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Il sistema scolastico sudafricano dal 1967 ad oggi

“La Costituzione del Sudafrica richiede che l'educazione venga trasformata e democratizzata in conformità ai valori della dignità umana, dell'egualità, dei diritti umani e della libertà, dell'anti-razzismo e dell'anti-sessismo. Essa deve garantire l'accesso all'istruzione di base per tutti attraverso il provvedere che tutti abbiano il diritto ad essa, includendo l'istruzione di base per adulti”.

Con quest'affermazione della neonata Costituzione della Repubblica Sudafricana si delinea fin da subito il suo scopo principale: ricostruire il paese sudafricano, da tempo divorato dal sistema d'oppressione e segregazione razziale dell'apartheid, a partire dalle sue fondamenta.

Fondamenta di un paese che da sempre si ritrovano nel campo dell'educazione che, come ricorda il tanto amato Nelson Mandela, significativo attivista sudafricano nella lotta contro l'apartheid, «è la più potente arma che si possa utilizzare per cambiare il mondo».
L'analisi qui svolta verterà, quindi, sul tema dell'educazione ed in particolare su quello dell'istruzione scolastica che, in Sudafrica, nel corso del tempo, ha attraversato numerosi e travagliati eventi, aprendo anche una piccola parentesi sul concetto della disabilità e sulla maniera in cui venne introdotta all'interno delle scuole.

Per svolgere tale analisi, mi sono avvalsa, in primis, della mia esperienza svolta direttamente nella realtà sudafricana e a contatto con società di cura ed educazione di persone con disabilità; e di un'ampia bibliografia internazionale (per la maggior parte proveniente dal Sudafrica stesso) che illustra la storia e l'istruzione del paese.
Il capitolo I avrà come oggetto d'analisi l'evoluzione storico-sociale di quanto concerne il sistema d'istruzione scolastico del Sudafrica: si partirà da una breve disamina a partire dal periodo precoloniale, quando l'istruzione che veniva fornita era prettamente di tipo famigliare e volta all'acquisizione della cultura della popolazione d'appartenenza; si passerà poi ad interessarsi di tutto il periodo storico caratterizzato da processi colonizzatori da parte dei boeri e dei britannici in cui vi furono elevati tentativi di plasmazione della popolazione sudafricana verso una cultura più europea possibile; per poi terminare il percorso fino ai giorni nostri, con l'istituzione di un vero e proprio sistema d'istruzione nazionale.

Un breve sottocapitolo è dedicato a sé all'istruzione della popolazione non bianca (nera, coloured6 ed indiana) in quanto ad essa, a partire dal periodo coloniale, veniva riservato un trattamento assai differente rispetto ai bianchi. Le popolazioni nera, coloured ed indiana venivano infatti considerate estremamente inferiori agli europei, tanto da venire relegati a lavori di schiavitù e sottopagamento che li costringevano alla povertà e quindi alla difficoltà di accesso a condizione d'istruzione, ma anche di vita, dignitose.

Accanto a tale trattazione si accenneranno brevemente anche le principali leggi che hanno fatto, e fanno ancora oggi, da cornice a tutta la legislazione sudafricana in tema educativo.

Nel capitolo II verrà preso in esame, in tutta la sua completezza, proprio il sistema d'istruzione. Di esso se ne darà una precisa descrizione ai vari livelli che lo compongono (General Education and Training; Further Education and Training; Higher Education), spiegandone anche il sistema di qualificazione a cui sottendono.
Il capitolo III concernerà il tema della disabilità sia in generale, dandone definizioni possibili di un concetto così ampio e difficile a contenere in confini assoluti, sia specificatamente all'interno del campo scolastico, ed anche qui se elencherà in maniera concisa la legislazione in merito.

Dopo una prima indagine condotta sulla considerazione delle persone con disabilità all'interno della popolazione sudafricana durante il periodo dell'apartheid, ci si soffermerà sulla lente d'osservazione che oggi viene posta su queste persone, per venirne ad una soluzione di cotanta ignoranza attraverso l'inclusione sociale e conseguentemente scolastica.

Inclusione che sarà l'altro argomento affrontato parallelamente a quello della disabilità, proprio perché di estrema importanza nella rivoluzione del sistema d'istruzione del paese.

Infine, il IV ed ultimo capitolo illustrerà in maniera approfondita una mia analisi antropologica sul sistema d'istruzione scolastico sudafricano ed anche a proposito della nozione di disabilità.

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5 Introduzione Prima di partire nella mia trattazione vorrei dare una giustificazione alla scelta dell’argomento per la mia prova finale, conclusiva della laurea triennale in Scienze dell’educazione. Nella nostra Università degli studi di Bergamo, all’ultimo anno della laurea triennale è obbligatorio lo svolgimento di un tirocinio, che possa avvicinare la teoria fino allora studiata, alla pratica di un vero e proprio lavoro che, dopo gli studi, si dovrà intraprendere. Tutto cominciò, quindi, a settembre del 2013, quando ci fu la presentazione del progetto di tirocinio, nei termini delle sue modalità di svolgimento, tempistiche, ecc. In particolare, dall’anno scorso, vennero attivati dei tirocini definiti d’Eccellenza grazie alla loro portata di progetti di ricerca. Tra tutti i Tirocini d’Eccellenza descritti quel giorno, balzò alle orecchie un progetto presso la Little Eden Society, in Sudafrica. Inizialmente l’interesse fu volto alla volontà di visitare un paese lontano, ai confini del mondo, così, forse un po’ anche prendendola alla leggera, inviai la domanda di richiesta per l’ammissione a questo tirocinio: fui scelta e, soltanto in quel momento, iniziai a realizzare il tutto, crescendo in me la volontà di conoscere una nuova realtà. Quella realtà era Little Eden Society for the Care of Person with Mental Handicap, «un’organizzazione no-profit registrata e autorizzata dal Ministero della Sanità su- dafricano, per persone con disabilità intellettive gravi che ha come missione principale “la cura, lo sviluppo e l’incremento della qualità della vita, con amore e comprensione da parte di uno staff dedicato, di persone con disabilità intellettiva di tutte le razze e confessioni religiose, provvedendo loro con la fiducia nella Provvidenza Divina e in cooperazione con i genitori, la comunità e lo Stato i necessari servizi di assistenza infermieristica, di terapia e di stimolazione nella più efficiente e conveniente maniera possibile”» 1 . Il mese passato in Sudafrica a Little Eden mi ha insegnato tanto, soprattutto di quanto non ci si renda conto oggigiorno della fortuna che si possiede, continuando ininterrottamente a lamentarci di tutto, senza averne un reale motivo. 1 M. Giraldo, F. Magni, Dalle ferite all’abbraccio. L’esperienza di Little Eden in Sudafrica, Litostampa Istituto Grafico, Bergamo 2014, p. 21.

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Informazioni tesi

  Autore: Nicole Alessandra Gatti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Relatore: Giuseppe  Bertagna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

FAQ

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