice dei contenuti disponibili
classificandoli in base a formule matematiche che ne indicano il grado di rilevanza,
data una determinata chiave di ricerca (o più chiavi di ricerca legate da operatori
booleani: AND, OR, NOT) di partenza
10
.
Uno dei campi in cui i motori di ricerca trovano maggiore utilizzo è quello
dell'Information Retrieval
11
e del Web.
Esistono numerosi motori di ricerca attivi sul web. Quello attualmente più
utilizzato, su scala mondiale (con un indice che supera gli 8 miliardi di pagine), è
Google (verrà analizzato nello specifico nei paragrafi successivi); molto usati anche
MSN (motore di ricerca della Microsoft) e Yahoo! (anche questo search engine verrà
analizzato nello specifico nei paragrafi successivi). I motori di ricerca italiani
maggiormente utilizzati sono Libero e Virgilio.
10
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/
11
Information Retrieval (IR - Recupero di Informazioni): è l'insieme di tutte le tecniche che si
adoperano per il recupero dei dati elettronici.
11
La maggior parte dei motori di ricerca è gestito da aziende private che
utilizzano algoritmi proprietari e database (tenuti accuratamente segreti). Tuttavia
esistono diversi tentativi di dar vita a motori di ricerca fondati sul software libero:
ht://Dig (http://www.htdig.org/), Nutch (http://www.nutch.org/), Egothor
(http://www.egothor.org/) e OpenFTS (http://openfts.sourceforge.net/).
Il lavoro dei motori di ricerca si divide principalmente in tre fasi:
• analisi del campo d'azione (tramite l'uso di crawler
12
appositi);
• catalogazione del materiale ottenuto;
• risposta alle richieste dell'utente.
Per analizzare il web i motori di ricerca utilizzano dei programmi detti web
crawler (o spider/robots), che si occupano di visitare automaticamente gli URI
13
contenuti nel database, e seguire i successivi link che trovano all'interno dei
documenti analizzati, inserendo nel database tutte le informazioni "sensibili" della
pagina (il contenuto testuale, varie informazioni su di essa come la data di ultimo
aggiornamento, e altro). Dopo l'analisi delle pagine, a seconda di criteri che variano
da motore a motore (e variano anche con il tempo), alcune di esse vengono inserite
nel database e nell'indice del motore di ricerca. La parte testuale archiviata durante la
fase di analisi verrà in seguito analizzata per fornire le risposte alle ricerche degli
utenti. Molti motori di ricerca sul web rendono anche disponibile una copia dei dati
testuali di ogni pagina archiviata per quando la risorsa originale sia irraggiungibile:
questa funzione è detta Copia cache
14
.
Rispondere alle richieste degli utenti implica la necessità di elencare i siti in
ordine di rilevanza rispetto alla richiesta ricevuta.
12
Il Crawler è la parte del motori di ricerca finalizzata alla ricerca di pagine web che poi verranno
successivamente memorizzate nei suoi indici. Queste pagine vengono analizzate dal motore di ricerca,
che in base ai suoi algoritmi, assegnerà un punteggio a ogni pagina e, dipendentemente dal giudizio, la
pagina viene posizionata più in alto o più in basso nei risultati di ricerca.
13
Uniform Resource Identifier: è una stringa che identifica univocamente una risorsa generica che può
essere un indirizzo Web, un documento, un'immagine, un file, ecc. (comunemente viene chiamato
indirizzo web)
14
Uno dei grandi quesiti irrisolti di Internet è la “persistenza” (stabilità) dei dati: non è possibile
prevedere a priori quanto una pagina web permarrà nel cyberspazio.
12
Per stabilire la rilevanza di un sito, vengono cercate nel database quei documenti che
contengono la parola chiave inserita dall'utente, dopodiché ogni motore di ricerca
sfrutta propri algoritmi per classificare le pagine, controllando, per esempio, quante
volte le parole chiave vengono ripetute, quanti link riceve quel documento, in quali
punti della pagine sono poste le parole chiave, quanti siti del database contengono
link verso quella pagina, o quante volte un utente ha visitato quel sito dopo una
ricerca.
Talvolta i motori di ricerca sul web forniscono anche risultati sponsorizzati,
ovvero mostrano in maggiore evidenza nelle SERP
15
siti web di aziende che pagano
per risultare tra i primi risultati quando si cercano parole chiave che sono in relazione
all'ambito di competenza dell'azienda stessa. Tale fattore chiaramente influenza
l’oggettività delle liste di priorità dei risultati.
La possibilità di raffinazione della ricerca varia da motore a motore, ma la
maggior parte permette di utilizzare operatori booleani: ad esempio è possibile
cercare “Andromeda AND costellazione NOT Nereidi” per cercare informazioni su
Andromeda intesa come costellazione e non come figura mitologica. Su Google, e
sui motori più moderni, è possibile raffinare la ricerca a seconda della lingua del
documento, delle parole o frasi presenti o assenti, del formato dei file (Microsoft
Word, PDF, ecc.), a seconda della data di ultimo aggiornamento, e altro ancora.
Le più recenti innovazioni nella produzione di algoritmi e di sistemi di
Information Retrieval si basano sull'analisi semantica dei termini. Lo stesso Google
ha adottato sistemi per la prevenzione dell'errore e la contestualizzazione dei risultati.
E’ plausibile ipotizzare che nel giro di alcuni anni i motori di ricerca
baseranno le proprie tecnologie sia sull'analisi quantitativa dei contenuti, sia
sopratutto su quella qualitativa (il senso delle parole).
3.1.1 “Information Overload”: l’ansia da eccesso di informazioni
Come spesso ci ricorda Umberto Eco nelle sue dissertazioni la troppa
informazione è sinonimo di rumore, di assenza di informazione.
15
Search Engine Report Pages: Pagine di report dei motori di ricerca
13
A chi non è mai accaduto, navigando su Internet, di cadere in uno stato di “frenesia”
da ricerca di notizie dell’ultimo secondo? Una specie di “febbre” da notizia, una
mania compulsiva di ricerca dell’ultimo aggiornamento.
Anni fa ci si accontentava del quotidiano, così chiamato perché usciva una volta al dì
e “addirittura” con le notizie del giorno prima (adesso una cosa del genere è
impensabile, infatti i giornali cercano di differenziare la loro offerta in special modo
nelle pagine culturali e di analisi); poi con i telegiornali più volte al giorno, e con il
televideo si iniziarono ad avere degli aggiornamenti più frequenti. Adesso con le
connessioni “always on” è quasi naturale premere il tasto ‘aggiorna’ periodicamente
sulle pagine delle maggiori agenzie giornalistiche per avere news in tempo reale. Ma
il risultato è quello di essere “inondati” da centinaia di articoli che è fisicamente
impossibile riuscire a leggere: l’occhio salta come impazzito da un titolo all’altro
tendendo a non soffermarsi per non perdere troppo tempo, c’è la paura silente di
perdere altre notizie magari più importanti.
“Information Overload”
16
è il termine tecnico che descrive l’ansia da eccesso
di informazioni: ci si rende conto di avere a che fare con troppa informazione e, nel
contempo, di essere incapace di selezionarla in modo appropriato. Addirittura,
secondo uno studio americano
17
, emerge che anche i bambini possono avvertire
questa sindrome, anzi più sono piccoli più si sentono a disagio.
Soluzioni? Esistono, e si fondano nell’acquisizione di “metodi” e specifiche
“abilità” strettamente legate ai vari strumenti che Internet ci mette a disposizione.
Il problema principale
18
è che l’informazione su Internet è per lo più de-strutturata,
ovvero tutt’altra cosa rispetto, ad esempio, ai cataloghi on-line
19
delle biblioteche per
le tradizionali ricerche bibliografiche
20
. Infatti la maggior parte dell’informazione
presente in rete non è stata catalogata, e non esistono, per ogni documento, indici o
riferimenti che ne descrivano il contenuto (come invece farebbe una scheda
16
Wurman, R. S., (1989) Information Anxiety, New York, Doubleday,
17
Akin, L., (1998) Information Overload and Children: A survey of Texas Elementary School
Students, American Library Associations
http://www.ala.org/ala/aasl/aaslpubsandjournals/slmrb/slmrcontents/volume11998slmqo/akin.htm
18
Petrucco C., (2002) La ricerca di informazioni in Internet fra approccio categoriale e reticolare,
Informatica & Scuola A. X n.I
19
OPAC: On Line Access Catalog
20
Bilal, D., and Watson, J.S., (1998) Children paperless pro-jects: inspiring research via the web.
Proceedings of the 64th IFLA General Conference, Amsterdam.
14
bibliografica di una biblioteca). Il Web è un luogo di ricerca unico, con tutti i pro e i
contro del caso.
Quali sono gli approcci cognitivi alla ricerca dell’informazione in Internet?
Fondamentalmente due: indici di rete (o categoriali) e motori di ricerca.
Ma qual è la strategia di ricerca migliore? Dipende “da che cosa” stiamo cercando.
Come nel famoso libro di Carroll Lewis
21
, quando Alice chiede al gatto come si esce
dal labirinto, gli viene risposto che dipende da dove vuole andare.
Se cerchiamo qualcosa che si riferisce a un concetto molto conosciuto (o che si rifà a
una persona, luogo , oggetto, ecc.) la ricerca, in genere, è più semplice se si usa un
indice categoriale. Se invece stiamo cercando una informazione molto specifica e
fortemente contestualizzata, allora diventa più conveniente usare un motore di
ricerca.
3.1.2 Indici categoriali: Yahoo
Gli “Indici Categoriali” sono archivi che organizzano le informazioni sotto
forma di links ipertestuali secondo delle categorie predefinite.
Per essere aggiornati richiedono l’intervento di più persone, che devono anche
decidere “dove” deve essere collocata una certa informazione all’interno di una
specifica tassonomia
22
. Ovviamente tali aggiornamenti non possono essere effettuati
in tempo reale, ma ci sarà un tempo ‘t’ maggiore di zero intercorrente tra la comparsa
di un dato sito e la indicizzazione categoriale.
I fondatori di Yahoo!
23
, David Filo e Jerry Yang, studenti e dottorandi di
ingegneria elettronica all'Università di Stanford, hanno iniziato la loro guida al Web
nell'aprile 1994. All'epoca si trattava ancora di uno strumento utile ma riservato
all’uso personale, che consentiva di trovare sulla rete le fonti delle informazioni di
21
Carroll Lewis, (2002) Alice nel paese delle meraviglie, Fabbri. “…’Micino del Cheshire’ cominciò
timidamente Alice, ‘Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?’ ‘Questo dipende
soprattutto da dove vuoi andare’ disse il gatto…”
22
Tassonomia: con il termine Tassonomia (dal greco ταξινομία (taxinomia) dalle parole taxis = ordine
e nomos = regole) ci si può riferire sia alla classificazione gerarchica di concetti, sia al principio stesso
della classificazione. Praticamente tutti i concetti, gli oggetti animati e non, i luoghi e gli eventi
possono essere classificati seguendo uno schema tassonomico.
23
http://it.docs.yahoo.com/info/storia.html
15
loro interesse. In breve tempo, si resero conto che i loro elenchi (i così detti “Link
preferiti”) stavano diventando sempre più importanti e difficili da gestire.
Nel 1994, trasformarono Yahoo! in una banca dati concepita come risposta alle
esigenze di milioni di utenti che iniziavano ad usare il servizio. Svilupparono del
software per localizzare, identificare e commentare il contenuto dei siti esistenti. Il
nome Yahoo! dovrebbe significare: “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”,
cioè: “Ancora un altro oracolo invadente strutturato gerarchicamente”.
All'inzio, Yahoo! era ospitato dalla postazione di lavoro di Yang, "akebono", mentre
il motore di ricerca era installato sul computer di Filo, "konoshiki". Queste macchine
devono il loro nome a due lottatori di sumo hawaiano che divennero due leggende
del sumo.
Nel 1995, Marc Andreessen, co-fondatore di Netscape Communications (con
sede a Mountain View, in California), propose a Filo e Yang di trasferire i loro file
sui potenti server di Netscape.
Oggi, Yahoo! organizza e recensisce gerarchicamente le informazioni del Web per
decine di milioni di computer collegati al Web. Il San Jose Mercury News ha notato
recentemente che “Yahoo! è molto vicino allo spirito dell'opera di Linneo
24
, il
botanico del XVIII secolo il cui sistema di classificazione pretendeva di organizzare
la natura”.
3.1.3 Motori di ricerca: Google
Un “motore di ricerca” è un archivio creato in modo del tutto automatizzato,
quindi senza alcun intervento umano, da agenti software che esplorano la rete
indicizzando tutti i documenti pertinenti che trovano.
Il motore di ricerca viene consultato in base a un modello che prevede l’immissione
di una parola chiave (o più parole chiave) da parte dell’utente che vuole effettuare la
ricerca. Il software andrà a recuperare tutti quei documenti, nel suo database, che
conterranno quello specifico termine. Per restringere l’eventuale (e probabile)
24
Carl von Linné (23 maggio 1707- 10 gennaio 1778), anche noto come Carolus Linnaeus o, in
italiano Carlo Linneo, fu un biologo e grande sistematico del Settecento; fu il creatore della moderna
classificazione scientifica.
16
numero elevato di documenti trovati si possono mettere in relazione le parole chiave
con gli “operatori booleani”: AND, OR e NOT.
In questo momento il motore di ricerca più usato a livello mondiale è Google
(http://www.google.it/). La semplicità del layout, e quindi la sua consequenziale
“leggerezza”, è uno dei punti di forza.
3.1.3.1 Google: il “sogno” della conoscenza accessibile
25
“Come imparare tanta matematica. Come inventare procedure informatiche
innovative. Come beneficare milioni di persone. E come guadagnare miliardi di
dollari senza spendere niente in pubblicità.”
26
Era dal tempo dell’invenzione di Gutenberg
27
, la “stampa”, circa cinquecento
anni fa, che rese libri e tomi scientifici facilmente accessibili ai lettori, che un
invenzione non trasformava la potenzialità delle persone e il loro accesso alle
informazioni come ha fatto Google. Questo motore di ricerca, capace di dare risposte
precise e veloci, ha cambiato in maniera radicale il modo in cui la gente trova le
informazioni e si tiene aggiornata sulle notizie. Google è diventato indispensabile e
al contempo necessario per la navigazione nella rete. La dipendenza sta diventando
25
Fonte: Vise D. – Malseed M., 2005 Google Story, Milano, Egea
26
Prefazione di Roberto Vacca al libro: Vise D. – Malseed M., 2005 Google Story, Milano, Egea –
pag. XIII
27
Johann (o Johannes) Gänsfleisch detto Gutenberg (circa 1390 - Magonza 3 febbraio 1468), acquisì
la sua fama grazie ai miglioramenti apportati alla tecnologia della stampa, tra cui una lega metallica
specifica, inchiostri a base di olio e, soprattutto, un nuovo tipo di stampa che utilizzava le presse usate
nella produzione vinicola. Tradizionalmente, è accreditato come l'inventore della stampa a caratteri
mobili, un miglioramento della stampa a blocchi già in uso in Europa.
“Il più grande avvenimento della storia umana”, così chiamava lo scrittore francese Victor Hugo
l'invenzione di Gutenberg.
Da questo momento in poi testi di qualsiasi natura potevano essere pubblicati in modo più veloce ed
economico e in maggiore quantità: Gutenberg avrebbe dato un contributo decisivo all'alfabetizzazione
di massa. Dal momento che informazioni su più materie che mai erano ora disponibili in gran quantità
e a prezzi più accessibili, diventava anche più conveniente apprendere l'uso della scrittura. Secondo
molti teorici della scienza della comunicazione si apre così una nuova epoca dello sviluppo della
comunicazione umana: questa rivoluzione mediatica è stata analizzata particolarmente da Vilém
Flusser o da Marshall McLuhan ("Galassia Gutenberg").
Nel 1998 una giuria di giornalisti americani elesse Gutenberg "Man of the Millennium", persona più
importante del secondo millennio.
Estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Gutenberg
17
totale: dai neofiti agli esperti, tutti si fidano sempre di più di un brand che ormai sta
diventando una propaggine del loro cervello (a tal proposito si veda il 5° capitolo).
La crescita impressionante di Google è avvenuta con il passaparola, a mano a
mano che gli utilizzatori ne erano soddisfatti lo consigliavano agli amici, colleghi,
ecc. Altri ancora venivano a sapere della sua esistenza sui media, oppure on-line.
3.1.3.2 La storia di Google
"Googol"
28
è il termine matematico per indicare un “uno” seguito da 100 zeri.
Il termine è stato coniato da Milton Sirotta, nipote del matematico americano Edward
Kasner, ed è stato diffuso nel libro "Mathematics and the Imagination" di Kasner e
James Newman
29
. L'uso del termine da parte di Google riflette la missione
dell'azienda, volta a organizzare l'immensa quantità di informazioni disponibili sul
Web.
L'inizio
30
1995, Larry Page, 24enne laureato all'Università del Michigan, va in visita a
Stanford con l'idea di iscriversi al dottorato in informatica. Sergey Brin, 23enne, fa
parte del gruppo di studenti assegnati a mostrare il campus ai visitatori.
Non si può dire che fu amore a prima vista tra i due. Più che una visita sembrò
un'aggressiva discussione tra fratelli. Le loro forti opinioni e i punti di vista
divergenti si trovarono concordi solo su una cosa: sull'approccio alla soluzione di una
delle più grosse sfide nel campo dell'informatica, estrarre informazioni rilevanti da
un’enorme mole di dati.
Ma da queste divergenze nacque una componente importante nei rapporti: il rispetto.
E successivamente arrivò anche l’amicizia. Nel Gennaio del 1996, Larry e Sergey,
cominciarono a collaborare alla costruzione di un motore di ricerca denominato
28
Fonte: Vise D. – Malseed M., 2005 Google Story, Milano, Egea
29
Kasner & Newman J., (2001) Mathematics and the Imagination, Dover Publications
30
Traduzione liberamente tratta da: http://www.google.com/corporate/history.html
18
BackRub. Si trattava di un progetto universitario, non di un'avventura
imprenditoriale: due persone con delle buone idee e le capacità di metterle in pratica,
si erano incontrati. Il motore fu chiamato in questo modo perché aveva l'abilità di
analizzare i "back links" che puntavano a un sito.
Ma neanche le capienti casse di Stanford erano sufficienti a sovvenzionare
l'esperimento dei due studenti. Afflitti quindi da una perenne mancanza di fondi, la
coppia cominciò a frequentare i luoghi più improbabili del dipartimento
d'informatica nella speranza di trovare computer da poter prendere "in prestito" per il
loro network. Larry, esperto di elettronica - che aveva ottenuto una certa notorietà
per aver costruito una stampante funzionante con i soli pezzi del Lego -, si assunse il
compito di creare un nuovo tipo di ambiente server che utilizzasse PC comuni invece
dei carissimi server, tipici dell'epoca.
Un anno più tardi, voci di una nuova tecnologia di ricerca stavano già diffondendosi
per il campus, dando ai due una certa reputazione per l'approccio innovativo
all'estrazione dei dati.
In cerca di un acquirente Larry e Sergey lavorarono per tutta la prima metà
del 1998, perfezionando la loro tecnologia. Comprarono un terabyte
31
di hard disk a
prezzi stracciati e costruirono il loro computer nella la camera di Larry, che divenne
il primo data center di Google. La loro fu in parte una scelta ma fu anche in parte
dettata dalla necessità di risparmiare. Contrari al modo di pensare dell'epoca, i due
disegnarono il loro network non basandosi su costosi server, ma su comuni computer
che avevano un costo inferiore al 10% di un server professionale.
Mentre Larry rivoluzionava il concetto di server, Sergey apriva un ufficio vendite in
cerca di acquirenti per la miglior tecnologia di ricerca in circolazione. Nonostante
fossero in pieno “dotcom boom”, i due, non erano interessati a costruire una società
basata sulla tecnologia che stavano sviluppato.
Tra i primi che Sergey contattò ci fu l'amico e fondatore di Yahoo!, David Filo. Filo
era d'accordo che la tecnologia fosse valida, ma incoraggiò Larry e Sergey a
svilupparla da soli aprendo una società fondata proprio su questa tecnologia.
“Quando [la tecnologia] sarà perfezionata e scalabile,” disse loro, “allora ne potremo
31
Il terabyte è un unità di misura dell'informazione o della quantità di dati, il termine deriva dalla
unione del prefisso SI tera con byte ed ha per simbolo TB. Equivale a 10 elevato 12 di byte, ossia 1
bilione di byte