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L'accesso intraosseo in area critica: studio osservazionale nel dipartimento di emergenza e accettazione dell'AOUP

La tesi è volta ad offrire innanzitutto un’ampia panoramica sulla procedura di infusione intraossea, dagli anni della sua introduzione ai nostri giorni.
Verrà dettagliatamente esposta ed illustrata la procedura ed il materiale necessario, per poi andare a analizzare tutti i pro e i contro della stessa.
Una volta accertata una buona comprensione dell’argomento e delle sue peculiarità, si provvede all’analisi dei dati raccolti dal personale sanitario dell’area critica dell’AOUP (Pronto soccorso, Terapia intensive e Sale operatorie).
La raccolta si prefissa come obiettivo innanzitutto quello di riunire le opinioni soggettive del personale riguardo alla reale possibilità di adottare la procedura in specifiche situazioni nell’ambito dell’emergenza sanitaria; una volta raggruppate le opinioni del personale interessato, si passerà ad ipotizzare l’adozione del sistema in questione, analizzando le reali conoscenze pratiche più che teoriche del personale a riguardo.
La ricerca si prefigge come obiettivo finale, nel caso in cui i dati raccolti ne supportino il proposito iniziale, di proporre una Checklist della procedura e un conseguente “aggiornamento” del personale in previsione di una progressiva adozione negli ambiti interessati.

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6 INTRODUZIONE Negli ultimi decenni, il continuo processo scientifico-tecnologico ha affiancato e favorito notevolmente lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze in ambito sanitario. Nonostante il continuo progresso, alcuni ambiti mostrano ancora alcune problematiche, fra queste spicca il reperimento di un accesso vascolare in situazioni di emergenza-urgenza, intra ed extra-ospedaliere. Negli Stati Uniti ogni anno ci sono 5 milioni di pazienti ai quali non si riesce a reperire un accesso vascolare ed altri 7 milioni di casi nei quali reperire un accesso intraosseo risulta particolarmente difficile. Il reperimento di un accesso vascolare e la sua successiva gestione sono il pane quotidiano della professione infermieristica e parte integrante del processo assistenziale, diventando una tecnica salvavita in situazioni di emergenza- urgenza. Lo sviluppo tecnologico ci ha fornito una serie di supporti atti a facilitare tale tecnica come ad esempio la guida ecografica, i dispositivi a infrarossi per evidenziare i vasi venosi, fino ai dispositivi con indicatore sonoro (VEID: vein entry indicator device). Nonostante questo enorme aiuto della tecnologia, il tasso di successo della tecnica non riesce a coprire le innumerevoli varietà di casi che possono verificarsi in situazioni di emergenza. Esiste un ulteriore dispositivo che permette di reperire accessi vascolari e che riesce in tutti quei casi in cui il classico accesso intravenoso fallisce: l’accesso intraosseo (IO).

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Bassoni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Salvatore Pagliaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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