Reggio Emilia, Europa – Comunicare l’identità sovra-nazionale in un nodo locale
[I]
Il processo concreto di integrazione europea
“The further back I look, the further forward I can see.”
1
-Winston Churchill
Il processo storico che ha portato nel tempo alla costituzione di una Unione
europea come la intendiamo oggi ha rilevanza di prim'ordine. Osservando gli
attori, i fatti e le relazioni tra i diversi blocchi nazionali del passato, possiamo
prender possesso sia del background informativo indispensabile per avere una
visione ad ampio respiro del tema europeo, sia di spunti di riflessione per meglio
ipotizzare gli scenari futuri, come allude Churchill nella citazione di inizio
capitolo.
Lo statista britannico ci introduce all'inizio del periodo storico che andremo a
ripercorrere: la Seconda Guerra Mondiale. Il processo d'integrazione europea, qui
analizzato sotto la lente d'ingrandimento storica, compie i primi passi concreti
proprio all'indomani del tragico conflitto globale. Paradossalmente, tra la fine del
sogno di una Europa coattamente unita sotto la bandiera nazista, ed i timori di un
continente progressivamente sovietizzato, vennero gettate le basi per una terza e
democratica soluzione.
Tra i primi Anni ‘50 e il XXI Secolo, in una porzione di tempo brevissima per i
ritmi della storia, il processo d'unificazione europeo ha permesso ad un gruppo di
nazioni in ginocchio per lo sforzo bellico, ancora pervase da sentimenti di paura e
diffidenza, di diventare infine una comunità con un parlamento centrale
rappresentativo, leggi condivise e moneta unica. Le tappe che hanno portato a
questo mutamento sono l'oggetto delle pagine seguenti.
1
“Più guardo indietro, più in là posso vedere avanti”, frase attribuita a Winston Churchill.
Fonte: http://en.wikiquote.org/wiki/Winston_Churchill
[6]
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[I.1]
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla CECA
La Seconda Guerra Mondiale è il conflitto che ha causato più morti nell'intera
storia dell'uomo, più di 60 milioni di persone
2
. Basterebbe questo dato per
esemplificare la portata e l'impatto dell'evento non solo nello scenario dei tempi,
ma anche per le conseguenze che esso ha provocato nelle coscienze delle
generazioni future. Una guerra globale: combattuta su vari fronti, da molteplici
forze nazionali. Un dato importante da sottolineare, le battaglie chiave
3
ed il
fulcro del conflitto videro come teatro principe il territorio europeo. La
precisazione è di rilievo, in quanto influenzerà in modo ancora più significativo il
panorama europeo: la guerra distrugge i territori, delimita nuovi confini, entra
nelle case e nelle vite dei cittadini. Generalizzando, si può dire che essa divide ed
unisce. In termini ancora più sintetici: crea distinzioni nelle memorie collettive.
Alla fine del conflitto, gli schieramenti erano ben distinti e distinguibili: i vinti,
le forze dell'Asse, ed i vincitori, gli Alleati
4
. Come logica conseguenza, i secondi
ebbero l'occasione di decidere a tavolino i futuri equilibri dei primi. Nelle
conferenze di Yalta (4 - 11 Febbraio 1945), a conflitto ancora formalmente in atto,
e Potsdam (17 Luglio – 2 Agosto 1945), a resa avvenuta, le tre maggiori potenze
nazionali degli Alleati (Stati Uniti, URSS, Regno Unito) tracciarono le linee
politiche e geografiche del dopoguerra.
Di particolare rilievo, la ri-designazione della Germania e di Berlino in quattro
zone di controllo e la decisione di sostituire alla fallimentare Lega delle Nazioni,
una nuova organizzazione internazionale per la cooperazione, le Nazioni Unite.
2
Fonte: http://web.jjay.cuny.edu/~jobrien/reference/ob62.html
3
Come ad esempio la Battaglia di Stalingrado (1942), lo sbarco in Normandia (1944) delle truppe
statunitensi, la liberazione di Parigi (1944), la Battaglia di Berlino (1945).
4
Non è possibile fornire una lista accurata, dal momento vi furono molteplici cambiamenti di
fronte. Generalmente gli Alleati sono identificati principalmente in: Stati Uniti, Regno Unito,
Francia, Unione Sovietica; le forze dell’Asse in: Germania Nazista, Giappone, Italia Fascista.
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Formalmente, con la prima divisione andava a concretizzarsi la suddivisione
dell'Europa e del Mondo in due blocchi, uno ad influenza americana, e uno ad
influenza sovietica, ed il preludio alla Guerra Fredda, che si concluse solo nei
primi Anni ‘90. Con la seconda si gettavano le basi per una associazione
internazionale che potesse prevenire o quantomeno frenare il rischio del sorgere,
in futuro, di situazioni critiche come quella appena passata.
La NATO (North Atlantic Treaty Organization) nacque nel 1949 come supporto
al Patto Atlantico: una collaborazione a livello internazionale per la difesa degli
stati firmatari (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e naturalmente Stati Uniti
d'America). Si andavano a delineare alleanze specifiche all'interno del contesto
globale.
A livello europeo, il Trattato di Londra del 5 Maggio 1949, sottoscritto da 10
nazioni (Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia,
Svezia, Regno Unito), istituì il Consiglio d'Europa
5
, un primo passo verso una
organizzazione europea vera e propria. Gli scopi del Consiglio d'Europa sono
similari a quelli delle Nazioni Unite, ma con focalizzazione a carattere europeo:
“Il Consiglio d'Europa ha lo scopo di attuare un'unione più stretta fra i suoi
membri” (Art. 1 dello statuto del Consiglio d'Europa).
Tra le finalità, difatti, troviamo:
“favorire e incoraggiare la consapevolezza dell'identità culturale europea e
della sua diversità; (..) sviluppare la stabilità democratica in Europa, sostenendo
le riforme politiche, legislative e costituzionali.”.
Al momento attuale gli Stati membri sono ben 47.
Siamo dunque alla fine degli Anni ‘40: lo scenario politico internazionale si sta
ricostruendo con un nuovo ordine, con presupposti differenti, da una parte la
tutela a livello sovra-nazionale dell'assenza di belligeranze armate, tramite
5
Fonte: http://www.coe.int/defaultIT.asp
[8]
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associazioni di stati riunite in obiettivi di sviluppo e cooperazione comuni,
dall'altra, il rafforzarsi del dualismo Stati Uniti – URSS, fonte di scissione politica
ed amministrativa anche in seno all'Europa, una linea ideale che attraverso Berlino
Est scendeva fino alla Cecoslovacchia, Ungheria e a sud fino alla Jugoslavia. Due
blocchi, occidentale ed orientale, divisi ideologicamente, politicamente ed
economicamente. Entrambi con propensione a coinvolgere il maggior numero di
stati nazionali sotto la propria area d'influenza: anche ad oriente, difatti, si
stipularono alleanze.
Il COMECON (Consiglio per la Mutua Assistenza Economica), fondato
anch'esso nel 1949, riuniva Unione Sovietica, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia,
Romania e Ungheria, al fine comune di rinforzare la coesione economica tra gli
stati comunisti. Un orientamento verso la dimensione a rete, in cui i rapporti di
forza erano però bilanciati in modo differente: nel blocco ad Est l'URSS era de
facto il centro nevralgico del sistema, con poteri decisionali e di autorità ben più
rilevanti di tutti gli altri membri; ad Ovest i rapporti di forza erano più bilanciati,
con conseguente processo decisionale più orientato verso intendimenti condivisi.
La prima tappa verso il processo d'integrazione europeo, è la Dichiarazione di
Schuman
6
, ispirata dall'alto consulente economico del governo francese Jean
Monnet. Il 9 Maggio 1950 il Ministro degli esteri transalpino Robert Schuman
tenne il primo discorso politico ufficiale in cui si prospetta l'istituzione di una
comunità a carattere europeo, dapprima da un punto di vista economico, e
successivamente nei termini di una ipotizzata e desiderata alleanza politica. Viene
preso in considerazione, in primo luogo, la necessità più urgente del momento
storico: la ripresa economica post-bellica. Per realizzare l'obiettivo, si auspica un
6
Alcuni estratti: “Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è
indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche.” “L'Europa non potrà farsi un una sola
volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto
una solidarietà di fatto.” “Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di
interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una
comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.”
Testo completo in italiano disponibile su http://europa.eu/abc/symbols/9-may/decl_it.htm
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patto di collaborazione in primis con il nemico di ieri, la Germania, con il quale
l'interesse condiviso per la produzione di carbone ed acciaio viene colto come
fattore aggregante, non strettamente concorrenziale, verso una mutua
convenienza. Semplicemente, si mettono da parte i rancori nazionalisti e si
procede con la decisione più adeguata al contesto specifico. Il 9 Maggio è tutt'oggi
celebrata la “Giornata d'Europa”.
L'idea di Schuman e Monnet viene concretizzata un anno più tardi: con il
Trattato di Parigi
7
del 18 Aprile 1951 si ratifica la nascita della CECA (Comunità
europea del carbone e dell'acciaio), che entrò in vigore il 23 Luglio 1952. In base
ad essa, si instaurò un mercato comune per i due tipi di produzione: abbattimento
dei dazi doganali e rapporti di misura pre-concordati tra gli stati coinvolti. Questi
erano: Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Lussemburgo e Paesi
Bassi. Si tratta di un passo fondamentale per lo sviluppo dell'Unione europea: sia
per i benefici che esso porta alle singole economie, sia soprattutto nella sua
valenza di modello per gli sviluppi futuri. Dopo le devastazioni della guerra, una
nuova strategia fatta di alleanze non-belligeranti è possibile. Il profilo istituzionale
della CECA era strutturato a rappresentanze che convogliavano ad uno stesso
organo decisionale, suddiviso in quattro istituti, atti a garantire partecipatività
comune ed uguaglianza di diritti e doveri.
7
http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/11951K/tif/11951K.html
[10]
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[I.2]
Verso il Trattato di Roma del 1957
Sull'altra sponda della Cortina di Ferro, termine coniato per la prima volta da
Churchill in un discorso del 1946
8
, la risposta alla NATO fu elaborata mediante il
Patto di Varsavia del 14 Maggio 1955: una alleanza militare delle forze in orbita
sovietica, ovvero Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania Est (DDR),
Polonia, Romania, Ungheria, oltre all'Unione Sovietica. Da quel momento
entrambi i fronti erano costituiti formalmente da coalizioni di più stati.
Concretamente, il patto orientale era dominato dall'URSS: la soppressione con le
armi della Rivoluzione Ungherese
9
anti-sovietica del 1956 ne fu esempio
eclatante.
Il 25 Marzo 1957 è una data fondamentale per il progetto di integrazione
europea: a Roma i rappresentanti di sei paesi (Belgio, Francia, Lussemburgo,
Olanda, Repubblica Federale Tedesca) firmano una intesa grazie alla quale si
forma la Comunità Economica Europea (CEE)
10
. Si tratta di un passo avanti
rispetto alla CECA, in quanto le politiche comuni vengono estese a molteplici
ambiti: settore agricolo e dei trasporti, oltre all'eliminazione dei dazi doganali, alla
creazione di un Fondo Sociale Europeo e di una Banca Europea degli
Investimenti. La cooperazione tra gli Stati membri si fa più stretta, il mercato
comune apre la strada verso la libera circolazione delle persone, dei servizi, delle
merci e dei capitali. Con i Trattati di Roma viene istituita anche l'Euratom,
8
Winston Churchill, 5 Marzo 1946, Fulton, Missouri, USA: “Da Stettino nel Baltico a Trieste
nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa attraverso il continente. Dietro quella linea giaciono
tutte le capitali dei vecchi stati dell'Europa Centrale ed Orientale. Varsavia, Berlino, Praga,
Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia; tutte queste famose città e le popolazioni attorno
ad esse, giacciono in quella che devo chiamare sfera Sovietica, e sono tutte soggette, in un modo o
nell'altro, non solo all'influenza Sovietica ma anche a una altissima e in alcuni casi crescente
forma di controllo da Mosca".
Testo completo in inglese: http://www.historyplace.com/speeches/ironcurtain.htm
9
http://www.rev.hu
10
http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/11957E/tif/11957E.html
[11]
Reggio Emilia, Europa – Comunicare l’identità sovra-nazionale in un nodo locale
Comunità europea dell'energia atomica (CEEA): le collaborazioni si ampliano
anche al campo scientifico, di ricerca, in questo caso mirato agli studi di sviluppo
sull'energia nucleare. A soli 12 anni dalla fine della guerra, una prima forma di
associazione europea diventa realtà.
Nel frattempo, a Berlino, il flusso di persone che dalla parte Est della città
passava a quella Ovest non conosceva sosta. Dapprima la circolazione dei
cittadini da un settore all'altro era permessa, ma con l'inizio della Guerra Fredda
essa venne limitata, ed infine arginata da un confine. I berlinesi tuttavia
continuavano a migrare verso Ovest, allettati dalle maggiori possibilità lavorative
e dal regime meno coercitivo. Ad Agosto del 1961 iniziò la costruzione di un
muro, sempre più compatto, che rese il settore occidentale di Berlino un'isola in
mezzo alla DDR
11
. Il Muro di Berlino può essere considerato il vero simbolo
della Guerra Fredda, anche dal punto di vista dell'attrattività mediatica, in quanto
espressione della divisione del cuore d'Europa negli anni successivi al dopoguerra.
Sebbene USA ed URSS proseguissero a confrontarsi senza sosta, dalla
conquista dello spazio alle politiche d'egemonia planetaria, gli Stati membri della
CEE continuavano a percorrere la strada della coesione.
[I.3]
Dal trattato di Bruxelles all'Atto unico europeo (1986)
La necessità di centralizzare e rendere più compatte le istituzioni comunitarie
formate fino a quel momento, portò alla firma del Trattato di Bruxelles, detto
anche, appunto, Trattato di Fusione
12
. L'8 Aprile 1965 i sei Stati membri unirono
CECA, CEE ed Euratom in una struttura singola, dotata di una singola
11
Il muro divideva in due la città, e circondava il perimetro della parte occidentale.
12
http://www.ena.lu/?lang=2&doc=22429
[12]
Reggio Emilia, Europa – Comunicare l’identità sovra-nazionale in un nodo locale
Commissione e di un singolo Consiglio delle Comunità Europee. La
Commissione è un organo esecutivo, composto dai commissari europei, scelti
direttamente dai singoli Stati membri, attualmente uno per ogni stato, anche se si
stanno discutendo criteri differenti. La durata del loro mandato è di cinque anni. Il
Presidente della Commissione oggi è scelto dal Consiglio, e tutta la Commissione
deve ricevere conferma di fiducia dal Parlamento europeo. Il Consiglio costituisce
il ramo legislativo, formato dai ministri dei singoli stati, che si riuniscono in base
all'ordine del giorno da discutere. Esso ha un Presidente, nominato a rotazione tra
i rappresentanti degli Stati membri ogni sei mesi, secondo un ordine fisso.
Nel frattempo, i malcontenti in alcuni paesi del blocco sovietico continuavano a
manifestarsi: dopo l'Ungheria, la Cecoslovacchia. La cosiddetta Primavera di
Praga
13
identifica un periodo, tra Gennaio ed Agosto 1968, di libertà politica nel
paese, presto soppressa dall'occupazione militare da parte dell'URSS, ed il
restauro del regime.
Si arriva così al 1970: il 22 Aprile venne firmato il Trattato di Lussemburgo
14
,
con il quale si stabilì che la Comunità si sarebbe finanziata con risorse proprie,
non più dunque solo con singoli contributi nazionali.
Nel 1973 gli Stati membri diventano nove, aderiscono difatti Regno Unito,
Irlanda e Danimarca. Le politiche comuni diventano sempre più importanti, e
condivise da un numero sempre maggiore di paesi. Il livello di coinvolgimento e
di partecipatività della popolazione nel processo d'unificazione compì un salto di
qualità nel Giugno 1979
15
, quando per la prima volta i cittadini della Comunità
elessero direttamente a suffragio universale i membri del Parlamento. Fino ad
allora difatti erano i parlamenti nazionali a scegliere i propri rappresentanti in sede
comunitaria. Si tratta di un fatto estremamente importante: si scinde il potere
politico nazionale da quello comunitario, che così acquista maggior autonomia
13
http://archiv.radio.cz/history/history14.html
14
http://www.ena.lu/?doc=23707&lang=2
15
http://www.ena.lu/europe/european-union/parliament-following-direct-elections-1979.htm
[13]
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dalla logica delle politiche locali. Il Parlamento europeo è un organo con potere
legislativo, di bilancio e di controllo democratico. Esso approva, assieme al
Consiglio dei Ministri, le proposte della Commissione, la cui composizione è
vincolata alla fiducia parlamentare, ed anche nuove adesioni all’Unione, e la
maggior parte degli accordi internazionali devono ricevere il bene-placet da parte
del Parlamento.
Gli Anni ‘80 vedono l'ingresso della Grecia (1981), Spagna e Portogallo (1986).
La Comunità è ora composta da 12 membri. È interessante notare come questi tre
stati fossero appena usciti da altrettante dittature di destra (il Regime dei
Colonnelli in Grecia, il Franchismo in Spagna, la dittatura di Salazar in
Portogallo). I nuovi governi democraticamente eletti videro nel sostegno e nelle
opportunità che offriva l’Unione europea un buon input per riguadagnare fiducia
da parte della popolazione nelle istituzioni, oltre al supporto e alle occasioni
commerciali che l’apertura nel mercato libero comportava.
Anche in Polonia la situazione nei confronti del regime si fa critica: nell'estate
1980 degli operai dei cantieri navali di Danzica scioperano per richiedere
maggiori diritti. Si forma un sindacato indipendente, Solidarność
16
, che subito
trova appoggio da tutti i dissidenti polacchi. Il governo represse l'iniziativa
proclamando la legge marziale, ma la scintilla era stata scoccata.
Il 14 Giugno 1985 Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo
e Paesi Bassi firmano l'Accordo di Schengen
17
: si procede con l'abolizione dei
controlli sistematici alle frontiere dei paesi firmatari. Viene intrapresa la linea che
porterà al libero transito dei cittadini comunitari nei territori dei paesi membri.
Nel Febbraio 1986 viene siglato l'Atto Unico Europeo
18
, la prima importante
revisione del Trattato di Roma. Con l'AUE viene introdotto il concetto di
“Cooperazione Politica Europea”, che aveva come obiettivo una politica estera
16
http://www.solidarnosc.org.pl/en/about/history/dates/index.htm
17
http://europa.eu/scadplus/leg/en/lvb/l33020.htm
18
http://europa.eu/scadplus/treaties/singleact_it.htm
[14]