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Tra censura e progresso: Hermann Broch e Ray Bradbury

La censura è un fenomeno molto complesso e difficilmente sradicabile dal modo di pensare dell'uomo. È una pratica che può sembrare più evidente in quelle epoche di forte transizione sociale e politica (il principato augusteo descritto in "La morte di Virgilio"), ma anche culturale e tecnologica (il futuristico mondo distopico di "Fahrenheit 451"), ma che in realtà non fa che adattarsi continuamente, rimodellandosi assieme alle persone e agli stessi media di cui ci si serve. Puntare il dito contro il progresso, digitale o no, per giustificare problemi sociali o culturali non è altro che un modo parecchio antico e superficiale per giustificare una realtà ben più profonda ed evidente.

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3 INTRODUZIONE Pensare al futuro è qualcosa che da sempre ha portato l’uomo a provare emozioni contrastanti. Oggi, a maggior ragione, gli sguardi verso il futuro generano da un lato un immenso fascino per l’esponenziale crescita tecnologica che la nostra società sta vivendo, dall’altro lato paure e preoccupazioni verso orizzonti incerti ed incontrollabili, di cui il cambiamento climatico è solo uno dei tanti campanelli d’allarme. Questo rapporto di “amore ed odio” verso il futuro è un tema che, non a caso, ha trovato molto spazio nel cinema, nella scrittura e in molte altre produzioni artistico-culturali moderne, ma non solo. Molto meno spesso, tuttavia, la letteratura stessa si è fatta strumento d’indagine per meta-analizzare sé stessa in una proiezione futura: quest’illuminante idea è stata messa in pratica nel 1953 da Ray Bradbury in Fahrenheit 451. Ad essere indagati qui sono gli effetti del progresso tecnologico sulla letteratura e la cultura in generale, in una proiezione prospettica costruita in maniera minuziosa ed eloquente dallo scrittore statunitense, seguendo un principio ben preciso: il progresso incontrollato distrugge la cultura. Il libro nella sua forma classica, nel mondo di Fahrenheit 451, è proibito e, in quanto tale, dato alle fiamme. Tutto il romanzo si regge infatti su un’attentissima impalcatura legata al fuoco in cui le figure dei pompieri, invece di spegnere incendi, li appiccano per bruciare la carta stampata. La mia analisi prende spunto da una personalissima osservazione che, senza troppi giri di parole, sfocia in quello che io definirei come “Il paradosso di Fahrenheit 451”: il punto centrale è che in un mondo, quello odierno, che ha subito un enorme accelerata dal punto di vista dello sviluppo tecnologico in ogni suo ambito, il fulcro stesso del romanzo di Bradbury sarebbe crollato su sé stesso e il suo stesso concepimento sarebbe stato fisiologicamente irrealizzabile. Oggi, infatti, i libri, per essere distrutti, non possono più soltanto essere bruciati, in quanto il progresso stesso ha fornito gli strumenti per porre rimedio a ciò e favorirne la preservazione: gli ebook su smartphone, tablet, pc, il cloud, gli audiolibri, strumenti di archiviazione personali e vari altri meccanismi di digitalizzazione e conservazione. Oggi il progresso digitale non minaccia la cultura letteraria, ma le fornisce, a mio parere, nuove possibilità. Partendo da questo “paradosso”, il mio metodo d’indagine sarà dunque quello di analizzare in profondità questo delicato rapporto tra censura e progresso, in un percorso in cui bisognerà prima di tutto comprendere cosa significa parlare di “censura”, cercando di indagare quando essa nasce, dove si manifesta e come si presenta nella produzione letteraria; in secondo luogo, bisognerà analizzare il modo in cui l’odierna espressione letterario-culturale è stata influenzata dalle più recenti novità tecnologiche, i vantaggi che ne ha tratto e le eventuali

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Schiavone
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Lettere
  Corso: Filologia moderna
  Relatore: Stefania Rutigliano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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Parole chiave

censura
ray bradbury
mediamorfosi
rimediazione
fahrenheit 451
progresso digitale
supporti scrittori
roger fidler
hermann broch
bolter e grusin

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