Introduzione
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tra le culture. È questo il tema che si vuole sviluppare con l‟obiettivo di delineare alcune
esigenze per la comunicazione della fede che si sta incamminando verso l‟interculturalità.
Considerando l‟alta valenza celebrativa dell‟espressione della fede, ci si concentra
in modo particolare sulla comunicazione simbolica e rituale chiedendoci: la comunicazione
simbolica in contesti multiculturali è realmente possibile oppure i simboli sono così legati
alla cultura che usciti dal loro contesto non possono più essere compresi e utilizzati? Come
i partecipanti ad una comunità cristiana vivono e interpretano i simboli nella loro cultura e
come vengono influenzate le loro celebrazioni dalla cultura che li ospita?
La tesi vuole essere un tentativo di risposta a queste domande senza pretendere di
esaurire tutti i vastissimi campi di studio coinvolti, ma dare inizio ad un approfondimento e
ad un cammino di crescita verso la realizzazione della comunicazione della fede in contesti
multiculturali. Attraverso l‟esempio di alcune comunità di immigrati cattolici presenti a
Roma che si riuniscono periodicamente per celebrare la messa eucaristica, si vuole dare più
concretezza al lavoro teorico e offrire uno spunto per una ricerca più complessa sullo
stesso tema.
Il tema scelto e i suoi limiti
Il tema centrale della tesi è stato formulato con questo titolo: comunicazione della
fede in un contesto multiculturale; l‟esempio di alcune comunità di immigrati a
Roma. Ci si interroga sul rapporto tra la comunicazione della fede e la cultura, su alcune
sue caratteristiche e sulla sua possibilità in contesti multiculturali prendendo come esempio
il contesto multiculturale della città di Roma.
Sia il campo della comunicazione che quello della cultura hanno orizzonti teorici
molto ampi. In questa tesi si prende in considerazione il loro stretto rapporto secondo cui
una comunicazione fuori dal contesto culturale è impossibile e una cultura che non
comunica non esiste.4 Si è resa necessaria, quindi, la limitazione di entrambi i campi: si
considera la comunicazione come scambio simbolico che avviene soprattutto
nell‟interazione intepersonale, si farà meno attenzione alla parte delle scienze che riguarda
4
Rico LIE, Spaces of intercultural communication. An interdisciplinary introduction to communication,
culture and globalizing/localizing identities, Cresskill (New Jersey), Hampton Press, 2003, 13.
Introduzione
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la comunicazione mediata; per quanto riguarda la cultura possiamo notare che le
definizioni individuate da Kroeber e Kluckhohon nel 1952 erano 150,5 ora si suppone che
siano aumentate. Tra queste sono state scelte quelle più utili per affrontare il rapporto tra
comunicazione e cultura e in particolare quella di Geertz che ne mette in risalto la
dimensione simbolica.6 La comunicazione simbolica e rituale si rivela come quella che
meglio rappresenta il rapporto inscindibile tra i due campi.
Per affrontare meglio la comunicazione rituale si è ritenuto opportuno privilegiare
il ramo dell‟antropologia simbolica perché permette un approccio olistico alla cultura e alla
comunicazione, un criterio importante per non frammentare l‟analisi della realtà in molte
parti non collegate tra loro; pone l‟enfasi sul significato e il suo interesse primario è la
comunicazione.7
Anche la comunicazione della fede raggruppa in sé numerosi approcci e aspetti. Si
è voluto privilegiare l‟aspetto missionario dell‟annuncio come fondamento di ogni
comunicazione della fede. In particolare ci si sofferma sugli aspetti della comunicazione
che creano un dialogo tra le culture. Continuando a focalizzare l‟attenzione sulla
comunicazione simbolica e rituale, si è limitato il campo all‟esempio della celebrazione
eucaristica che rappresenta il centro della vita di fede cristiana e il luogo privilegiato della
comunicazione simbolica.
Per quanto riguarda i contesti multiculturali, consideriamo il fenomeno della
globalizzazione come strettamente legato alla localizzazione, quindi se ne parla in senso di
relazione e scambio tra globale e locale, senza considerare le dinamiche socio-politiche. La
globalizzazione intesa in questo modo ci consente di mettere al centro le comunità locali
nella loro interpretazioni dei fenomeni globali.
La disciplina che ha iniziato a studiare il tema della comunicazione in contesti
multiculturali è la comunicazione interculturale che affronta la problematica soprattutto da
un punto di vista psicologico analizzando le dinamiche della comunicazione
interpersonale. L‟approccio di questa tesi vuole essere invece antropologico per cui
abbiamo trattato dei contesti multiculturali da questo punto di vista privilegiando i temi
della creolizzazione, del mixing culturale e dei processi di simbolizzazione culturali.
5
Cf. Clyde KLUCKHOHON - Alfred L. KROEBER, Il concetto di cultura, Bologna, Il Mulino, 1972.
6
Clifford GEERTZ, Interpretazione di culture, Bologna, Il Mulino, 1987, 139.
7
Cf. LUZBETAK Louis J., Chiesa e culture. Nuove prospettive di antropologia della missione, Bologna,
EMI, 1991, 192-193.
Introduzione
7
Il contesto romano costituisce l‟esempio che si vuole prendere in considerazione
nel lavoro. In questo modo è possibile dare un risvolto concreto alla teoria presentata ma
anche limitarla ad una sola situazione concreta: quella della città di Roma. La vastità del
campo preso in considerazione e il tipo di argomento rendono difficile la verifica empirica
della tesi. È infatti difficile tradurre in dati statistici un‟esperienza di fede che comprende
tutto il vissuto personale e comunitario. La ricerca quindi rimane uno spunto di riflessione
che non vuole dare risposte definitive alle domande poste, ma piuttosto suscitare nuovi
interrogativi.
Gli studi precedenti
La base teorica principale della tesi è l‟antropologia sociale. All‟interno di questo
campo di studi dagli anni ‟60, soprattutto in Gran Bretagna, si è sviluppato un nuovo ramo,
quello dell‟antropologia simbolica, che ha focalizzato la sua attenzione sul concetto di
cultura più che su quello di funzione e struttura sociale come avevano fatto gli studiosi
precedenti.8
L‟abilità simbolica dell‟uomo, secondo questi autori, è la chiave del concetto di
cultura intesa come insieme di simboli e significati ed è ciò che permette di comprendere
ogni forma di interazione e di comunicazione.9
All‟interno dell‟antropologia simbolica si possono delineare ancora due filoni:
quello dei seguaci di Geertz e della scuola di Chicago che si concentrano sulla cultura e la
sua interpretazione e quello dei seguaci di Turner rivolti invece alla società e al ruolo dei
simboli al suo interno. Nuovi sviluppi si stanno avendo nello studio delle modalità di
consumo e di funzionamento dei simboli nel processo di globalizzazione e
localizzazione.10
Strettamente collegato a questi nuovi sviluppi è il campo della comunicazione
interculturale, nato anch‟esso negli anni ‟60 grazie al contributo di antropologi, sociologi,
psicologi e studiosi della comunicazione sociale. Si può considerare uno studio ancora
8
Cf. LIE, Spaces of intercultural communication, 28.
9
Cf. GEERTZ, Interpretazione di culture, 139.
10
Cf. LIE, Spaces of intercultural communication, 29.
Introduzione
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molto giovane e in continuo approfondimento.11 Gli esperti di comunicazione
interculturale si sono specializzati sulle dinamiche psicologiche che entrano in gioco nella
relazione tra persone di cultura diversa. Alcuni di essi invece hanno preso in
considerazione il filone antropologico sopra accennato per evidenziare maggiormente la
funzione dei simboli nella comunicazione interculturale. Tra gli autori di questo secondo
gruppo compaiono Rico Lie, Jan Servaes e Franz Josef Eilers.12
Questa tesi vorrebbe essere un contributo originale verso una comprensione sempre
maggiore della comunicazione simbolica in contesti multiculturali considerando che in
entrambi i campi di studio appena citati gli approfondimenti in questo senso sono ancora
pochi.
La comunicazione della fede è un‟altra tematica che sta assumendo sempre più
importanza sia per le possibilità che offrono i nuovi mezzi di comunicazione ma
soprattutto per il suo rapporto con la cultura che richiede una capacità sempre maggiore di
inculturare il Vangelo. Tra gli autori che sono occupati del rapporto tra fede, cultura e
comunicazione verranno considerati Patrick Grandfield, Franz Josef Eilers e Daniel Shaw13
e, con un accento particolare sulla comunicazione interculturale ancora Eilers, Eugene
Nida, David Hesselgrave, e William Biernatzki.14
Sono stati fatti molti studi teologici sul rapporto tra fede e cultura, così come sulla
multiculturalità, ma non sono stati ancora approfonditi sufficientemente questi temi dal
11
Cf. Young Yun KIM, Mapping the domain of intercultural communication. An overview, in William B.
GUDYKUNST (ed), Communication yearbook 24, Thousand Oaks (California), SAGE, 2001, 140.
12
LIE, Spaces of intercultural communication; Jan SERVAES, Communication for development. One world,
multiple cultures, Cresskill, Hampton Press, 1999; Jan SERVAES, One world, multiple cultures. A new
paradigm on communication for development, Leuven, Acco, 1989; SERVAES Jan, Participatory
communication for social change, New Delhi, SAGE, 1996; Jan SERVAES, Theoretical approaches to
participatory communication, Cresskill, Hampton Press, 1999; Franz Josef EILERS, Communicating
between cultures. An introduction to intercultural communication, Manila, Divine Word Pubblications, 1992.
13
Patrick GRANDFIELD (ed), The church and communication, Kansas City, Sheed & Ward, 1994; Franz
Josef EILERS, Communicating in ministry and mission. An introduction to pastoral and evangelizing
communication, Manila, Logos Pubblications, 2003; Franz Josef EILERS, Comunicare nella comunità.
Introduzione alla comunicazione sociale, Leumann (Torino), Elle Di Ci, 1997; Daniel SHAW,
Transculturation: the cultural factor in translation and other communication tasks, Pasadena (California),
W. Carey, 1988.
14
Eugene A. NIDA, Message and mission. The communication of the christian faith, Pasadena (California),
William Carey Library, 1960; Eugene Albert NIDA, Meaning across cultures, New York, Orbis Books,
1981; NIDA Eugene Albert, Religion across cultures. A study on the communication of the christian faith,
Pasadena, W. Carey, 1979; David J. HESSELGRAVE, Communicating Christ cross-culturally. An
introduction to missionary communication, Grand Rapids (Michigan), Zondervan Publishing house, 1978;
EILERS, Communicating between cultures; William BIERNATZKI, Roots of acceptance. The intercultural
communication of the religious meanings, Roma, PUG, 1991.
Introduzione
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punto di vista comunicativo, soprattutto per quanto riguarda i contesti multiculturali.
In questo lavoro viene dato maggior risalto al tema della comunicazione rituale e
simbolica della fede con un approfondimento sulla celebrazione liturgica. Limitatamente al
campo della tesi è anche importante tenere presenti gli studi teologici sull‟inculturazione, i
documenti della Chiesa sulla multiculturalità e gli studi di antropologia della missione.
Obiettivi del lavoro
L‟obbiettivo principale di questa tesi è individuare alcune esigenze per
l‟evangelizzazione e la comunicazione della fede in contesti multiculturali. Alcuni
obbiettivi più specifici, necessari per comprendere pienamente la tematica, sono elencati
qui di seguito:
Analizzare il rapporto tra comunicazione e cultura, partendo dagli studi di
comunicazione e di antropologia che hanno trattato l‟argomento.
Individuare e descrivere ciò che hanno detto gli autori più conosciuti dell‟antropologia
simbolica sul rito e il simbolo in rapporto alla cultura.
Mettere a fuoco la situazione attuale, che vede la presenza di contesti multiculturali
sempre più frequenti, con l‟aiuto dei nuovi sviluppi dell‟antropologia sociale interessati
al rapporto tra globale e locale.
Descrivere il rapporto tra fede e cultura concentrando l‟attenzione sull‟aspetto
comunicativo, rituale e simbolico e presentare la comunicazione della fede attraverso il
simbolo e il rito e in particolare attraverso l‟esempio specifico della celebrazione
eucaristica.
Svolgere una ricerca empirica nella città di Roma, con l‟obiettivo di verificare la
possibilità della comunicazione interculturale tra le comunità di immigrati che vivono la
fede nella celebrazione eucaristica.
Sintetizzare i risultati ottenuti dalla ricerca alla luce della teoria presentata.
Introduzione
10
Metodo
I metodi utilizzati sono essenzialmente tre: quello analitico critico, sociologico e
sintetico critico.
Il metodo analitico critico è usato per sviluppare tutta la parte teorica. Partendo dal
pensiero antropologico sul concetto di cultura come insieme di simboli si cerca di
analizzare e descrivere il suo rapporto con la comunicazione e in particolare quella
interculturale. All‟interno degli studi di comunicazione interculturale si cercano degli
elementi utili per sviluppare questo rapporto. In un secondo momento viene analizzato il
rapporto tra fede e cultura focalizzando l‟attenzione sull‟aspetto simbolico e comunicativo
per giungere alla problematica principale della comunicazione della fede in contesti
multiculturali. In base alla teoria presentata si cerca di fare una sintesi dell‟argomento
mettendo in luce alcune linee chiave necessarie per analizzare il territorio romano.
Il metodo sociologico viene utilizzato per la parte della ricerca qualitativa eseguita
tramite il metodo dell‟inchiesta con gli strumenti del questionario e dell‟intervista guidata.
Nel questionario è compresa anche una trama associativa, una nuova tecnica di ricerca
messa a punto in Italia da Annamaria S. De Rosa, professoressa alla Facoltà di Psicologia
dell‟università La Sapienza. Ha come scopo e funzione quella di identificare la struttura, il
contenuto e la polarità del campo semantico associato a certe rappresentazioni15. Viene
somministrata agli intervistati una scheda con una “parola stimolo” a cui loro devono
associare tutti i termini che questa parola fa venire in mente. Nel caso di questo studio
esplorativo è utile per avere una prima idea del campo semantico degli intervistati relativo
alla celebrazione liturgica.
Infine ci si serve del medoto sintetico critico per concludere il lavoro con una
sintesi che vuole integrare la teoria presentata con i risultati della ricerca.
Fonti
Per affrontare il rapporto tra la comunicazione e la cultura, che comprende il
campo della comunicazione e quello dell‟antropologia simbolica, sono stati considerati i
15
Annamaria Silvana DE ROSA, Le «réseau d’associations» comme méthode d’étude dans la recherche sur
les représentations sociales: structure, contenus et polarité du champ sémantique, in «Cahiers Internationaux
de Psychologie sociale», 28(1995), 96-122.
Introduzione
11
seguenti autori: James Carey, Communication as culture. Essay on media and society;
John Fiske, Introduction to communication studies; Ernst Cassirer, Saggio sull’uomo.
Introduzione ad una filosofia della cultura; Susanne Langer, Filosofia in una nuova
chiave. Linguaggio, mito, rito e arte; Edward Hall, Il linguaggio silenzioso; Clifford
Geertz, Interpretazione di culture, Victor Turner, Sante Babolin, Pier Cesare Rivoltella,
Teoria della comunicazione; J. Van Baal, Symbols for communication. An introduction to
the anthropological study of religion; Gianfranco Bettetini, Il segno: dalla magia fino al
cinema; Dan Sperber, Per una teoria del simbolismo. Una ricerca antropologica; Mary
Douglas, I simboli naturali. Sistema cosmologico e struttura sociale.
In particolare, per approfondire lo studio dei contesti multiculturali sono stati
considerati gli autori che hanno studiato il rapporto tra globale e locale e gli autori di
comunicazione interculturale: Rico Lie, Spaces of intercultural communication. An
interdisciplinary introduction to communication, culture and globalizing/localizing
identities; Franz Josef Eilers, Communicating between cultures. An introduction to
intercultural communication; Kim Young Yun; Jan Servaes, Ulf Hannertz, La diversità
culturale.
La comunicazione della fede che esprime il centro e il culmine dell‟esperienza
religiosa dei credenti è quella celebrativa e rituale dove tutta la comunità si riunisce e
ricarica di senso il suo dialogo con Dio. Gli autori considerati nella tesi sono in particolare:
William Biernatzki, Roots of acceptance. The intercultural communication of the religious
meanings; Louis J.Luzbetak, Chiesa e culture. Nuove prospettive di antropologia della
missione; Francis Vincent Anthony, Ecclesial praxis of inculturation. Toward an
empirical-theological theory of inculturizing praxis; Gianni Colzani, Teologia della
missione. Vivere la fede donandola; Patrick Grandfiel, The church and communication;
Eugene Nida, Message and mission. The communication of the christian faith; David
Hesselgrave, Communicating Christ cross-culturally. An introduction to missionary
communication; Franz Josef Eilers e Franz Xaver Scheuerer, Interculturality. A challenge
for the mission of the church; Evelyn Monteiro, Church and culture. Communion in
pluralism; Graziano Battistella, La missione viene a noi. In margine all’istruzione Erga
migrantes caritas christi; Tommaso Stenico. Sono stati inoltre considerati i documenti
della chiesa che trattano della multiculturalità e della problematica dell‟immigrazione.
Introduzione
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La tesi si avvale di una parte statistica che fornisce i dati sull‟immigrazione nel
Lazio e in particolare nella città di Roma. Le fonti di riferimento sono il Dossier Statistico
Caritas, Aldo Morrone, Enrico Pugliese e Giovanni Sgritta autori del libro: “Gli immigrati
nella Provincia di Roma. Rapporto 2005”; i siti che si occupano della realtà
dell‟immigrazione: www.baobabroma.org, www.romamultietnica.it e il Centro Studi
Emigrazione Roma (CSER).
Infine, per quanto riguarda la metodologia di ricerca, le principali fonti sono:
Kenneth Bailey, Metodi della ricerca sociale; Gianni Losito, Alessandra Rimano,
Annamaria De Rosa.
Struttura e articolazione del lavoro
Il lavoro è articolato in tre capitoli: 1) comunicazione in contesti multiculturali; 2)
comunicazione della fede in contesti multiculturali; 3) spazi di comunicazione
interculturale: l‟esempio romano.
Nel primo capitolo viene presentata la teoria di base che riguarda il rapporto tra la
comunicazione e la cultura, analizzando in particolare la comunicazione simbolica.
Presenta inoltre gli attuali contesti multiculturali come luogo dove avviene la
comunicazione simbolica. Tre parole chiave caratterizzano questo capitolo:
comunicazione, cultura e comunità il cui rapporto si rivela inscindibile.
Nel secondo capitolo si continua l‟approfondimento delle tre parole chiave da un
punto di vista della fede. Si analizza quindi la comunicazione della fede nel corso della
storia in rapporto alla cultura e ai nuovi contesti multiculturali, abbozzando due nuove vie
per la comunicazione in contesti multiculturali: l‟accoglienza e l‟interculturazione.
Il terzo capitolo costituisce il tentativo di trovare uno spazio di comunicazione
interculturale nella città di Roma, considerata ormai una città multietnica. Vengono forniti
i dati statistici sull‟immigrazione a Roma, le informazioni che riguardano le comunità
oggetto della ricerca qualitativa svolta e i risultati di quest‟ultima.
Nella conclusione si vuole tracciare una sintesi del lavoro svolto tenendo conto sia
della teoria esposta nei primi due capitoli, sia dei risultati della ricerca.