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La campagna elettorale su TikTok: dall’engagement al collasso dei contesti

I social Network Sites (SNS) fanno la loro comparsa nel mondo della comunicazione online alla fine del XX secolo, diventando parte integrante della vita e delle azioni quotidiane. Come qualsiasi invenzione tecnologica nel corso della loro esistenza hanno subito dei cambiamenti, i quali quasi sempre sono accompagnati da problemi che spesso possono intaccare l’operatività fino a portare alla loro chiusura o in alcuni casi a una trasformazione e riassegnazione dello spazio di utilizzo. Ultimamente l’impiego dei social media non si limita soltanto alla costruzione di reti sociali, ma consente agli utenti di condividere dei contenuti creati apposta per il proprio pubblico. Per questo motivo i leader dei principali partiti politici, durante il periodo di campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022, hanno deciso di sfruttare tale opportunità, aprendo un account personale su TikTok per stabilire un contatto diretto con i giovanissimi utenti della piattaforma.
Con la seguente tesi si vuole mostrare se le figure politiche e i loro contenuti siano in linea con questo “nuovo ambiente”, sottolineando il loro impegno nell’utilizzare un linguaggio più vicino al pubblico di riferimento dell’app, insieme alla decisione di creare delle produzioni potenzialmente virali. Inoltre, si cercherà di stabilire se l’ingresso dei politici possa portare al fenomeno del collasso del contesto e a eventuali conseguenze per la piattaforma, oppure se gli utenti siano in grado di attuare degli stratagemmi per ovviare al verificarsi di un simile fenomeno.
Per poter conseguire tali obbiettivi la ricerca si è basata su un’indagine qualitativa attraverso l’ausilio di alcuni case studies presenti nel social cinese, in particolare, il video presentazione di Silvio Berlusconi, il primo post pubblicato da Carlo Calenda e un eventuale ingresso dei candidati alle elezioni regionali del Lazio di febbraio 2023, insieme ad una loro produzione di contenuti.
I risultati emersi hanno evidenziato che tali esponenti politici e i rispettivi contenuti venivano considerati dai giovani utenti dei meme e, inoltre si è messo in evidenza come gli utenti attuino degli espedienti per evitare il verificarsi del collasso di contesto. In merito a un possibile ingresso su TikTok da parte dei candidati alle ultime elezioni regionali, la ricerca ha sottolineato la loro assenza suggerendo come tali politici abbiano incentrato la loro campagna elettorale su altri canali (Facebook, Instagram e Twitter), preferendo un target più adulto.
In conclusione, la tesi ha voluto sottolineare come tramite la dimestichezza con le caratteristiche dell’app da parte degli Zoomers, lo sbarco dei politici non causerebbe il fenomeno teorizzato da Marwick e boyd con un intaccamento alla funzionalità della piattaforma. Anzi il tema politico sembrerebbe essere d’interesse per i più giovani, i quali apprezzano i contenuti condivisi da creator che sanno esprimersi rispettando i codici del social cinese.

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45 Capitolo II 2 La politica e i social media La politica, grazie allo stretto legame con i mezzi di comunicazione di massa, ha assunto un ruolo importante nella quotidianità delle persone tanto da divenirne il fulcro di molti dibattitti. Basti pensare agli anni Trenta, dove la politica si è servita della radio la quale è divenuta lo strumento principale nella comunicazione dei leader più abili del momento, da Hitler passando per Mussolini sino ad arrivare a Roosevelt, i quali dimostrarono la loro capacità di propaganda e di influenza sulla popolazione. Possiamo notare come già con la radio si iniziano a delineare le caratteristiche principali che oggi sono alla base del rapporto tra politica e social media, ovvero la presenza di vantaggi spazio-temporali, la facilità di accesso e di utilizzo del mezzo permettendo ad ogni individuo di essere sempre presente all’interno di un discorso o comizio politico. La radio permetteva l’ascolto di fatti o eventi che poi venivano ripresi successivamente nei giornali e lo stesso lo si può individuare, ad esempio, nell’utilizzo delle dirette su Instagram, dove si evidenzia il legame tra un leader politico e i suoi sostenitori e, così permette di commentare ciò che succede in contemporanea. Se la radio ha dato la “prima scossa” al rapporto tra leader e cittadini, quello che è riuscita a fare la televisione è ancora più significativo; non solo essa permette di associare l’immagine al suono della voce ma mette in risalto anche gli atteggiamenti di un politico, di fronte alla macchina da presa, i quali possono influenzare lo spettatore. La televisione ha introdotto tattiche e strategie di comunicazione diverse, a cui i leader si sono dovuti adattare. Adesso si ritrovano da soli davanti a una macchina da presa a sostenere le loro idee con l’obbiettivo di entrare nelle case di numerosi spettatori e possibili sostenitori e non più in una piazza davanti a numerose persone con la stessa ideologia. Ciò che emerge è come la politica si sia dovuta adattare ai linguaggi, alle caratteristiche e agli stratagemmi del “nuovo” mezzo di comunicazione e tale adattamento lo possiamo rintracciare anche con l’ingresso della figura del politico all’interno dei social media. Però, come vedremo più avanti, loro hanno bisogno di una comprensione e una buona professionalizzazione nell’impiego delle varie piattaforme per raggiungere il giusto obbiettivo. Nella prima parte del seguente capitolo vedremo come i social media aumentino la visibilità non solo di determinati “personaggi” ma anche di eventi e movimenti, i quali accumulano una certa risonanza mediatica. Inoltre, analizzeremo come questi mezzi comunicativi attivano nuove forme di partecipazione alla politica offline, andando ad analizzare alcuni esempi.

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silvio berlusconi
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carlo calenda
collasso dei contesti
danah boyd
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