Orientarsi al confine. Limite, soglia, frontiera, punto limite nelle Scienze dell'educazione
L’azione educativa e formativa deve necessariamente confrontarsi con tutte le possibili dimensioni fisico-psicologiche e sociali della persona e del contesto di riferimento.
In questa prospettiva il lavoro è stato impostato sulla soggettività dell’individuo collocata temporalmente per tutto l’arco della vita e nelle diverse fasi evolutive.
Le considerazioni svolte hanno, in primo luogo, fatto riferimento alle impostazioni pedagogiche della centralità della persona ed alla complessità della realtà odierna come contesto prospettico dell’educazione.
Le tipologie di confine, da quelle naturali e quelle sociali, dai confini psicologici a quelli volontari, che costituiscono i limiti oggettivi e soggettivi che si frappongono o agevolano l’azione formativa. Le soglie e le frontiere, come punto di passaggio o spazio da esplorare e vivere, sono state identificate nelle grandi fasi della vita, ad iniziare dall’infanzia con tutta la potenzialità della sua funzione di ampia soglia sulla vita.
In questa prospettiva la capacità di orientarsi tra confini e frontiere trova la propria misura e dimensione nelle diverse espressioni dell’intelligenza quale base imprescindibile per qualsivoglia progettazione educativa e formativa.L'impostazione tesa a considerare l’intero arco della vita, prende in considerazione il parallelismo che si crea tra lo sviluppo evolutivo della persona ed i correlati interventi educativi. Le dimensioni dei primi anni e i riferimenti teorici degli studi in materia fanno da base agli aspetti genitoriali ed alle connesse indicazioni teoriche. La ricerca di una propria identità, caratteristica dell’adolescenza, trova i limiti nella dimensione familiare e spazi nelle strutture del gruppo.Ed è proprio in queste dimensioni che emergono i riferimenti valoriali e la necessità della costruzione del Sé, che deve bilanciare le istanze personali e i condizionamenti esterni, fino al limite imposto dalle scelte del punto-limite costituito dalla apparente facilità del conformismo.
Il quarto capitolo considera le implicazioni derivanti dall’attività di educazione e formazione della persona adulta. In questa prospettiva le riflessioni, iniziate dagli aspetti pedagogici, si orientano verso le tematiche dell’andragogia nell’intento di rilevare confini e soglie e possibilità di intervento formativo tenuto conto della particolare prospettiva delle diverse soggettività formate da consolidate esperienze di vita.
In quest’ottica si rileva l’importanza della dimensione personale e professionale del formatore che si confronta con tematiche individuali e spazi psicologici e personali frutto di diversificate esperienza di vita, di convinzioni e di pregiudizi.
Alcune riflessioni di contesto portano a considerare le possibilità di interventi come il lavoro di gruppo o in contropartita, la formazione a distanza.
In questa prospettiva assumono anche rilevanza le opportunità offerte all’e-learning, nella sua dimensione di facilitatore dell’apprendimento in autonomia e discrezionalità di scelte individuali. Gli scenari formativi dell’età adulta non possono prescindere dalle esperienze dell’ambiente di lavoro e dalle correlate riflessioni sulle tematiche della formazione manageriale e della gestione della conoscenza, nel contesto dell’attuale società dove il vero patrimonio e capitale è rappresentato dalla conoscenza e dalla relativa capacità di gestione.
Costituiscono poi oggetto di riflessione le diverse proposte di cambiamento e le connesse resistenze, dove emergono i punti-limite individuabili nelle condizioni di stress, di stili motivazionali o di demotivazione.Affrontare e superare i predetti condizionamenti ai fini del buon esito formativo, costituisce la vera sfida educativa delle persone in età adulta.
Le considerazioni che emergono dalle visione globale dello sforzo educativo e dalla progettualità formativa che attraversano tutte le fasi e le età della vita, possono portare unicamente a considerare i limiti attuali della conoscenza della complessa realtà globale.
Emerge con forza la necessità di una continuità di impegno di apprendimento, che vede nell’età adulta il pieno dispiegarsi del valore dell’esperienza e della maturità e dell’accumulo e mantenimento del capitale umano.In questa prospettiva una migliore qualità di vita è senz’altro garantita dalle opportunità del “Lifelong learning”. L’apprendimento in età adulta non è una scelta, ma una necessità.
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Informazioni tesi
Autore: | Carlo Roccato |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Andrea Gentile |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 242 |
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