Il principio costituzionale dell'equilibrio di bilancio in uno Stato democratico-sociale
La crisi economico-finanziaria affacciatasi in Europa a partire dal 2008 – e di cui ancora oggi sono tangibili gli effetti – ha indotto l’Unione europea, con le sue istituzioni e i singoli Stati membri, ad approntare una serie di contromisure che, per i riflessi prodotti sotto diversi profili, hanno acceso un ampio e articolato dibattito nel mondo economico e giuridico. Le risposte fornite a livello intergovernativo e sovranazionale hanno avuto come priorità assoluta quella di salvaguardare la stabilità e gli equilibri di bilancio, rendendo più stringenti i preesistenti vincoli in materia di deficit e debito pubblico, rafforzando il coordinamento delle politiche finanziarie e introducendo, altresì, meccanismi di aiuto agli Stati membri maggiormente in difficoltà. La concessione di tali aiuti finanziari è stata subordinata all’assunzione di impegni, da parte dei Governi nazionali, e alla realizzazione di riforme di forte impatto sulle politiche economiche e sociali, concordate con istituzioni europee prive di legittimazione democratica. Oltre ad una rilevante compressione della sovranità dei singoli Paesi, rispetto all’attuazione di un indirizzo politico condizionato dall’esterno, si è assistito ad uno squilibrio delle dinamiche democratico-rappresentative, con un’alterazione dei rapporti di forza tra poteri che ha visto il rafforzamento degli Esecutivi a scapito della rilevanza politica dei Parlamenti. Nel complesso, si può sostenere che la forma di Stato democratico-sociale, inscritta nelle Costituzioni contemporanee, abbia subito rilevanti mutamenti. Nel condurre un esame che restituisca un quadro generale, con specifico riferimento al nostro ordinamento, il presente elaborato prende le mosse dall’evoluzione politica e normativa sovranazionale, che partendo dai trattati istitutivi dell’Ue è giunta a delineare la disciplina di una comune governance economica europea. In una successiva fase, viene esaminato come l’ordinamento interno ha recepito, soprattutto a livello costituzionale, le nuove regole sull’equilibrio e la stabilità dei bilanci, configurate in sede intergovernativa ed europea. La legge costituzionale n. 1/2012, che ha avuto successiva attuazione con la legge “rinforzata” n. 243/2012, ha introdotto al massimo vertice del sistema delle fonti del diritto il principio dell’equilibrio di bilancio, estendendolo a tutte le pubbliche amministrazioni e agli enti territoriali (e non). Specifica attenzione è, poi, dedicata alle problematiche emergenti dalla esaminata riforma e all’incidenza che essa potrà avere sugli equilibri costituzionali, sotto i profili della forma di Governo parlamentare, del rapporto tra Stato e autonomie territoriali e della tutela dei diritti fondamentali, segnatamente di quelli sociali. Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, infatti, la riduzione della spesa, avendo riguardato in primo luogo i diritti a prestazione, porta ad interrogarsi su quale debba essere l’idoneo punto di equilibrio tra esigenze di bilancio e garanzia dei tali situazioni giuridiche soggettive. L’esame degli elementi di continuità o di discontinuità introdotti nell’ordinamento dalla nuova disciplina non può prescindere dalla disamina della giurisprudenza costituzionale relativa al rapporto tra misure di stabilizzazione finanziaria, adottate nel recente contesto di crisi economica, e tutela dei diritti costituzionalmente riconosciuti. Si rende, a tal fine, opportuno ricostruire l’atteggiamento della Corte costituzionale, partendo dall’analisi degli orientamenti e degli esiti decisionali più risalenti, per giungere alle decisioni più recenti che hanno aperto un ampio dibattito, anche in dottrina. Dal confronto della giurisprudenza degli scorsi decenni con quella degli ultimi anni si può verificare se e in che misura vi sia continuità negli schemi di ragionamento e nei criteri sulla cui base è stato svolto il giudizio di legittimità costituzionale, ovvero se il nuovo quadro normativo e l’attuale contesto economico-finanziario abbiano influito sulle argomentazioni, sulle tecniche di decisione e sugli esiti cui è pervenuta la Corte.
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Informazioni tesi
Autore: | Nicolò Fuccaro |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Scuola di specializzazione per le professioni legali |
Anno: | 2016 |
Docente/Relatore: | Eleonora Ceccherini |
Istituito da: | Università degli studi di Genova |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 58 |
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