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Aggressività ed esplosione di violenza in pronto soccorso: revisione narrativa della letteratura per identificare fattori di rischio e strumenti di prevenzione

Introduzione: Un recente studio cross-sectional australiano ha fatto emergere come l'87% degli infermieri che lavorano in pronto soccorso abbia subito, negli ultimi sei mesi, almeno un episodio di violenza verbale o fisica (Pich, Kable & Halzeton 2017), identificando il triage come luogo più a rischio di aggressione. In Italia la situazione sembra essere sovrapponibile al quadro sopra esposto: in letteratura emerge come il 50% del totale complessivo degli episodi di violenza verso il personale sanitario avvenga in pronto soccorso. In merito, uno studio condotto su 15 strutture di pronto soccorso di 14 regioni italiane ha fatto emergere come il 90% degli infermieri intervistati riferiscano di essere stati aggrediti verbalmente o di aver assistito ad aggressioni nei confronti di colleghi (95%) (Fabbri, Gattafoni & Morigi 2012)

Obiettivi: individuare in letteratura strategie e strumenti utilizzabili in pronto soccorso per prevenire la violenza, per affrontare la violenza e per fornire supporto all'operatore sanitario dopo la violenza.

Materiali e metodi: revisione narrativa della letteratura mediante l'utilizzo di banche dati di Pubmed e Cinhal

Risultati: la letteratura individua 3 principali soluzioni per affrontare la problematica. La prima da intraprendere attraverso una formazione trasversale del personale di pronto soccorso e tramite l'utilizzo della Brosët Violence Checklist, strumento dotato di alta sensibilitá(63%) e specificitá(92%) nell'individuazione del soggetto potenzialmente violento (Almvik & Woods, 2003). Una seconda soluzione da adottare nel mentre la violenza sta prendendo atto, tramite la formazione e l'implementazione del Behavioral
Emergency Response Team, una squadra composta da diverse figure sanitarie ed in possesso di specifici protocolli che permetto ampio margine di azione in qualsiasi reparto con percentuali di outcomes positivi per il paziente e per l'operatore sanitario nell'ordine del 82% (Zicko, et al., 2017). Infine, ad evento violento consumatosi, l'utilizzo della SOAS-RE(Staff Observation Aggression Scale –Revised Emergency Department), uno strumento redatto appositamente per il pronto soccorso che, tramite la compilazione di una checklist, permette di analizzare criticamente l'evento violento al fine di individuarne criticitá e fattori di rischio. Allo stesso tempo permette all'operatore di oggetttivare le sue emozioni, provate durante l'aggressione (Morken, et al., 2018).

Conclusioni: l'elaborato ha evidenziato come sia possibile tramite un percorso di prevenzione creare consapevolezza del problema ed allo stesso tempo, fornendo strumenti idonei, ridurre gli episodi di aggressione in ordine di numero e di gravitá.

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2 Introduzione Gli operatori di Pronto Soccorso sono oggetto di aggressioni verbali e fisiche sul posto di lavoro in ordine sempre maggiore senza particolari distinzioni di genere o di etnia. La categoria in maggior misura esposta è quella degli Infermieri poiché sono coloro che per primi vengono a contatto con il paziente e devono affrontare rapporti denotati da spiccata emotivitá con persone che vertono in uno stato di vulnerabilitá, fisica e psicologica, e che quindi sono piú portate ad una perdita del controllo. Nonostante questo sia un fenomeno in continua crescita per numero e gravitá degli episodi, le aggressioni fisiche e verbali sono di rado segnalate poiché vengono purtroppo ancora considerate come parte integrante del lavoro e quindi etichettate come normalitá. Nonostante questo fenomeno di mancata segnalazione, gli episodi di violenza a danno di operatore si posizionano al quarto posto all’interno del Protocollo di monitoraggio degli eventi sentinella del 2012 (Ministero della salute, 2012), necessitando quindi la messa in atto di efficaci ed opportuni progetti di prevenzione e sicurezza. La gravitá di questo fenomeno aumenta nel momento in cui si considerano anche le conseguenze che ne derivano in termini di incremento di stress emotivo e di svalutazione personale; questi outcomes portano ad un impatto negativo economico sulla sanitá pubblica, in termini di efficienza di organizzazione, nonché sulla qualitá di assistenza erogata al paziente. Il Pronto Soccorso, caratterizzato da un elevato livello di intensitá di cura e di situazioni ad alto contenuto di stress, si attesta come il reparto piú propenso al verificarsi di episodi di violenza e di outcomes negativi correlati all’operatore all’interno della struttura ospedaliera. Gli episodi di violenza non sono tutti inevitabili, possono e devono, ove possibile, essere previsti e prevenuti. Questa operazione risulta essere complessa poiché deve essere condivisa all’interno del reparto stesso dalle diverse figure, ma deve soprattutto essere presente a diversi livelli partendo dalla prevenzione, alla contenzione del fenomeno e fino all’analisi dei fattori scatenanti e degli errori gestionali commessi una volta conclusa l’aggressione. La corretta formazione del personale da parte dell’azienda ospedaliera supportata da organi statali e privati, concorre alla prevenzione e riduzione delle aggressioni in ambito

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Informazioni tesi

  Autore: Jacopo Ghioni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università Vita-Salute San Raffaele Milano
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Paolo Catenacci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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