5
e le azioni che mirano a garantire una buona qualit della vita e alti
servizi sociali.
Osserveremo questo marchio con uno sguardo semiotico, lo analizzeremo
con il supporto delle teorie della semiotica generativa, il cui esponente
piø importante Ł lo studioso Algirdas Julien Greimas.
A conclusione di questo percorso di studio formuleremo delle proposte
concrete per migliorare la comunicazione del marchio Reggio Emilia,
citt delle persone , ipotizzando l utilizzo di alc uni mezzi di
comunicazione adatti allo scopo.
Figura 1 Etimologia della parola "marchio"
(Fonte: Dizionario Etimologico www.etimo.it)
6
Capitolo 1 La marca
Il concetto di marca (brand) si Ł evoluto, nel tempo, coerentemente con
le dinamiche di marketing. Nel mondo occidentale, sul piano del sistema
comunicativo, i beni di consumo sono passati attraverso una prima fase
nata nell’Ottocento che pu essere considerata la fase della rØclame
(Codeluppi 2000: web): in questo periodo bastava far conoscere il
prodotto, e la marca aveva principalmente una funzione denominativa,
necessaria ad identificare un prodotto rispetto ai concorrenti. A questa
fase Ł seguita quella della pubblicit moderna, una fase che Ł durata in
Europa dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta del Novecento. In
questo periodo nasce un nuovo approccio alla pubblicit , vista come
nuova forma di comunicazione che ha l’obiettivo di promuovere un
prodotto mettendone in evidenza un preciso benefit.
Il concetto di marca Ł in evoluzione e viene progressivamente
considerato un importante strumento aziendale in grado di incrementare
l’importanza del benefit, aggiungendo un plusvalore simbolico e
comunicativo. Ma dalla fine degli anni Ottanta i beni hanno
incominciato a cercare di liberarsi dalla pubblicit , per approdare ad una
nuova e terza fase. E la fase metapubblicitaria 1 , cioŁ una fase in cui
la pubblicit appare sempre piø impossibilitata a p rogredire e si
volge all indietro, citando di continuo la sua storia passata,
sebbene cerchi contemporaneamente anche di esplorare nuovi
territori.
La marca ha accompagnato la pubblicit nel suo pass aggio dalla seconda
alla terza fase attuale subendo numerosi cambiamenti sia di natura che di
ruolo. Incrementa, infatti, la sua importanza, spesso riuscendo ad
1
Codeluppi 1996, atti del Convegno Le tendenze del Marketing in Europa .
7
assumere un esistenza autonoma rispetto al prodotto. In una societ come
l attuale, che appare sempre piø invasa dalla comunicazione in tutte le
sue forme, non Ł piø sufficiente comunicare l esistenza di un prodotto o
delle informazioni rispetto a ci che tale prodotto Ł in grado di offrire,
ma Ł necessario comunicare un identit specifica. Pertanto, le marche
non possono limitarsi a denominare una certa linea di prodotti, ma
devono proporre uno stile di vita, un estetica e addirittura una visione del
mondo (Riou 1999). Si ribalta cos il rapporto con i prodotti e questi
ultimi non possono esistere e funzionare se non all interno del mondo
comunicativo proposto dalla marca.
1.1 Il ruolo della marca
La marca ha il ruolo di identificare il produttore o la provenienza di un
prodotto/servizio. Le esperienze passate legate al prodotto e al suo
programma di marketing generano una conoscenza della marca in base
alla quale i consumatori imparano a riconoscere quelle in grado di
soddisfare i propri desideri. Questo magico attributo pu arrivare ad
indicare un determinato livello di qualit , che per mette ai clienti
soddisfatti di reperire agevolmente il prodotto e ripetere l’esperienza
d’acquisto.
La marca pu essere interpretata secondo due approc ci:
nell approccio piø tradizionale Ł un nome (brand name) e
un immagine (brand mark) che distinguono un prodotto da altri
simili e assume un ruolo informativo. Ha lo scopo di ridurre la
complessit dell incontro fornitore-cliente.
in un approccio evoluto Ł un elemento generativo della
8
percezione del consumatore, con una capacit autono ma di
creazione di valore. Il valore della marca (brand equity) Ł il
valore aggiunto che la marca conferisce a un prodotto o servizio.
Questo valore si riflette nelle idee, nelle percezioni e nelle
reazioni dei consumatori nei confronti della marca. La brand
equity Ł un’importante risorsa intangibile, con un valore
psicologico e finanziario per l’impresa.
1.2 L’immaginario di marca
Il principio generale alla base del marketing prevede la costruzione
attorno al prodotto di un mondo di marca totalmente immateriale, capace
di esaltare le capacit comunicative e di rendere l o scenario intrigante e
seducente per il consumatore. Il prodotto comincia ad acquisire
componenti simboliche e le sue prestazioni diventano elemento
marginale nella scelta del consumatore. Il compito della pubblicit Ł
proprio quello di creare una determinata immagine ed associarla al
prodotto per renderlo desiderabile; questa immagine sar artefice di una
realt dotata di una grande ricchezza e densit com unicativa che tender
a stabilire con il consumatore un rapporto continuativo. La marca Ł
quindi un capitale di immagine (tratto dai media e dall esperienza di
consumo) che crea atteggiamenti positivi nella mente del consumatore
capaci di determinare la posizione gerarchica fra le possibili opzioni di
scelta.
Ai mondi comunicativi delle marche Ł stata applicata da parte di Andrea
Semprini la nozione sviluppata da Umberto Eco di m ondo possibile
(1979), intendendo con tale espressione un costrutto culturale ipotizzato
dal destinatario che possiede una natura narrativa, contiene valori, attori e
situazioni e configura un possibile corso di eventi. Secondo Semprini
9
(1996), tutti i mondi possibili di marca sono principalmente caratterizzati
da queste caratteristiche:
una natura finzionale, anche se tale natura pu app arire a volte
come particolarmente vicina alla realt quotidiana, e pu dunque
impiegare un linguaggio realistico;
un elevata coerenza interna, principalmente rispetto alla propria
storia passata e dunque rispetto alle aspettative sviluppate dai
destinatari nei confronti del mondo rappresentato;
la capacit di produrre un elevato livello di diffe renziazione
rispetto agli analoghi mondi delle marche concorrenti;
la capacit di selezionare un proprio specifico pub blico.
Semprini sostiene inoltre che, nonostante l elevato livello di definizione
che possiedono, i mondi possibili di marca sono comunque dei mondi
virtuali che possono attualizzarsi soltanto con il fondamentale apporto
fornito dal destinatario finale. E perci l a marca non costruisce il suo
mondo possibile da sola. Sono i consumatori che, sottoscrivendo alla
costruzione immaginaria eretta dalla marca, attribuiscono al mondo una
vera esistenza (Semprini 1996: 141).
Ma il concetto di mondo possibile presenta dei limiti rispetto alla
ricchezza e alla potenza comunicativa manifestate dalle piø importanti
marche odierne. Ci che tali marche definiscono, in fatti, Ł un vero e
proprio immaginario. Un immaginario che non possono naturalmente
costruire totalmente ex-novo, ma che sviluppano appropriandosi di una
porzione del piø ampio immaginario sociale gi esis tente. Secondo
Gilbert Durand (1996), l immaginario sociale Ł dotato di strutture
archetipiche e culturalmente invarianti che svolgono la funzione di tenere
unito il tessuto delle relazioni sociali. Proprio per questo Ł necessario che
ogni specifica marca effettui un operazione di appropriazione simbolica
10
di una parte di tale immaginario.
Per farlo la marca dapprima individua uno specifico valore e poi utilizza
le diverse forme di comunicazione di tipo tradizionale (pubblicit ,
promozioni, ecc.), il design degli elementi d identit visivo-verbali
(nome, marchio e altri codici di marca), il design del prodotto e quello
dei punti vendita, le iniziative di co-branding realizzate con altre marche,
i siti attivi su Internet e le persone dell azienda (Schmitt 1999) allo scopo
di costruire attorno a tale valore una realt puram ente comunicativa che
appaia dotata di un identit altrettanto specifica.
1.3 Come si forma l immagine di marca
L immagine di marca si forma per antropomorfizzazione. Ci significa
che l immagine di marca nella mente del consumatore si forma come
l immagine di un vicino di casa2. Viene accumulato, momento dopo
momento, il racconto della comunicazione svolta. Proprio per questo
motivo Ł molto importante comunicare in modo coerente nel corso del
tempo, cos da rendere chiaro il percorso della marca, la sua evoluzione e
i valori ad essa legati. La marca si comporta come un vero e proprio
organismo che cresce, matura, invecchia e talvolta muore, talvolta si
rimette in forma con un semplice restyling. Torniamo adesso alla
metafora del vicino di casa e svolgiamo un analisi su due piani paralleli
(persona /marca) prendendo come punto di partenza le relazioni che ci
avvicinano al nostro prossimo e che ci legano anche alle marche:
Seduzione. Il richiamo deduttivo piø comune Ł la ricerca di sØ
stessi attraverso l altro: il consumatore sceglie la marca che piø
2
Mercurio, Maurizio (2003). Strategie della comunicazione. Il vantaggio della
differenza. Milano, Palo Alto.
11
gli somiglia.
Carisma. E la capacit suggestiva di esercitare il potere sulle
masse. Necessita di passione e deve sempre essere al passo con le
esigenze dei suoi clienti. Una marca carismatica deve utilizzare
un linguaggio appropriato e si distingue per l unicit del segno
che la caratterizza.
Familiarit . Livello di conoscenza e confidenza dei consumatori
con la marca. La marca entra nella memoria; la formazione di
familiarit richiede del tempo ma poi rimane a lung o. In alcuni
casi la marca piø antica Ł premiata, mentre in altri la marca che Ł
in voga in quel momento Ł temporaneamente preferita perchØ
temporaneamente piø familiare.
Legittimazione. Una ragione che legittimi la marca nella
posizione raggiunta.
Diversit . Soltanto una marca differente Ł veramente
insostituibile. Il significato della marca (cos come il racconto del
prodotto) deve sempre contenere elementi distintivi.
1.4 Come costruire una marca forte
Costruire una marca forte determina un notevole vantaggio competitivo.
In un ambiente mutevole, discontinuo, in cui si affiancano sempre nuovi
soggetti, costruire e mantenere una marca capace di essere sempre tra i
primi posti Ł una grande sfida che implica la costituzione di una cultura
inimitabile. Gli elementi che determinano la forza di una marca sono:
Diversit . La diversit coinvolge spesso aspetti tecnologici che
esulano dalle leve di marketing e dalla comunicazione. Un
12
investimento per ottenere una concreta differenziazione
tecnologica vale piø di tanta comunicazione.
Contenuti. Attraverso investimenti in comunicazione bisogna
trasferire al target valori, mondi di riferimento, attese
aspirazionali ma soprattutto stimoli emozionali.
Memoria (awareness). La marca si affida ai media per costruire,
nel tempo, familiarit e capitalizzare la memoria.