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Capitolo 1-Il peer to peer
1.1 La storia del file sharing
Alla base del concetto di file-sharing c’è l’idea che ognuno possa mettere a
disposizione files contenuti nel proprio pc in modo da creare una rete di
interconnessione tra computers che dia vita ad un grande archivio multimediale
al quale tutti possano accedere .
Anche se il problema si è imposto ai nostri occhi solo oggi più che altro per le
dimensioni che esso sta assumendo, la pratica del file-sharing ha dei
precedenti, seppur molto rudimentali, che risalgono a prima dell’ avvento del
digitale; infatti, se vogliamo scavare a fondo possiamo collocare le sue origini
nel periodo in cui si riproducevano copie di audiocassette e videocassette da
originali protetti dalle leggi sui diritti d’autore, al tempo già le major vedevano
i propri interessi lesi da questa pratica ma il fenomeno non era poi così
preoccupante in quanto i danni economici che ne derivavano erano lievi.
Figura I: Un'audiocassetta
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Figura II: Il logo di Napster
Il problema iniziò ad impensierire le case discografiche a partire dal 1999,
quando, con la nascita di Napster
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la pratica della riproduzione illegale passò
dal supporto analogico a quello digitale, riducendo tempi e costi e assumendo
delle dimensioni che nessuno avrebbe mai immaginato fino ad arrivare ad oggi,
quando sono passati quasi dieci anni, a non avere ancora una soluzione
definitiva per il suddetto problema.
L’innovazione di Napster sta nello sfruttare la tecnologia p2p
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che permette ad
ogni utente di avere funzione sia di client cercando e scaricando ciò di cui
necessita, che di server mettendo a disposizione in cartelle condivise i
contenuti che si ritiene opportuno condividere, quindi Napster non utilizza la
tradizionale struttura di internet client/server.
Non appena il suo creatore Shawn Fanning, lo lanciò in rete, Napster ebbe un
enorme successo, anche perché era sufficiente scaricare il programma ed avere
una connessione internet per avere a diposizione un immenso archivio
formato dalla condivisione di porzioni di hard disk dei pc di tutti gli utenti che
avevano scaricato l’applicazione sparsi in tutto il mondo, e… pensate un
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Insieme alla nascita di Napster dobbiamo segnalare come fattore scatenante il boom dellla
riproduzione illegale anche la nascita del formato mp3
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La natura del p2p implica che ci sia una condivisione tra più utenti che permette lo scambio di
contenuti in maniera decentralizzata.
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po’cosa voleva dire per un assiduo ascoltatore musicale aver tutto ciò che
aveva sempre desiderato e anche di più potenzialmente nel proprio computer
senza dover spendere un centesimo.
Figura III : Shawn Fanning, creatore di Napster
A differenza dei moderni programmi di file-sharing, tramite Napster si
potevano scambiare esclusivamente file musicali, e non file di ogni tipo come
si può fare oggi, ma ciò era sufficiente per iniziare una vera e propria
rivoluzione nel campo della fruizione musicale rivoluzione nel, infatti in breve
tempo il successo di Napster crebbe talmente tanto che nel febbraio 2001 il
conteggio degli utenti toccò un picco record di 26 milioni e mezzo di utenti in
tutto il mondo.
Il sito di scambio musicale era già inarrestabile grazie ai suoi punti di forza che
erano l’immensamente variegato archivio musicale che metteva a disposizione
di chiunque volesse trovare musica di qualsiasi genere ed il semplice e
intuitivo programma di download che il sito forniva, iniziò quindi una vera e
propria rivoluzione dal basso che portò la musica alla portata di tutti sia perché
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tutto ciò veniva offerto al solo costo della connessione internet sia per la
quantità e varietà delle risorse che venivano offerte all’utente.
Tutto ciò non poteva passare inosservato dalle major discografiche che furono
costrette ad affrontare un ingente calo delle vendite che tuttora persiste, fu così
che la R.I.A.A.
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, supportata da molti artisti internazionali, tra i quali i
Metallica e Madonna, citò in giudizio il sito incriminato chiedendo un
cospicuo risarcimento danni in seguito alle accuse nei confronti di Napster di
aiutare la diffusione della pirateria con conseguente calo delle vendite dei
prodotti del mercato discografico.
Nel luglio 2001, sebbene il giudice avesse ordinato ai creatori di chiudere
Napster, questo non avvenne e la pena fu tramutata in una salatissima
ammenda dell’importo totale di 36 milioni di euro, che si dividevano in
26milioni per i danni provocati in passato ed altri 10 milioni per lo
sfruttamento delle royalties che sarebbero state violate in futuro.
Figura IV: Vignetta satisica contro la R.I.A.A.
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La sigla R.I.A.A. è l'acronimoo dell'inglese Recording Industry Association of America,
Associazione americana dei produttori discografici, fondata nel 1952, rappresenta l'industria
discografica americana, il gruppo autorizzato per la certificazione dei dischi d'oro e di platino. Gli
avversari della RIAA affermano che questo gruppo forma un cartello che gonfia artificiosamente e
fissa i prezzi dei CD. Questa affermazione sarebbe dimostrata dal fatto che le Big Five (BMG, EMI,
Sony Music, Universal Music e Warner) distribuiscono almeno il 95% di tutti i CD a livello mondiale.
[Wikipedia]
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Napster a questo punto oberato dai debiti continuò ad essere attivo ma fu
costretto ad iniziare a far pagare per l’utilizzo del software di download, così
nel 2002 iniziò il test della versione a pagamento che, come facilmente
prevedibile non ebbe molto successo proprio perché venne a mancare uno dei
capisaldi del successo del sito, la gratuità.
La vicenda si concluse con il fallimento di Napster, che ormai in totale deficit
finanziario, non poteva permettersi di pagare le somme che le erano state
richieste e quindi non poteva fare altro.
Ma la sconfitta di Napster non risolse affatto i problemi della R.I.A.A. nei
confronti del file-sharing, nacquero infatti sulla scia di Napster altri siti che
lavoravano con la stessa logica però,questa volta guardando con maggiore
furbizia a quello che l’industria musicale e le leggi sul copyright imponevano.
Oggi il mercato del file-sharing è in continua evoluzione e non accenna a
diminuire anzi si prospetta che continui a crescere anche in futuro nonostante i
rischi che chi scarica musica da questi servizi corre e si siano venute a creare
per i frutori di musica delle valide alternative al peer to peer che vedremo in
seguito.
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1.2 I successori di Napster
-La rete Gnutella è una delle prime reti di scambio proposta in sostituzione
dell’ ormai scomparso Napster per sopperire a quelli che erano i suoi difetti e
di conseguenza evitare rischi legali.
Figura V: Il logo di Gnutella
Questa rete nasce in una maniera davvero particolare , infatti gli sviluppatori
della Nullsoft dopo la scomparsa di Napster pubblicarono su un sito i link di
download del software Gnutella che furono subito bloccati da A.o.l. (America
on line) , la società proprietaria della Nullsoft , ma ormai era troppo tardi
perché il programma era già stato scaricato da un numero ingente di persone e
questo bastò per portare avanti il progetto Gnutella anche senza i
programmatori originali e farne tuttora una delle reti di file-sharing più grandi
ed utilizzate dagli utenti del web.
Gnutella è strutturata tutta in maniera open source e consente agli utenti di
cercare e condividere file di tutti i tipi e non solo musicali non solo, la
differenza principale con il suo predecessore sta nella struttura decentrata,
infatti Nap si serviva di un server centrale al quale ci si collegava e faceva da
ponte con gli altri pc, mentre Gnutella si serve di una struttura decentralizzata
che ha il vantaggio di permettere di scaricare files sempre, anche quando il
server centrale non è connesso, tuttavia ha come risvolto della medaglia la
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lentezza in fase di download , alcuni dei programmi client più famosi per
utilizzare la rete sono Morpheus, BearShare, Acquisition, LimeWire e
FreeWire
Figura VI: La struttura decentrata di Gnutella
.Per sopperire ai difetti della rete alcuni sviluppatori hanno creato la rete
Gnutella 2, sempre open source e con la possibilità di usufruire anche della rete
originale Gnutella.
- La rete Fast Track a differenza di Gnutella non è di tipo open source e
quindi non tutti possono accedervi, è stata creata, dopo la scomparsa di
Napster, dalla compagnia tedesca Kazaa BV; la suddetta rete ha portato delle
innovazioni rispetto ai suoi predecessori in quanto si lavora tramite un
network basato su supernodi che creano quindi delle reti più piccole e che
permettono lo smaltimento del traffico e di conseguenza l’aumento della
velocità di download permettendo di scaricare il file anche a più fasi e di farlo
da diverse sorgenti contemporaneamente .
Il protocollo Fast Track, inoltre, è soggetto alla criptazione , il che vuol dire
che i client che richiedono di utilizzarlo devono pagare una licenza.
Un altro aspetto non tanto gradito agli utenti di questa rete era che i client che
si poggiavano su questa rete erano pieni di pubblicità, spyware ed adware; era
evidente che i produttori del servizio cercavano di guadagnarci qualcosa
mettendo però allo stesso tempo in pericolo la privacy di chi lo utilizzava.