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definizione di ristoranti tradizionali, con questo
escludendo tutti i locali adibiti a pizzeria, wine bar, fast
food. Dopo aver segmentato il mercato dell’offerta si è
passati al campionamento che comportasse il minimo
margine d’errore. Successivamente è stata svolta
un’indagine sul campo attraverso la somministrazione di
questionari a 190 ristoranti. Da questa indagine è
scaturita la situazione attuale della ristorazione
tradizionale a Roma. Successivamente si è proceduto
con la stesura di una strategia di sviluppo per migliorare
tale situazione ed incentivare le persone a consumare i
pasti fuori casa presso dei ristoranti tradizionali. Si cerca
di dare nuovamente importanza alla ristorazione classica
che in questi ultimi anni è stata sopraffatta dalle
numerose catene di fast food americane. Una miscela di
tradizione ed innovazione sicuramente darebbe una
maggior spinta alla ristorazione, perché si continuerebbe
a trasmettere il senso d’appartenenza con il territorio ma
stando al passo con i tempi ed in particolar modo con le
esigenze delle persone. I ristoratori devono essere in
grado di anticipare i bisogni emergenti, come la poca
disponibilità di tempo libero degli individui e la scarsa
voglia nel cercare il locale più adatto per stile o gusto
propri. Devono riuscire soprattutto a conquistare la
fiducia del cliente, cosa ormai rara e difficile a causa
della sola affidabilità del marchio. Attualmente si nota
un comportamento per cui il consumatore preferisce non
doversi allontanare eccessivamente dalla propria zona di
lavoro o abitazione e perciò si affida al marchio, al
nome del ristorante, alla sua immagine. Tutto ciò, però,
non porta alla fidelizzazione del cliente, il quale si
commette solo all’immagine stessa del ristorante, come
unico deterrente.
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Quindi analizzare la situazione in cui versa il
mercato della ristorazione tradizionale ed
accompagnarlo verso un miglioramento attraverso vari
incentivi.
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Capitolo 1
Il mercato della ristorazione
1.1 L’economia di servizi
1.2 La situazione attuale
1.3 La segmentazione del mercato
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Capitolo 1
Il mercato della ristorazione
1.1 L’economia di servizi
L’economia di servizi consiste di attività di servizio
che operano su oggetti materiali, soggetti umani, enti
informativi o istituzionali in modo tale che essi ne sono
in qualche modo influenzati senza essere trasformati dal
punto di vista fisico; oppure che si concentrano
sull’impiego ed il funzionamento degli oggetti
influenzati dalla loro attività, piuttosto che sulla
trasformazione fisica.
Nella struttura del settore dei servizi si verifica
uno spostamento costante. Sta cambiando radicalmente
la modalità base di concepire i servizi., per quanto
riguarda il contenuto ed il processo di produzione. Le
aziende devono guardare ai consumatori in modi diversi.
La nuova azienda creativa dei servizi deve prendere in
considerazione il consumatore come parte della sua
forza lavoro. L’azienda innovativa dei servizi non vende
soltanto servizi, ma anche conoscenza, organizzazione e
gestione. Tutto ciò si pone di fronte ad un’enorme sfida
e nuove opportunità.
Poiché i servizi hanno a che fare con attività
intangibili, molte tecniche associate a quella che è
definita industrializzazione sono state utilizzate negli
ultimi decenni per la fornitura di sevizi, in molti casi
dando luogo ad un enorme aumento di produttività.
L’importanza critica dei beni intangibili nel settore dei
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servizi ha contribuito a far vedere i servizi stessi più
come un’arte che come una scienza. Vi è stata una
tendenza a considerare i servizi e la produzione di
servizi come inadatti ai vantaggi del Big management e
della Big Organization, ossia ai vantaggi derivati dalla
dimensione. Tradizionalmente, in alcuni servizi, la
grande dimensione era considerata come non necessaria,
una condizione preliminare per operare in certi settori.
Da qui emergono le idee innovative su quello che
l’azienda di servizi produce e su come lo fa.
Nell’economia odierna la creazione di valore è
sempre più connessa ad attività intangibili ed i dirigenti
che non dispongono di un linguaggio sistematico per
analizzare questi processi saranno inevitabilmente
lasciati indietro.
Talvolta si afferma che le attività di servizio non
godano dello status connesso alla produzione e che
questo è la causa di molti loro problemi. E’ vero che
molte imprese dei servizi hanno uno status basso,
tuttavia ve ne sono altre che dispongono di un
relativamente alto status. Le attività di servizi con uno
status ritenuto basso sono tendenzialmente quelle che
svolgono funzioni:
ι Che tradizionalmente erano svolte da persone a
cui si attribuiva uno status inferiore quando
erano parte dell’economia informale;
ι nelle quali chiunque afferma di essere esperto e
competente;
ι che hanno bisogno di dipendenti con
un’istruzione formale minore;
ι che vengono considerate lavori cosiddetti
sporchi, oppure mali necessari.
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Questi fattori generatori di immagine tendono a
riflettersi sull’intera azienda, come una specie di
effetto anti – alone.
La maggior parte dei servizi è il risultato di atti
sociali che prendono vita nel contatto diretto tra il
cliente e chi opera nell’azienda erogatrice del
servizio.. La percezione della qualità è realizzata nel
momento della verità, cioè quando l’erogatore del
servizio ed il consumatore si “affrontano”. Questa
caratteristica sta all’origine di molti altri elementi
che devono essere attentamente ponderati quando
vengono progettati i sistemi di erogazione dei
servizi.
Spesso si sostiene che le attività di servizio
tendono ad essere a maggiore intensità di lavoro
rispetto a quelle produttive. Con ciò si vuole
sottolineare che in un’attività di servizio la gestione
del personale è un fattore critico di successo. La
maggior parte dei servizi e molte altre attività sono
fortemente dotate di personalità ed intensità,
intendendo con questa espressione che la qualità
fornita al cliente è fondamentalmente il risultato del
modo in cui le persone operano, indipendentemente
dal fatto che dispongano oppure no di una grande
quantità di capitale ed attrezzature. Quando la
qualità ed il risultato economico dipendono
fortemente dal rendimento di individui o piccoli
gruppi che dispongono di un grado elevato di
discrezionalità per influenzare la situazione
specifica, si registrano importanti ripercussioni sulle
scelte gestionali dell’azienda. Le aziende di servizi
tendono ad essere ad alta intensità di personalità
nella produzione quotidiana della qualità. Il
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rendimento negativo o positivo dei singoli può
influire enormemente e direttamente sulla
percezione che i clienti hanno della qualità del
servizio offerto. Vi sono relativamente pochi modi
per nascondere la mancanza di entusiasmo o di un
rendimento decente da parte del singolo: gli effetti
ed il feed – back sono immediati. Le aziende di
servizio efficienti spesso si basano sull’innovazione
sociale: inventare i singoli ruoli, comporre
costellazioni di ruoli congruenti, scoprire i modi per
utilizzare l’energia e le capacità umane, progettare
sistemi per far apprendere rapidamente nuove
competenze tenendo contemporaneamente vivo
l’entusiasmo e la crescita personale. L’innovazione
sociale è, quindi, uno strumento che aiuta sia a
conseguire livelli di qualità che a contenere i costi.
Se guardiamo la sostanza dell’innovazione nei
settori dei sevizi ed al relativo know how emergono
con evidenza numerose tendenze. Ci si muove verso
concetti di servizio più complessi: insieme ad un
aumento nei sostituti della manodopera, acquista
importanza il trasferimento del know how di
gestione. Una tendenza connessa può essere vista
nello sviluppo delle aziende multiservizio orientate
al cliente, nelle quali le varie esigenze dei clienti
rappresentano la base per ampliare la gamma di
servizi che vengono forniti dalle aziende stesse.
Questi sviluppi nel concetto di servizio portano
anche all’innovazione nei sistemi di fornitura del
servizio.
La segmentazione e la differenziazione dei
mercati di massa stanno portando a servizi più
specializzati, che spiazzano la risposta fornita dal
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servizio dominante di tipo unidimensionale. Le
istituzioni dominanti vengono sfidate dai nuovi
servizi che rispondono alla domanda proveniente dal
mercato in favore di una maggiore varietà dei
servizi.
Di solito, fra gli elementi che il cliente adopera
per valutare il servizio che riceve vanno ricordati: la
natura e la qualità del personale di contatto, gli
impianti e l’attrezzatura fisica utilizzati
dall’organizzazione dei servizi, il modo con cui
vengono presentati, l’identità degli altri clienti, ed
inoltre un elemento critico che non può essere
trascurato in qualsiasi descrizione di un servizio è il
prezzo.
Un altro elemento della gestione del servizio è
l’immagine, intendendo con tale termine le nostre
credenze e la nostra comprensione di un fenomeno o
di una situazione. L’immagine può essere un’arma
potente per influire sugli altri, più specificamente è
uno strumento di comunicazione. Inoltre ha la
tendenza a rafforzare se stessa e, una volta che si è
consolidata, persino ad autorealizzarsi. L’immagine
genera un comportamento finalizzato che, se ha
successo, tende a giustificare e quindi a rafforzare
l’immagine. Inoltre questo comportamento è visibile
agli altri ed influenzerà quindi anche la loro
percezione della realtà.
Nelle organizzazioni di servizi la produttività e
la qualità del servizio dipendono in modo decisivo
dalla motivazione e dal morale. I sistemi efficaci di
servizio sono generalmente basati su qualche tipo di
innovazione sociale: modi creativi nel liberare e
concentrare l’energia umana. La qualità non è fine a
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se stessa: essa è strettamente connessa all’efficienza
ed alla redditività. La qualità contribuisce alla
redditività e può mettere un’azienda in una
posizione strategica, definendo in questo modo il
suo concetto di servizio ed il relativo segmento di
mercato, aiutandola allo stesso tempo nel definire
un’opportuna strategia di prezzo.
1.2 La situazione attuale
Il mercato della ristorazione in questi ultimi anni ha
subito notevoli cambiamenti. Basti pensare
all’insediamento che hanno avuto le grandi catene
americane di fast – food negli anni ’80, tanto da definire
tale generazione quella dei “paninari”. Questa rapida
prevaricazione dei fast – food ha portato ad un
accantonamento dei classici ristoranti. Il pranzo è
diventato frugale, magari da consumare seduto ad un
bancone, o in ogni modo è un pasto rapido, essenziale, il
classico spuntino. Si riserva per la cena un pasto più
completo e salutare. La riscoperta del piacere di
dedicare del tempo in più al pranzo, mangiando un pasto
decente, in un locale accogliente e, perché no,
gratificante al tempo stesso. Il ristorante è un luogo per
tutti, deve coprire tutte le classi sociali presenti
all’interno di una società. Al ristorante deve potersi
recare l’operaio, l’impiegato medio, così come il
dirigente o manager. Non deve essere una cosa di
stampo che denota un’elite, un lusso di pochi, ma un
piacere di tutti. E forse, analizzando nello specifico la
ristorazione tradizionale nell’area di Roma, si può
vedere come si riesce ad accontentare le diverse fasce,
grazie alla presenza di ristoranti di lusso ma al tempo