8
facendolo diventare una finestra di dialogo con il
proprio pubblico.
Il lavoro che andrete a leggere ha l’ambizione di
esplorare questo universo, attraverso una scalata che
ci condurrà dalla nascita dei diari elettronici fino al loro
utilizzo da parte delle aziende e culminerà nell’analisi
del blog di Google Italia, uno dei pochi esempi di
corporate blog italiani. Nel primo capitolo si cercherà
di fare luce sulle origini di questo strumento e sulle
dinamiche che regolano le relazioni nella blogosfera;
inoltre, saranno illustrati dati statistici sulla diffusione
e sull’utilizzo del mezzo in Italia e nel mondo, dove si
è superata la quota di 70 milioni di blog. Questa
grande fortuna è dovuta principalmente all’estrema
facilità di utilizzo del mezzo e di questo si parlerà nel
secondo capitolo. Saranno illustrate le fasi attraverso
le quali è possibile, in pochissimi minuti, creare il
proprio diario personale e verranno affrontate alcune
questioni utili per una sua gestione ottimale. Elementi
che dovrebbero essere tenuti in considerazione anche
dalle aziende e di questo si parlerà nel terzo capitolo.
Dopo aver illustrato l’importanza che ricopre un
monitoraggio costante della blogosfera, si passerà alla
valutazione della possibilità di aprire un blog che
rappresenti in essa l’azienda. Saranno vagliate le
soluzioni che l’azienda può scegliere nel momento in
cui decide di fare questo passo, e se ne valuteranno
benefici e rischi, fino ad esporre alcuni punti utili per
una corretta gestione del corporate blog.
Come anticipato, nella seconda parte del lavoro sarà
analizzato il blog di Google Italia. Inizialmente si
presenterà il profilo storico dell’azienda, partendo dalla
nascita negli Stati Uniti e mettendo in evidenza alcuni
avvenimenti che hanno segnato l’apertura della stessa
9
verso il proprio pubblico. In seguito, saranno affrontati
lo sbarco in Italia, le motivazioni che hanno spinto il
team all’apertura del blog ed alcune sue
caratteristiche. Nel quinto ed ultimo capitolo saranno
analizzati i contenuti del diario elettronico. Lo studio
dei post scritti dall’azienda e quello dei commenti
inseriti dai lettori ha permesso di individuare
interessanti aspetti sul modo in cui si instaura la
relazione tra i soggetti.
Parte Prima
Dal personal al corporate blog
13
Capitolo 1
Blog, blogger e blogosfera
1.1 Chiarimenti sui blog
Un blog è uno spazio virtuale che consente di
pubblicare testi in tempo reale. Una sorta di giornale
di bordo aggiornabile, periodicamente in linea, nel
quale vengono pubblicati articoli informativi o
considerazioni personali di breve estensione, disposti
in ordine cronologico. Secondo alcuni, la nascita di
questo strumento può essere ricondotta a Tim
Berners-Lee, il quale, nel 1991, aveva creato, sui
server del CERN1, la prima pagina web della storia e,
con essa, aveva messo le basi
per lo sviluppo del World Wide
Web. Oltre a contenere un
articolo descrittivo sulle
funzionalità del web, la pagina di
Berners-Lee comprendeva una
lista dei siti presenti in rete, che
veniva aggiornata via via con i
nuovi arrivati2. Tuttavia, ciò che
accomuna la creazione di
Berners-Lee ai diari che ormai
stanno spopolando in rete è
soltanto il modo in cui veniva
distribuito il contenuto, mentre i software utilizzati e
1
Comité Europeén pour la Recherche Nucléaire.
2
Cfr., Granieri G., Blog Generation, Editori Laterza, Bari, 2005,
p.26
Figura 1 – T. BernersLee
14
gli argomenti sono molto differenti. Negli anni
seguenti, il proliferare di nuovi contenuti presenti sul
web spinse alcuni programmatori ad includere nelle
loro homepage una serie di link, in continuo
aggiornamento, che avrebbero portato i navigatori a
visitare le cose interessanti che offriva la rete. Link
accompagnati da testi descrittivi che spiegavano ai
lettori perché avrebbero dovuto cliccarci sopra3. Il
primo a farlo fu probabilmente l’americano Dave
Winer4 che nell’Aprile del 1996 mise online una pagina
che avrebbe fatto da base al blog nato un anno dopo e
che tuttora si trova in rete:
Scripting News5.
Alla fine del 1998 Jesse
James Garrett6, dopo aver
compilato una lista di 23
siti simili al suo, incontrati
nelle sue navigazioni, la
spedì a Cameron Barrett7,
il quale inserì la lista in una
stretta colonna a destra
del suo blog. Pochi mesi
dopo Barrett scrisse un
breve saggio, nel quale indicò le caratteristiche che i
weblog dovevano avere per essere tali. Nel giro di
poco tempo furono tantissimi coloro che volevano
3
Cfr., Blood R., Weblog… il tuo diario online, p. 3
4
Dave Winer è attualmente CEO di Userland.
http://www.userland.com
5
http://www.scripting.com/1997/04.html
6
Jesse James Garret è, insieme a Peter Merholtz, fondatore e
presidente di Adaptive Path, società esperta nel campo del Web e
delle applicazioni interattive.
7
Cameron Barret è designer di svariati siti web e autore dal 1997
di Camworld.com.
Figura 2 - Il blog di Dave Winer
15
essere inseriti nella lista di Barrett. Nacque così la rete
di relazioni che conta oggi milioni di individui.
A trovare un nome alla creatura nata dall’esigenza di
fare commenti su quanto si trovava sul web fu Peter
Merholz che nel 1999 troncò il termine weblog8 (log in
rete) nell’ormai celebre espressione “we blog” apparsa
sul suo sito internet.
Ma perché weblog? In termini informatici i log sono file
di testo che riportano fatti o eventi; sono scritti in
genere dai programmi dei computer, secondo criteri
cronologici, e rappresentano dei veri e propri resoconti
delle operazioni svolte. Un weblog è quindi un log, cioè
un resoconto, scritto sul Web da una o più persone e
pubblicato in ordine cronologico: in altre parole, una
specie di diario pubblico, perennemente su internet e a
disposizione di chiunque voglia leggerlo e, qualora
fosse possibile, commentare quanto letto.
Il blog si affianca così a tutti quegli strumenti della
rete in grado di veicolare idee ed opinioni degli
internauti, favorendone l’interazione. Se fino a ieri
potevamo fare due chiacchere in chat, essere informati
sui temi di nostro interesse tramite l’iscrizione a
newsgroups e mailing list, esporre le nostre opinioni su
un forum, oggi potremo anche aprire il nostro blog
personale, parlare di ciò che più ci piace e aspettare
che qualcuno dica la sua sui nostri pensieri (oltre che,
naturalmente, dire la nostra sui discorsi altrui). Come
il forum, Il blog è uno strumento asincrono di
comunicazione che funziona tramite il web9. Tuttavia,
8
Termine a sua volta “rubato” da Jorn Barger nel dicembre del
1997 dalla terminologia informatica. La parola weblog era utilizzata
per indicare le registrazioni degli accessi ad un server. Oggi queste
tracce vengono definite server log.
9
Il forum è uno strumento asincrono di comunicazione telematica
attraverso il World Wide Web. L'utente può scrivere dei messaggi
16
anche se la tecnologia di base e le funzionalità sono
sostanzialmente analoghe (si pensi all’apertura di
nuovi topic e alla possibilità di rispondere), un blog è
molto diverso da un forum.
Vediamo perché:
• Gli argomenti di discussione possono essere
immessi soltanto dal gestore o autorizzati. I
visitatori possono “solo” esprimere le proprie
opinioni sui temi proposti. Quindi è una
bacheca personale, aperta agli altri per gli
interventi su temi e discussioni che il gestore
del blog ha pre-determinato. In sostanza,
potremmo definire i forum come una
democrazia ed i blog una monarchia.
• In un blog ci sono altri elementi di contorno:
link10 a siti ritenuti interessanti dal gestore,
archivio, profilo del gestore o altre rubriche.
• I blog hanno anche alcune somiglianze con i
wiki11, nel modo in cui vengono gestiti gli
aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e
stimolate le nascite di community.
• Il gestore di un blog può facilmente inserire a
(post) che saranno pubblicati in uno spazio comune insieme ai
messaggi degli altri utenti. Ad ogni messaggio potranno seguire
diverse risposte (reply), che dovrebbero seguire l'argomento del
messaggio originario (topic). Newsgroups e mailing list, pur
essendo strumenti asincroni, non utilizzano il web. La chat, invece,
è uno strumento sincrono, in quanto la comunicazione tra le parti
avviene nello stesso istante.
10
In un blog la sezione che contiene link verso altri blog viene
chiamata blogroll.
11
I wiki sono un nuovo strumento per pubblicare informazioni
online caratterizzato dall’estrema facilità d’aggiornamento.
Chiunque, in qualsiasi momento, può aggiornare e modificare la
pagina web. Questo favorisce la diffusione di nuove informazioni.
17
supporto del testo video e foto.
• Tramite i Trackback vengono creati riferimenti
incrociati tra i molti autori e scritti presenti in
rete. Nel momento in cui l’autore di un blog cita
un altro blogger, questo potrà facilmente
saperlo. È possibile, ad esempio, inviare
automaticamente una e-mail al blogger citato e
a tutti quelli che, eventualmente, erano stati
citati da quest’ultimo nello stesso post. Nella
mail viene riportato il testo del post ed il link. In
questo modo è possibile parlare dello stesso
argomento anche al di fuori del proprio blog e
con tutti quelli interessati.
• I Permalink permettono di linkare direttamente
il post, o il commento, e non la pagina intera.
• Attraverso i blog la possibilità di pubblicare
documenti su Internet si è evoluta da privilegio
di pochi a diritto di tutti12. Questo, soprattutto,
grazie all’estrema facilità di utilizzo.
I software utilizzati per la realizzazione dei blog
rientrano nella categoria dei Content Manager
System13 (CMS), progettati per favorire
12
In realtà bisogna ricordare che la mancanza di una linea
telefonica a banda larga scoraggia molti potenziali blogger dal
creare ed aggiornare il proprio diario in rete. Questo perché le
operazioni di aggiornamento possono diventare lente ed irritanti.
13
I Content Management Systems sono stati inizialmente
sviluppati internamente da alcune delle organizzazioni che
producevano notevoli quantità di pubblicazioni. Nel 1995 CNET
rese pubblici gli studi e i prodotti sviluppati, distribuendoli con
l'etichetta Vignette. La compagnia cominciò a mettere a
disposizione il software come un web-based content management
system permettendo ai siti di creare interfacce di presentazione dei
propri contenuti web su di un software precedentemente
sviluppato. (fonte Wikipedia 20/11/2006)
18
l’organizzazione e la pubblicazione delle informazioni
su internet. Negli Stati Uniti furono programmatori
come il già citato Dave Winer e Brad Fitzpatrick a
concretizzare, nel 1999, le prime interfacce per la
realizzazione e la gestione dei blog. Subito dopo
nacquero LiveJournal (dello stesso Fitzpatrick),
Blogger e Pitas, le prime
piattaforme che fornivano
gratuitamente la possibilità
di creare un proprio diario
online anche a chi non
conosceva il linguaggio
html14. L’estrema facilità di
utilizzo di questi programmi
ha favorito la diffusione capillare dello strumento in
questione. Il tempo che intercorre tra la registrazione
dell’utente e la pubblicazione del suo primo post è,
infatti, brevissimo. Una volta inseriti i suoi dati, il
gestore dovrà solo scegliere la veste grafica del suo
diario ed iniziare a scrivere.
In Italia il fenomeno ha preso piede nel 2002, grazie
all’avvento dei primi servizi gratuiti dedicati alla
gestione di blog in lingua italiana. Splinder.com,
Blogger.com e MSN Spaces15 sono stati tra i primi a
dare questa possibilità agli italiani ed attualmente sono
anche tra i più utilizzati. Il primo blog made in Italy è
tuttavia datato 14 luglio 2000. A realizzarlo è stato
Antonio Cavedoni16, il quale ha utilizzato la piattaforma
in lingua inglese di Blogger. Ecco il suo primo post:
14
Il linguaggio HTML (Hyper Text Mark-Up Language) è usato per
descrivere i documenti ipertestuali disponibili nel Web. È stato
sviluppato da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra.
15
Ora Windows Live Space, all’indirizzo http://spaces.live.com
16
http://cavedoni.com/blogorroico
Figura 3 - Il logo di Blogger
19
“Venerdì 14 luglio 2000
Ciao a tutti, questo è un blog, forse addirittura il primo blog
italiano. Forse, non ne sono sicuro :) Fatto sta che
comunque adesso sono qua ad inaugurarlo, grazie al
Comune di Modena che mi offre lo spazio e grazie a
Blogger™ che mi permette di pubblicare il mio content
senza dover avere niente, tranne un browser.”
Sempre in Italia, nel 2001 nasceva Blog.it, una blog
community tutta italiana, che forniva informazioni
sull’universo blog e permetteva agli utenti di discutervi
pubblicamente. Inoltre in essa era presente anche una
lista dei blog italiani esistenti, in modo da facilitare la
loro individuazione in rete. Per lo stesso scopo fu
creata anche una directory dei blog italiani denominata
Bloggando.
Come accennato in precedenza, i primi blog nacquero
principalmente per commentare quanto accadeva in
rete, in modo da poter aiutare i navigatori ad
orientarsi in un mare che sempre più assomigliava ad
un oceano. Con il passare del tempo a questa funzione
se ne sono affiancate altre, al punto che, sulla base dei
contenuti o dei mezzi utilizzati, è possibile elencarne
diversi tipi17:
• blog personale: un vero e proprio diario
personale nel quale l'autore si racconta giorno
per giorno, mettendo in rete le sue esperienze, i
suoi desideri, i suoi hobby. I commenti sono in
genere molto apprezzati e sono fonte di nuove
discussioni. Gli autori sono soprattutto giovani
studenti.
17
Cfr. Wikipedia.it
20
• blog di attualità: l’autore utilizza il blog per
commentare notizie apparse nella mediasfera. A
farlo sono molti giornalisti, ma anche molta
gente comune.
• blog tematico: i post riguardano tutti lo stesso
argomento che nella maggior parte dei casi è
un hobby dell’autore. Spesso diviene un punto
d’incontro per persone con interessi comuni,
facilitando la nascita di comunità virtuali.
• watch blog: vengono criticati quelli che
l'autore considera errori in notiziari on-line, siti
web o altri blog.
• blog politico: utilizzato da diversi politici come
mezzo diretto di comunicazione con i cittadini.
Vengono esposti problemi e possibili soluzioni.
Diffusi principalmente a livello locale.
• corporate blog: punto di incontro tra le
aziende e il pubblico di riferimento. Le prime
inseriscono notizie su prodotti, attività, eventi,
curiosità interne. I secondi esprimono dubbi,
perplessità, entusiasmo.
• knowledge logs o k-logs: utilizzati all’interno
delle aziende, permettono un più efficiente
flusso di informazioni e conoscenza. Per
esempio, delle persone esperte e riconosciute
come tali possono usare i blog per tenere un
diario dell'andamento di un progetto o di una
particolare realizzazione in azienda.
• urban blog: riferiti ad una entità territoriale
definita (una città, un paese, un quartiere),
utilizzano la tecnica del passaparola digitale per
favorire la socializzazione. Spesso vengono
inseriti video ed immagini che riguardano la
comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di
21
sistemi di social bookmarking per aumentare il
livello di condivisione e di collaborazione.
• blog vetrina: gli autori utilizzano il blog come
una specie di "vetrina" delle proprie opere
(fumetti, vignette, video, ecc.)
• photoblog: blog su cui vengono pubblicate foto
invece che testi.
• vlog o video blog: il contenuto principale è
dato da filmati, spesso accompagnati da testi e
immagini. Sono utilizzati da blogger, artisti e
registi.
• m-blog: utilizzati per pubblicizzare le proprie
scoperte musicali e renderne gli altri partecipi
attraverso la pubblicazione di mp3 (da qui il
prefisso) o file audio dei più disparati formati.
• blog directory: una sorta di indice di altri blog
che trattano particolari argomenti. Tutti
facilmente raggiungibili grazie ai link.
• audio blog e podcasting: Si tratta di blog
audio pubblicati attraverso il Podcasting. La
peculiarità di questo tipo di blog è la possibilità
di scaricare automaticamente sia sul proprio
computer che sui lettori mp3 portatili come
l'iPod gli aggiornamenti attraverso i feed RSS
con gli audio incapsulati.
• moblog: blog che si appoggia alla tecnologia
"mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I
contenuti sono spesso immagini (inviate via
MMS) o video (in alcuni casi registrati
direttamente in video chiamata). Al contrario
dei blog tradizionali, il servizio è quasi sempre a
pagamento18.
18
In Italia sono stati lanciati dal gestore di telefonia mobile Tre nel
luglio del 2005.
22
1.2 Blogger e Blogosfera
Coloro che scrivono e gestiscono un blog vengono
definiti comunemente bloggers. Questi possono
pubblicare notizie di interesse generale, raccontare
giorno per giorno storie di vita quotidiana, interagire
con gli altri rispondendo ai commenti, scaricare sul
proprio computer qualsiasi file o documento inserito
nel blog. L’intento è quasi sempre lo stesso:
condividere con gli altri navigatori i propri interessi,
gettando le basi per la creazione di comunità virtuali
basate su una forma di comunicazione innovativa e
democratica.
Attualmente sono presenti sul web più di 70 milioni di
blog. Technorati19 ha stimato il loro incremento in circa
40 mila nuovi diari in rete al giorno. Cifre da non
sottovalutare che, se da un lato, vanno accostate al
dato che buona parte dei blog nasce e muore in tempi
molto brevi20, poiché creati da curiosi spinti dalla
frenesia del momento e mai più aggiornati, dall’altro
indicano come i blog siano destinati a sovvertire gli
equilibri della comunicazione. Sempre Technorati
rappresentava così il progressivo incremento dei post
pubblicati dall’agosto 2004 al febbraio del 200721:
19
Technorati è un motore di ricerca dedicato al mondo dei blog.
Fondato da Dave Sifry, ha sede a San Francisco (California, USA).
Dal 2007 ha ampliato la ricerca anche ai file video, audio, giochi.
20
Secondo una ricerca Perseus che ha elaborato delle proiezioni
statistiche su 4,12 milioni di blog ospitati su 8 diverse piattaforme,
due terzi dei blog non sono stati aggiornati nell’arco di due mesi e,
curiosamente, sono gli uomini ad abbandonare più frequentemente
delle donne l’attività di blogging.
http://www.perseus.com/blogsurvey/iceberg.html
21
Si noti nella figura come il verificarsi di eventi di particolare
importanza faccia incrementare notevolmente il numero di post.
23
Figura 4 – numero di post pubblicati nel tempo
Questa moltitudine di diari in rete è fortemente
interconnessa. I loro creatori leggono, citano e linkano
blog altrui, creando una vera e propria comunità con
una cultura propria: la blogosfera22. Le possibilità che
offre questa rete di informazioni-emozioni sono
immense. La rapidità di diffusione, la molteplicità dei
punti di vista, la quasi totale assenza di censura hanno
fatto sì che molti vedano nei blog la fine della carta
stampata. Tuttavia la non completa diffusione di
internet e, soprattutto, della banda larga sono al
momento un ostacolo alla loro affermazione.
22
Il termine inglese blogosphere è stato coniato il 10 settembre
1999 da Brad L. Graham, in quello che era uno scherzo. È stato poi
"riscoperto" nel 2001 da William Quick e quindi rapidamente
adottato e diffuso.