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L'euro: aspetti psicosociali dell'introduzione della moneta unica europea

La nascita della Moneta Unica Europea è stata ed è tuttora accompagnata da un acceso dibattito sia in ambito economico sia in ambito politico; l’Euro, tuttavia, è da considerarsi un evento di rilevanza epocale anche da un versante psicologico e sociale.
Numerose ricerche e studi psicologici hanno mostrato come il denaro non possa essere considerato un puro strumento funzionale, come vorrebbero gli economisti: esso è infatti un oggetto caratterizzato da un forte substrato affettivo, simbolico e valoriale. E’ inoltre un oggetto notevolmente complesso da un punto di vista cognitivo, sebbene spesso svolga anche una vera e propria funzione di economizzatore di risorse cognitive.
Dati questi presupposti, l’introduzione della Moneta Unica Europea può essere affrontata, in ottica psicologica, attraverso differenti prospettive:
1. Fiducia: si parla, anche in ambito economico, di “moneta puramente fiduciaria”, nel senso che il valore di una valuta è legato alle aspettative e alla fiducia degli operatori, anche e soprattutto nei mercati finanziari. E’ quindi evidente la forte influenza della componente emotiva sulla Moneta Unica, in modo particolare considerando che, attualmente, non è ancora in circolazione fisicamente.
2. Appartenenza: l’euro è uno dei principali simboli dell’Europa unita. La psicologia sociale ha spesso studiato, attraverso il costrutto dell’identità sociale, il sentimento di appartenenza dei cittadini europei all’Unione Europea, al proprio paese e alla propria regione: da numerose ricerche emerge che questi fattori hanno un forte peso sugli atteggiamenti nei confronti dell’euro.
3. Simboli nazionali: le diverse valute hanno sempre rappresentato, da un punto di vista sociale e culturale, dei veri e propri simboli nazionali. L’euro si avvia a divenire un simbolo trans-nazionale, veicolo di diffusione di valori ed icone culturali che superano la stretta dimensione nazionale.
4. Innovazione: la sociologia ha spesso analizzato i processi di adozione e diffusione delle innovazioni. In quanto tale, l’euro presenta una serie di caratteristiche che possono favorire od ostacolare l’accettazione da parte dei cittadini dei paesi aderenti all’Unione Monetaria.
5. Percezione: il denaro non è scevro da illusioni e distorsioni percettive, e le ricerche psicologiche hanno evidenziato le caratteristiche fisiche di monete e banconote che più influenzano la loro percezione e l’attribuzione di valore. Il problema, per l’euro, è ancora più complesso, visto che, al momento, è ancora una moneta “virtuale”.
6. Emozioni: l’euro sembra rendere ancora più manifesta l’ambivalenza affettiva tipicamente associata al denaro. Infatti, oltre alla presenza di persone e paesi più o meno favorevoli alla sua introduzione, si notano i più disparati atteggiamenti: dall’euforia alla preoccupazione, dalle speranze più rosee alle più forti insicurezze sulle capacità di adattamento al nuovo strumento di pagamento.
7. Pensiero: questa è forse la questione più complessa, perché non sarà facile pensare in euro quando si è abituati da sempre a pensare attraverso le vecchie monete nazionali. In quanto strumento di misura, il denaro potrebbe perdere la propria funzione di economizzatore cognitivo; si parla anche di “perdita della percezione dei prezzi”. Si può prevedere che le maggiori difficoltà, a questo livello, riguarderanno tre ambiti: la conversione in euro di valori espressi nelle vecchie valute nazionali, il problema degli arrotondamenti e l’introduzione dei decimali.
Nonostante la quantità dei problemi delineati, la psicologia economica si è finora occupata quasi esclusivamente degli atteggiamenti: in un’indagine di notevole portata, il Journal of Economic Psychology ha analizzato gli atteggiamenti nei confronti della moneta unica nei diversi paesi dell’Unione, mostrando come le forti differenze riscontrate siano in gran parte spiegabili attraverso le peculiari...

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4 INTRODUZIONE Nel gennaio del 1999 l’Europa è entrata in uno scenario completamente nuovo, che assumerà la sua veste definitiva nel 2002: queste date segnano la nascita e l’attuazione dell’Unione Economica e Monetaria, una “svolta storica”, un “progetto al limite dell’utopia” e un “traguardo senza precedenti” 1 . Il cambiamento più saliente, che tocca in prima persona tutti i cittadini dei paesi aderenti all’Unione Monetaria, è l’introduzione della Moneta Unica Europea, l’euro, adottata dagli 11 Stati membri a partire dal gennaio 1999. Il nome euro è stato deciso dai capi di Stato e di governo dell’Unione Europea in occasione del Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995, e questa nuova unità di valore economico, erede dell’ECU, è il simbolo più evidente del tentativo di unificare i governi e le nazioni europee 2 . L’introduzione dell’euro è, per le sue dimensioni e la sua importanza, un esperimento senza precedenti: esperimento economico e politico, certo, ma perché non anche psicologico? Nel presente studio si cercherà infatti di dimostrare che l’euro non è un fenomeno esclusivamente economico e finanziario, poiché avrà pure delle ricadute sul comportamento delle persone. E’ quindi un fenomeno da considerare anche in un’ottica sociale e psicologica. Nonostante questo, tutto il pensiero intorno all’euro sembra caratterizzato da considerazioni puramente economiche e politiche. La letteratura economica sull’argomento, in effetti, è decisamente abbondante: è sufficiente scorrere la bibliografia delle opere più note già dedicate alla moneta unica 3 per farsi un’idea della quantità di pubblicazioni disponibili. La letteratura psicologica sull’argomento è invece praticamente assente. È vero che il denaro, come si vedrà nel capitolo I, non è mai stato al centro degli interessi delle scienze del comportamento, ma si può costatare, non senza un certo sconforto, che 1 Così definita da Carlo Azeglio Ciampi, autore di un articolo di fondo su Il Sole 24 Ore del 2-1-99. 2 Le tappe politiche ed economiche che hanno permesso di giungere a questo traguardo sono riportate e sviluppate nell’appendice I. 3 Si veda per esempio T. Padoa Schioppa (1992), “L’Europa verso l’Unificazione monetaria”; L. Paolazzi (1997), “Euro”; D. Currie (1997), “The pros and cons of EMU”.

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Informazioni tesi

  Autore: Edoardo Lozza
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Luigi Ferrari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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Parole chiave

euro
moneta unica europea
passaggio dalla lira all'euro
psicologia commerciale

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