6
coordinare e gestire l’attività. Questo compito viene affidato
alle associazioni che ricoprono il ruolo di intermediari tra
settore pubblico e privato.
Nel primo capitolo verranno analizzati gli aspetti più
importanti del concetto di sviluppo sostenibile in campo
economico, ambientale e sociale in Europa e in Italia. Dal
concetto di sviluppo sostenibile nasce quello di turismo
responsabile e consapevole, affrontato nel secondo capitolo.
Saranno descritte le nuove forme di turismo, in particolar modo
quello dell’ecoturismo e la figura dell’ecoturista in ambito
internazionale e nazionale, concentrandosi sugli aspetti positivi
e negative di tale fenomeno.
Nel terzo capitolo l’analisi è rivolta alle definizione delle
pratiche di marketing turistico affinché il B&B possa integrarsi
al territorio e non subirlo e/o distruggerlo.
Nel quarto capitolo vengono messi in rilievo gli aspetti
principali che interessano la struttura sin dalla sua nascita con
un confronto con i paesi dell’Europa; caratteristiche della
domanda e dell’offerta nel mercato italiano, i servizi e le
normative che regolano l’attività, ed infine le forme associative
presenti nel nostro paese.
A riguardo il quinto capitolo prende come case-study
l’Associazione Nazionale di B&B e Affittacamere che ha lo
scopo di favorire la diffusione dell’ospitalità turistica di tipo
familiare, soprattutto come cultura tipicamente legata alla parte
più tradizionale della società italiana e diffondere il concetto
di turismo sostenibile ed a basso impatto ambientale, basato su
strutture logistiche già esistenti ed inserite in aree geografiche
rilevanti dal punto di vista culturale e naturalistico.
7
Capitolo 1
Lo sviluppo sostenibile
1.1 Introduzione
La società in cui viviamo si presenta molto più complessa
rispetto al passato.
Dalla rivoluzione industriale, molti mutamenti sociali, culturali
ed economici hanno travolto il nostro modo di vivere. Le
scoperte e le ricerche in campo scientifico e tecnologico hanno
permesso a milioni di uomini di condurre una vita all’insegna
del benessere generale.
Una complessità di fattori caratterizza la nostra società attuale:
la riduzione del concetto di spazio e di tempo data dai nuovi
mezzi di trasporto e di comunicazione moderni, la rivoluzione
che ha investito il concetto di lavoro inteso come dovere e
diritto dell’uomo. Un mondo dai limiti geografici e culturali
indefiniti e flessibili, che mutano sempre più velocemente.
Ma non è oro tutto ciò che luccica. L’aumento demografico a
livello mondiale, l’inquinamento ambientale, la gestione delle
risorse naturali, i gap culturali ed economici tra Nord e Sud dei
Paesi e le condizioni di povertà in cui vivono intere
popolazioni, allarma, giorno dopo giorno, le organizzazioni
mondiali. Ci si chiede se il pianeta sia in grado di sostenere, e
in che termini, lo sviluppo sfrenato e incontrollato della
società. Così la preoccupazione è nata dal fatto che lo
sfruttamento dell’ambiente possa causare danni alle
generazioni future che devono poter usufruire delle stesse
risorse delle generazioni presenti.
Kofi Annan, Segretario generale dell’ONU ha dichiarato:
Viviamo in un pianeta inserito in una delicata ed intricata rete
di relazioni ecologiche, sociali, economiche e culturali che
8
regolano le nostre esistenze. Se vogliamo raggiungere uno
sviluppo sostenibile, dovremo dimostrare una maggiore
responsabilità nei confronti degli ecosistemi dai quali dipende
ogni forma di vita, considerandoci parte di una sola comunità
umana, e nei confronti delle generazioni che seguiranno la
nostra.
1
L’espressione di Sviluppo Sostenibile nasce per la prima volta
nel 1987 nel Rapporto Bruntland, noto come Our Common
Future, nell’ambito delle Nazioni Unite. “Concerned about the
accelerating deterioration of the human environment and
natural resources and the consequences of that deterioration
for economic and social development”
2
è necessario “..the
common interest of all countries to pursue policies aimed at
sustainable and environmentally sound development..”
3
.
Le risorse naturali ritenute non rinnovabili nel breve tempo,
come acqua, energia e gli elementi naturali in generale, devono
essere protette dal cattivo consumo, impegnando tutte le forze
possibili; le imprese private, attraverso il riconoscimento e
l’assunzione di una responsabilità sociale, modificano i metodi
di produzione, in funzione del rispetto del territorio; le
organizzazioni non governative (ONG) e i gruppi di interesse,
grazie ad una maggiore conoscenza delle realtà locali, riescono
a mobilitare la partecipazione volontaria di gruppi di cittadini,
attenti ai problemi ambientali. Lo sviluppo sostenibile, lungi
dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un
1
Vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile. Johannesburg - Sud Africa
26 agosto - 4 settembre 2002.
2
“ Considerando il crescente deterioramento delle condizioni ambientali
umane e delle risorse naturali e il conseguente deterioramento dello
sviluppo economico e sociale è necessario un interesse comune di tutti i
popoli proporre politiche atte ad un valido sviluppo sostenibile ed
ambientale.” Report of the World Commission on Environment and
Development del 11/12/1987 .
3
ibidem.
9
processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle
risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello
sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi
coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.
I nuovi termini entrati in uso negli ultimi anni, come l’eco-
piano, l’eco-catasto, l’eco-label
4
, e tanti altri, non sono
l’ennesimo aggiornamento linguistico, ma un nuovo modo di
agire consapevolmente e con responsabilità nei confronti del
territorio. In futuro, l’ulteriore sviluppo economico e l’aumento
del benessere metteranno alla prova la capacità del pianeta di
continuare a far fronte al fabbisogno di risorse e di assorbire
l’inquinamento. Al tempo stesso una rigorosa legislazione
ambientale può fungere da motore per l’innovazione e creare
sbocchi economici. A livello generale, la società deve riuscire a
distinguere l’impatto e il degrado ambientale dalla crescita
economica; è necessario che l’industria operi in modo più
efficiente sotto il profilo ecologico, cioè produca la stessa o
una maggior quantità di prodotti a partire da una minore
quantità di risorse e genera meno rifiuti e i modelli di consumo
divengano più sostenibili.
Dall’opzione culturale della globalizzazione siamo passati a
quella di glocalizzazione che richiede l’azione concreta sia da
parte dei cittadini che degli Enti pubblici e privati, al fine di
garantire la tutela ambientale con il coinvolgimento di
un’intera comunità che gravita su quel territorio, cosicché, per
parafrasare Marshall Mac Luhan., “ sull’astronave terra non ci
saranno più passeggeri perché saremo, inevitabilmente, tutti
piloti” .
4
I termini si riferiscono ai provvedimenti ambientali (piani regolatori,
catasti e marche di prodotti e servizi) da parte di imprese e istituzioni
pubbliche, che intendono operare nel rispetto del territorio.
10
1.2 Le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile
Il programma di sviluppo sostenibile si muove su tre binari
principali quali: l’aspetto ambientale, sociale ed economico.
Questi tre diversi aspetti devono essere gestiti
contemporaneamente a più livelli (internazionale, nazionale,
regionale e locale) e in maniera integrata.
1.2.1 Sviluppo sostenibile ambientale.
L’ambiente rappresenta il primo ambito di intervento delle
politiche internazionali.
I problemi che investono il territorio riguardano più settori,
come l’agricoltura, l’energia, l’industria e i trasporti, ed infine
il turismo (approfondimento nei capitoli successivi).
Il settore agricolo ha un rilevante peso nell’impatto ambientale
sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. I
maggiori problemi riguardano l’erosione dei suoli e
l’inquinamento causati da pesticidi a fertilizzanti, nonché dalle
falde acquifere. Il settore viene definito come “fonte di
inquinamento diffuso”
5
con la quale s’intende una situazione in
cui le fonti di inquinamento sono sparse nel territorio, tanto da
non rendere nei fatti possibile un monitoraggio puntuale presso
ogni singolo produttore.
Nel settore dell’energia il problema riguarda l’uso sconsiderato
di fonti naturali (ad esempio il petrolio) che provocano danni
non solo al territorio ma anche alla popolazione locale
utilizzata per l’estrazione del materiale.
Il settore industriale è quello che investe il territorio sotto più
punti di vista; inquinamento dell’aria, dell’acqua, la
produzione di rifiuti e di rumore. Da anni si cerca di
5
Lanza A. : “Lo Sviluppo Sostenibile”. Il Mulino 1997 Bologna .pag. 47
11
coinvolgere i produttori nell’utilizzazione di prodotti eco
compatibili che interessino l’intero ciclo di produzioni. La
legislazioni in materia ha interessato produttori di computer,
automobili
6
e frigoriferi e di altri prodotti difficilmente
smaltibili nel breve periodo, a produrre massimizzando il
materiale riciclabile, di semplificare le procedure di
montaggio/smontaggio dei manufatti e a minimizzare la
rottamazione e l’uso di materiali non riciclabili
7
.
Il settore turistico è stato chiamato in causa solo alcuni anni fa,
quando è stato riconosciuto come settore trainante delle
economie mondiali. Ogni anno milioni di turisti raggiungono
le località turistiche all’insegna del relax e del divertimento e
questo atteggiamento disinteressato del viaggiatore spesso
provoca danni irreparabili all’ambiente e alle popolazioni
locali.
Inoltre l’insediamento di grandi complessi ricettivi turistici,
come alberghi e villaggi, contribuisce all’inquinamento delle
acque e alla distruzione di ampie aree verdi, obbligando le
comunità locali ad abbandonare i loro territori.
L’impatto del turismo sull’ambiente è misurato con due
procedure comunitarie:
1) VIA : Valutazione Impatto Ambientale;
2) VAS: Valutazione Ambientale Strategica.
La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale,
6
La Fiat per rimediare al problema dello smaltimento delle proprie
automobile ha dato vita, nel 1993, al progetto “Fenice” e al progetto
F.A.R.E per il riciclaggio della auto avviate alla demolizione.
7
Nel settore della carta, ad esempio , sono molte le aziende che propongono
la carta riciclata o la carta non sbiancata , cioè non trattata con cloro, come
la American Express, la Procter & Gamble e la 3M Italia.
12
comunemente detta VIA, ha lo scopo di individuare, descrivere
e valutare, in via preventiva, l’impatto ambientale di
determinati progetti pubblici o privati.
Nella progettazione, una fase importante è la partecipazione
della comunità locale, sia si tratti di soggetti pubblici che di
soggetti privati che possono consultare il progetto e fare delle
osservazioni a proposito.
Per quanto riguarda la VAS si propone di verificare che gli
obiettivi individuati dai progetti siano coerenti con quelli propri
dello sviluppo sostenibile, e che le azioni previste nella
struttura del piano siano coerenti ed idonee al loro
raggiungimento.
I momenti fondamentali nella valutazione sono: verifica della
corrispondenza degli obiettivi del piano o del programma con
gli obiettivi dello sviluppo sostenibile; verifica della coerenza
delle previsioni puntuali del piano o del programma con gli
obiettivi della sostenibilità ambientale; verifica della coerenza
delle previsioni del programma con il quadro conoscitivo delle
risorse territoriali ed ambientali e con le sensibilità e le criticità
esistenti.
In generale i disastri provocati dai singoli settori
(energia,industria, ecc) contribuiscono a generare danni a
livello globale, come l’effetto serra, le piogge acide e la
deforestazione le quali si ripercuotono sulle vite
animali,vegetali e umane.
Data l’urgenza delle problematiche ambientali, i provvedimenti
internazionali hanno delegato alle amministrazioni pubbliche
locali la gestione dei singoli territori attraverso la
collaborazione con gli Enti e cittadini.
La redazione periodica del “Rapporto Ambientale” è il mezzo
con il quale l’amministrazione pubblica o l’impresa descrivono
le principali problematiche, il piano strategico e le azioni
messe in atto per la protezione ambientale. Esso serve come
13
elemento di monitoraggio dell’efficienza ed efficacia delle
politiche e di rivalutazione degli obiettivi e priorità sulla base
delle diverse esigenze degli stakeholder, e dai limiti delle
possibilità e competenze e da quelli di carattere ambientale. I
notevoli benefici che se ne ricavano sono molteplici in termini
di:
¾ Individuazione dei costi ambientali e degli sprechi;
¾ Valutazione delle opportunità di investimenti in
tecnologie a minor impatto ambientale;
¾ Valutazione del livello di tutela e di valorizzazione del
territorio nel quale si opera;
¾ Costruzione di una rete di monitoraggio che permetta lo
sviluppo di un sistema di gestione ambientale;
¾ Costruzione di un immagine, perciò acquisizione di
valore, dato il soddisfacimento degli stakeholder e dalla
concreta dimostrazione di un maggior impegno profuso
nella gestione delle problematiche ambientali.
Si tratta di un processo che include fattori quali quello della
trasparenza delle politiche attuate, di responsabilità da parte
della P.A. rispetto ai propri atti e quello di compliance, ovvero
il rispetto delle norme e dei principi in conformità dalle leggi e
dalle politiche interne.
L’approvazione del “Bilancio Verde” consente, in tempo utile,
di avere una visione chiara ed immediata dei problemi e anche
dei suoi relativi progetti di risoluzione in campo ambientale
con il continuo coinvolgimento di tutti gli attori.
14
1.2.2 Sviluppo sostenibile sociale.
Il concetto di sostenibilità riguarda anche gli aspetti dello
sviluppo sociale e culturale. I problemi affrontati a riguardo
sono molteplici e complessi.
-La popolazione mondiale è cresciuta a vista d’occhio, come
conseguenza ad uno stile di vita migliore che ha allungato la
vita media degli uomini.
Il mondo è spaccato in due; accanto al mondo industrializzato e
altamente tecnologico del Nord, il Sud presenta ancora
problemi di analbetizzazione scolastica e professionale, carenza
di cibo, acqua e di sussistenza sanitaria. Milioni di bambini
muoiono per le scarse condizioni igieniche, soffrono la fame e
la sete, vengono sfruttati come manodopera a basso costo dalle
imprese multinazionali. Le prospettive di vita di tali individui
sono drastiche e poco confortevoli. Il gap economico provoca
effetti di carattere sociale e culturale. I conflitti internazionali
tra i popoli, descrivono pienamente come la disparità e il
disequilibrio della distribuzione dei redditi cagioni alla vita
delle popolazioni.
I provvedimenti mondiali hanno stabilito dei punti di maggior
interesse;
-Data la preoccupante situazione di povertà dei Paesi in via di
sviluppo (Psv), in particolare l’America Latina e l’Africa, le
Organizzazioni Non Governative (ONG) operano come
docenti di fronte ad “alunni” prodigiosi che non sanno di avere
delle qualità innate da sfruttare. Molti Paesi non riescono a
gestire le risorse materiali ed umane sia per mancanza di
informazione e formazione che di disponibilità monetaria, utile
ad avviare processi di sviluppo dell’economia interna al paese.
In tal senso le organizzazione stanno continuando a lavorare su
più fronti affinché ci sia un rispetto maggiore delle località e
delle tradizioni dei popoli nel rispetto dell’ambiente circostante
15
per dar modo a tutti , in modo equilibrato e sostenibile, di
vivere il proprio territorio.
Ultimamente è cambiato il modo di investire nei confronti del
Psv: si è passati ad investimenti in forma di donazioni piuttosto
che di prestiti, che costringevano i Paesi ad indebitarsi
ulteriormente attivando un circolo vizioso per la quale è
impossibile uscirne fuori. Forse è anche per questo che non
solo le grandi organizzazioni non governative ma anche
personaggi autorevoli o comunque di fama mondiale, sia in
campo musicale che artistico, hanno lottato per la cancellazione
del debito dei paesi poveri (ultimo il concerto “Live 8”
tenutosi contemporaneamente nelle otto maggiori capitali del
mondo, il 2 luglio 2005). L’azione dei governi e delle
associazioni necessita sempre più della sensibilità delle persone
comuni affinché con la loro mobilitazione sia più facile
distruggere delle barriere culturali ed economiche
insormontabili;
-Le disuguaglianze sociali avvengono anche all’interno di uno
stesso paese. Le differenze tra Centro e Periferia delle
metropoli rappresentano concretamente la situazione delle
classi emarginate della società. Mentre il centro si presenta
spesso attrezzato di strutture di trasporto, di uffici e grandi
centri commerciali , la periferia è abbandonata ad uno sviluppo
disordinato delle abitazioni, con sistemi di fognature scadenti,
carenza di tubature per l’acqua, la luce e il gas, strutture
ospedaliere inesistenti. La legislazione si sta preoccupando di
creare un sistema in grado di valorizzare il territorio
metropolitano, attrezzandolo sia delle infrastrutture di prima
necessità, sia di scuole e di spazi verdi per i bambini, e di aree
culturali per lo svago e il tempo libero dei cittadini;
-La disoccupazione è un altro aspetto critico su cui bisogna
agire. Milioni di individui sono costretti a lavorare in nero con
bassi salari e in condizioni di inadeguata sicurezza sul lavoro.
16
Lo sfruttamento minorile e femminile deve essere abbattuto
provvedendo con corsi di specializzazione per le donne e
l’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico per i bambini,
con sanzioni elevate per i trasgressori. Le donne devono avere
pari opportunità rispetto agli uomini sia nella carriera
lavorativa che nella vita domestica e sociale. Il riconoscimento
del ruolo di educatrice dei propri figli consente alle madri,
dopo la maternità, di non avere difficoltà nel rimettersi nel
mondo del lavoro. I sussidi medici e sanitari devono garantire
alle madri di poter provvedere alla salute dei propri figli;
-Il lavoro riconosciuto come diritto inalienabile dell’uomo
garantisce sicurezza e dignità umana.
Nei Psv il reddito medio di un individuo,con alle spalle una
famiglia di 6/8 componenti da sfamare, è meno di un dollaro al
giorno. La necessità e la sfida alla sopravvivenza, sociale ed
economica, costringe l’individuo a trovare “lavori alternativi”
nel traffico della droga, delle armi e di sostanze illecite.
Alla luce dei fatti, il territorio deve essere difeso e valorizzato
affinché anche gli individui che lo abitano conducano una vita
più sana, pulita e socialmente sostenibile. Così tornano alla
mente tutte le forme di turismo di massa (non solo di piacere in
senso stretto, ma il turismo sessuale e minorile) che arrecano
danni alla società costringendo molte ragazze e bambini alla
prostituzione incrementando il mercato nero e la criminalità
organizzata.
1.2.3 Sviluppo sostenibile economico.
Il settore dell’economia è sicuramente quello più complesso, in
quanto ha effetti diretti non solo sulla produzione di un Paese
ma anche sull’ambiente e sulla società. Negli ultimi anni le
grandi multinazionali hanno spostato il loro interesse verso
altre località attraverso Investimenti Diretti all’Estero. Nel
nuovo mercato mondiale le imprese si trovano ad operare in un
17
nuovo spazio economico più ampio di quello circoscritto dai
confini del singolo Stato; insediando all’estero parte della
capacità produttiva trasformano quelli che prima erano mercati
esteri in mercati interni. Attraverso tale internazionalizzazione
esse inglobano nel proprio spazio economico quello degli altri
territori facendo circolare flussi di conoscenza e di risorse. In
generale si può affermare che gli I.D.E.( Investimenti Diretti
Esteri) apportino degli elementi positivi nei paesi di
destinazione in termini di trasferimento di conoscenza, di
produzione e di aumento dell’occupazione.
Ma i fatti confermano che non sempre le multinazionali
riescano a migliorare il territorio occupato. Ne consegue infatti,
una prevaricazione sulle libertà individuali e dei governi locali.
La presenza di grandi imprese può causare la chiusura di
piccoli laboratori artigianali, fino alla completa scomparsa
delle tradizioni del luogo. Inoltre spesso accade che a
beneficiare di tale investimenti sia una piccola parte di soggetti
pubblici e privati, i quali non si preoccupano di attivare
programmi che limitino l’impatto negativo sulla popolazione,
economicamente, debole.
L’influenza di un’impresa estera nel contesto geografico che la
ospita è sintetizzato negli “ spillover” o “esternalità” che essa
produce nel contesto geografico. Con tale termine si intende
l’insieme degli effetti prodotti, indirettamente o direttamente,
dalla presenza di un determinato attore, sui vari soggetti con
cui questo interagisce. Nel caso dell’impresa estera essa
produce effetti quali: l’agevolazione dell’accesso a nuove
tecnologie di prodotto e di pratiche gestionali, contribuisce alla
crescita economica e sociale, alla specializzazione e
ricomposizione intersettoriale dei sistemi produttivi ospitanti.
Inoltre vi possono essere effetti sulla valorizzazione del
territorio e dei prodotti e dei marchi locali.
18
Gli spillovers prodotti dall’impresa multinazionale si
manifestano attraverso sei canali:
¾ Competizione tra consociate e le imprese locali operanti
nello stesso settore( spillover orizzontali);
¾ Sviluppo e la ristrutturazione delle imprese domestiche;
¾ Instaurarsi di rapporti tra le multinazionali e le imprese
clienti/ fornitori locali ( spillover verticali)
¾ Concessione di licenze e diritti di utilizzazione delle
opere dell’ingegno;
¾ Diffusione dei prodotti innovativi e delle nuove
tecnologie;
¾ Qualificazione del capitale umano.
Uno dei fattori di maggiore importanza è quello delle
esportazione e la valorizzazione dei prodotti locali. Infatti le
grandi multinazionali rappresentano il primo canale di
distribuzione verso l’esterno e grazie alla loro immagine
riescono ad agevolare le prime esperienze di export . Riescono
ad imprimere ai prodotti e marchi locali, di cui acquisiscono il
controllo, un decisivo impulso alla loro affermazione
internazionale che non sarebbe raggiungibile se rimanessero
nell’ambito dell’impresa locale. Perciò si tratta di migliorare
non solo la qualità della vita innalzando il tasso occupazionale,
ma anche di un’evoluzione delle tecnologie che vengono
assorbite dagli attori locali attraverso effetti di learning by
doing o di semplice imitazione. Inoltre il rapporto che instaura
la grande impresa con i fornitori del luogo di sfruttare sia le
relazioni con la popolazione in via più diretta e dall’altra parte,
la richiesta di una distribuzione più flessibile e veloce,
comporta un miglioramento delle tecniche di produzione
interna. La circolazione delle risorse umane, delle conoscenze e
19
delle risorse tangibile agevola sia la fiducia nelle proprie
capacità interne, sia la visibilità nei confronti dell’esterno.
L’analisi degli I.D.E. è in funzione di due variabili
fondamentali:
8
la probabilità che l’investimento estero generi
spillover netti positivi e rilevanti per lo sviluppo sostenibile del
territorio; la capacità del territorio di appropriarsi dei benefici
potenzialmente prodotti dagli spillover generati
dall’investimento estero.
Queste due variabile generano quattro possibili tipologie di
investimento diretto estero; quelle di tipo “marginale” risultano
poco efficienti per lo sviluppo del territorio, al contrario quelli
di tipo “strategico” hanno un maggior successo nell’ambito di
investimento.
Fig 1 : La distinzione degli I.D.E nella prospettiva del territorio ospitante.
Fig 1: Capacità del territorio di appropriarsi dei benefici dell’I.D.E
8
AA.VV. :” Un Sistema territoriale competitivo. Capacità innovativa e
fattori determinanti nella attrazione degli investimenti”. Sviluppo Lazio
Franco Angeli . Roma 2005 pag. 152
Capacità del territorio di appropriarsi dei benefici dell’I.D.E
Probabilità
che I.D.E
generi
spillover
positivi
I. D. E I. D. E
Marginali Problematici
I. D. E I. D .E
Ad alto potenziale Strategici
Bassa
Alta
Bassa Alta